interviste Prima Categoria Redazionali

Ivan Fochesato nove campionati vinti !

IVAN FOCHESATO: NEL SEGNO DEL NOVE

Fochesato Ivan Marano

 

Arrivato alla corte di mister Fontana lo scorso dicembre, Ivan Fochesato ha dato un contributo fondamentale per la vittoria del Sarcedo del Girone C di Prima Categoria: 15 le reti realizzate in Campionato, alle quali vanno a sommarsi le due messe a segno nella finale del Titolo Regionale con la Vigolimense e altrettante con lo Schio nella prima parte di stagione.

Quello conquistato quest’anno con i rossoneri è il nono campionato vinto in carriera dall’attaccante classe ’79: che abbia già messo nel mirino il decimo?

Ciao Ivan! Quello di quest’anno con il Sarcedo è il nono campionato da te vinto in carriera: per importanza, dove lo collochi nella tua classifica personale? Qual è quello che ricordi con maggior piacere?

 

“Vincere un campionato è sempre una grande emozione: non è che uno sia più bello dell’altro, me li ricorderò per sempre tutti e nove. Quello che ricordo con maggior piacere è il primo, nella stagione ’97-’98 con il Malo in Promozione. Quell’anno avevo esordito in prima squadra e il primo gol l’ho realizzato proprio nella finale del Titolo Regionale. Sicuramente quello è il campionato che ricordo con maggior piacere, sia perché è stato il primo e anche per il gol nella finale”.

 

Tante sono le squadre in cui hai militato, tanti i giocatori con cui hai condiviso le vittorie: ci racconti in quale ambiente ti sei trovato meglio e i compagni di squadra più forti con cui hai giocato?

 

“Bene o male mi sono trovato bene in ogni ambiente, non ho mai preferito uno all’altro; mi sono sempre adattato alla situazione, in ogni società. Ho passato tre ottimi anni a Sarego, dove ho vinto tre campionati di fila. Ricordo volentieri anche i sei mesi a Marano, anche perché li ero un professionista a tutti gli effetti; mi allenavo il pomeriggio infatti. Per quanto riguarda il giocatore: il più forte, e anche quello con cui mi sono trovato meglio, è Antonio Baino. Abbiamo vinto quattro campionati insieme: a Malo, ad Arzignano e a Sarego; ricordo con piacere i tempi del Malo, quando mi passava a prendere in macchina per andare agli allenamenti, perché non avevo ancora la patente. Senza dubbio è lui il migliore”.

 

Hai lavorato con molti allenatori: tra tutti, chi consideri il più bravo e con chi hai avuto il rapporto migliore?

 

“Dico Scanavin perché mi ha fatto esordire a Malo, dove appunto ho segnato la mia prima rete in prima squadra; con lui poi, parecchi anni dopo, ho lavorato anche a Trissino. Comunque con tutti gli allenatori ho avuto un buon rapporto, ognuno con i propri pregi e difetti; nel complesso, ho buoni ricordi di tutti”.

 

A proposito di allenatori: se vuoi spendere due parole sull’ultimo che ti ha allenato, Mauro Fontana.

 

“Per quanto riguarda Fontana, ho trovato un mister molto preparato: è bravo, sa gestire bene il gruppo ed è una persona di compagnia; merita sicuramente categorie ben più alte della Prima, soprattutto per la sua preparazione. Questo lo si vede sia negli allenamenti che, ripeto, nella gestione del gruppo”.

 

Parlando del tuo score realizzativo, quest’anno hai segnato a raffica col Sarcedo: è stata una delle annate più prolifiche della tua carriera? Qual è stata la migliore in termini assoluti?

 

“Sì, anche se la migliore è stata all’ArziChiampo in Promozione: lì realizzai 32 gol”.

 

Hai chiuso la stagione con una doppietta nella sfortunata finale per il Titolo Regionale, persa con la Vigolimense: l’obiettivo per la prossima stagione è ripartire nello stesso modo e, soprattutto, con la stessa maglia? 

“L’obiettivo è sempre quello di cercare di fare più gol possibili. Si deve cominciare la stagione sempre con questo pensiero: segnare è una cosa che fa piacere e, se non ricordo male, con gli ultimi due segnati sono arrivato a quota 330 in carriera. Col Sarcedo devo ancora parlare: finora due società mi hanno contattato, ma prima ritengo sia corretto sentire la mia squadra attuale. Lo trovo giusto anche nei confronti di Osvaldo Tonello (presidente del Sarcedo, ndr), che mi ha contattato personalmente la sera stessa di quando ero andato via dallo Schio e, da quando sono arrivato, mi ha trattato come un figlio, del resto come tutti i miei compagni di squadra. È una brava persona, che merita di aver vinto questo campionato, soprattutto per la passione che ci mette nel far tutto questo”.

 

 

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Matteo