Eccellenza

Calidonense ferita ma si rialza e spara una freccia all’Arcella: 1-1 a Caldogno

Scritto da Omar Dal Maso

I giallorossi di Clementi vanno sotto di un gol ma a metà ripresa pareggiano. Zangara segna l’1-1 al primo pallone toccato. Fermata l’ex capolista, furiosa al 90′. Terzo risultato utile di fila per i vicentini.

 

CALIDONENSE-ARCELLA 1-1 (pt 0-1)

CALIDONENSE: Nardon, Casolin, Rezzadore, Comparin, Casale, Mietto, Dal Zotto (39′ st 19. Schiesaro), Foletto, Simoni (31′ st 17. Filotto), Bergo (18′ st 18. Marzari), Manes (18′ st 16. Zangara). All. Clementi. (A disposizione 12. Pozza, 13. Colombara, 14. Munarini, 15. Pigato, 20. Fortunato)
ARCELLA: 
Tebaldi (22′ st 12. Vanzato), Caradonna, Fantin, Faggin, Rosina, Gal, Segalina (9′ st 16. Barzon), De Cao, Nalesso (14′ st 18. Gerini), Volpara, Conte. All. Colantoni. (A disposizione 13. Aseoletti, 14. Pistolato, 15. Parmeggian, 17. Caco, 19. Vianello, 20. Rossi)

Reti: nel primo tempo 38′ Gal (A) e nel secondo tempo 19′ Zangara (C).

Arbitro: Bissolo di Legnago (assistenti Fiorese di Bassano e Sandri di Vicenza).
Note: Spettatori 150 circa; ammoniti Mietto e Dal Zotto (C), Rosina (A); corner 4-7 (pt 1-2). Recupero 0′ e 7′.

 

Servizio di Omar Dal Maso
Caldogno

Zangara punge e l’Arcella rimane con la febbre, mentre la Calidonense si guadagna un punticino che se non fa da vaccino contro la mal-aria delle zone a sud della classifica poco ci manca. Anche se rimangono i bacilli della pareggite virale stagionale. Finisce 1-1 un match che poteva essere etichettato come un “quasi testacoda” tra i giallorossi di Clemeti annaspanti nel trittico delle retrovie e i bianconeri di Colantoni, altrettanto annaspanti sul podio delle migliori e pure da ex capolista, in una domenica che riserva ben 6 pareggi su 8 partite nel girone A.

Ospiti patavini in vantaggio all’imbrunire del primo tempo su acrobazia da applausi di capitan Gal in sortita offensiva, pareggio poco prima di metà ripresa ad opera di Zangara praticamente a piedi freddi, entrato da appena 1′ in campo. Prima, dopo e in mezzo un Arcella che mostra muscoli tonici e piedi buoni per sottolineare i 15 punti di gap in classifica, ma anche un Caldogno che risponde lucidando cuore e strategia non solo per tener testa alla big, ma anche per tentare di fare bang sfruttando fasce e contropiedi che potevano fare ancora più male. Con un match point per parte nel recupero eterno (sette minuti) concesso che poteva riscrivere la storia del confronto che vale il secondo punto appena in tre domeniche di pallone per gli ospiti, e quarto risultato utile in cinque per la matricola vicentina.

Avanti popolo, la gara è una di quelle da svolta. Si apre con il bomber dell’Arcella che mette la prima freccia all’arco, stoccata da fuori area anche fuori recinzione di Conte (7′). Comparin trasforma il possesso in chance da gol lanciando bene Simoni in profondità, ma stretto tra due uomini il n°9 deve appoggiare a un compagno e l’azione sfuma. La prima palla gol fumante per i bianconeri giunge al 14′, angolo battuto con sagacia, palla tesa sulla crapa di Nalesso che non fa fesso Nardon, divorandosi un gol clamoroso colpendo fuori da… dentro l’area piccola. I giallorossi ammortizzano le trame patavine e si fanno intraprendenti sull’asse di sinistra con Rezzadore e Manes abili e rabbiosi quando serve: proprio il n°11 di casa al 19′ di destro piazza in mezzo una palla su cui il portiere deve uscire di pugno per sbrogliare. Anche la Calidonense assaggia una palla gol dopo un flipper in area con sfera che sbuca ai 20 metri di fronte a Comparin, ma tanta foga si tramuta in un tiraccio strozzato così come l’imprecazione in gola del forte playmaker di Clementi (25′).

