interviste

Telemar riammesso e Mastella chiama in causa gli sciacalli

Il Telemar San Paolo Ariston è stato riammesso in base all’interpretazione dell’Ufficio Giuridico della Lega Nazionale dilettanti di Roma ed essendo stati considerati come eccezionali gli eventi accaduti; Il Comitato Regionale Veneto ha pertanto accolto il ricorso e iscritto regolarmente la formazione vicentina al campionato di seconda categoria.

Abbiamo interpellato, a vicenda conclusa, il Direttore Generale della societù Matteo Mastella 

In occasione della presentazione del Telemar, Mastella è il secondo da destra.

Che cosa vi lascia questa vicenda ?

La sensazione positiva di avere trovato subito in una prova difficile e per certi versi choccante, una grande unità e coesione come nuovo gruppo dirigenziale: non ci sono state accuse o polemiche all’interno della compagine appena costituita ma la chiara volontà di uscire presto da  questa congiuntura. Vorremmo ringraziare poi il Vicenza Calcio che ha messo a disposizione le proprie competenze per uscire dalle secche di interpretazioni non semplici.  Per quanto riguarda le società sportive dobbiamo segnalare la solidarietà espresse da molte di loro che ci hanno chiamato per dimostrarci amicizia e  affetto e tra queste vorrei sottolineare la chiamata di una squadra che avrebbe potuto aspirare a prendere il nostro posto in seconda categoria, ma che ha voluto testimoniarci vicinanza e comprensione. 

Ma non tutto è filato per il verso giusto ? 

Ci restano certo delle cose da chiarire con alcune squadre (ma saranno fatti che chiariremo personalmente nelle opportune sedi)  squadre che hanno chiamato in questa settimana  giocatori già annunciati come componenti della nostra rosa in sede di presentazione, sui quali si sono fiondati con telefonate e proposte che non riteniamo corrette, vista la particolare situazione che stavamo vivendo. Non esito a definirlo come una sorte di sciacallaggio irrispettoso e scorretto. 

La vicenda ormai si è chiusa ma siete andati a fondo per capire esattamente chi può avere sbagliato e in che cosa? 

Mi assumo io in prima persona tutte le responsabilità: ho commesso l’errore di sottovalutare la normativa e di non seguire scrupolosamente tutte le fasi peraltro molto complesse susseguenti ad una fusione. Reputo comunque che l’esperienza ci servirà nel futuro per evitare di incorrere in altri errori.

I rapporti con la Federazione dopo questa vicenda ?

Preferisco non rispondere a questa domanda; in questi casi si usa dire che tutto è bene quel che finisce bene….

 

Sull'Autore

Federico Formisano