Arcella tonico, che tesse gioco spinto dalle urla del tecnico ma che sbatte sistematicamente sulla diga di Caldogno, e quando si apre qualche falla i padovani s’arrangiano da soli a restare a bocca asciutta, mentre a folate la Calidonense si fa viva in zona gol: ancora Manes si fa vivo accentrandosi dalla profonda sinistra, destro a giro dal limite fra le braccia calde del baldo Tebaldi. Dalla mezzora alzano i toni Gal e compagni, però, attivi sull’unico spunto degno di nota di Vallarsa al 28′, parato il mancino, senza patemi, più da fiato sospeso la volata di Conte al 33′ stoppato sul più bello in piena area da un marcantonio di casa. Da una punizione sulla tre quarti arriva il gol spacca match (vedi video): batte lo stesso Vallarsa nel mucchio, un rimpallo con palla impennata e Gal rende sacro il pallone solenne inventandosi una tre quarti di rovesciata volante degna del miglior attaccante. Da difensore. Nel primo tempo non capita altro, si va al riposo sullo 0-1 e il caffè dell’intervallo ritempra il palato.

Alla ripresa del gioco si riscontrano gli stessi 22 uomini sul verde, tempo di riprendere posto che la Calidonense “segna” ma solo sul taccuino dei rimpianti la seconda palla gol lampante della sua partita: al 1′ Comparin accarezza la palla prima con le mani per appostarla sul ciuffo giusto e poi con i piedi calciando una bella punizione che l’estremo ospite alza con il guanto appena sopra il montante. Già un’avvisaglia che i giallorossi non intendono offrire 45′ da sparring partner nè da lecca-ferite. All’8′ Dal Zotto in corsa si lancia sul secondo palo per raggiungere il lancio-cross di un compagno, niente da fare, al 17′ ci prova Manes con un rasoterra dal limite, Tebaldi si accartoccia sopra il pallone. In mezzo, però un’altra palla gol in area piccola per l’Arcella: minuto 13, salta ancora indisturbato un bianconero (stavolta tocca a Fantin) che sembra incocciare bene ma colpisce il calcagno di un… compagno, autonegandosi la rete del raddoppio e del probabile ko tecnico.

Il colpo di tosse si trasforma in polmonite: passano due minuti, i gialorossi fanno gioco liberando Dal Zotto per lo spunto in banda destra, cross invitante con Simoni che si porta dietro il marcatore ma non ci arriva als alto, ne esce un velo chic-coso per Zangara che non ha manco il tempo di allacciarsi le scarpe prima di segnare il gol dell’1-1 mettendo la sfera volante dal secondo palo angolandola in rete. Uno a uno portentoso, mentre la gara rimane in ghiaccio per 3′ a causa dell’infortunio (probabilmente al ginocchio destro) per lo sfortunato Tebaldi. Una gara già gradevole alza l’asticella, anche se… l’Arcella ci mette un po’ di minuti per riorganizzare idee e uomini prima di tornare incisiva ma mai decisiva. Al 28′ Conte scarica fuori un sinistraccio dai 18 metri, super Nardon al 29′ nella palla-gol più limpida della ripresa: parata bassa di mano a tu per tu con il neoentrato Gerini al tiro, che poteva fare decisamente meglio. Buon per la Calidonense che potrebbe anche approfittare di una squadra d’èlite decisamente smarrita nelle idee dopo aver ingurgitato il gol del pareggio altrui.

Le incursioni pericolosi non mancano, ma si deve andare al recupero inoltrato per i brividi veri: al 49′ il match point definitivo capita stavolta a Barzon, altro sostituto, che da 14 metri circa scarica una legnata mancina di prima intenzione a specchio aperto che, mal per lui, sibila veloce a un mignolo dal palo alla sinistra di Nardon, che nell’occasione può accendere un cero natalizio in anticipo. Eravamo al 49′ ma attenti che sulla ripartenza numero mille la Calidonense rischia di sgambettare l’Arcella: cavalcata prorompente di per il golden-boy di giornata Zangara, libero di calibrare il mirino da fuori ma il suo destro parte bene e finisce male, sul fondo.

Se è vero che la squadra ospite finisce l’incontro con lo smile rovescio e con Conte e compagni infuriati per le occasioni sprecate, brava la squadra di Clementi a giocarsi appieno le proprie chance, pur soffrendo le pene dell’inferno ad ogni corner battuto dagli avversari e subendo l’unico gol proprio da palla ferma. Un piccolo record per le statistiche: si tratta del sesto punteggio 1-1 in questa stagione per i beniamini di Caldogno. Si potesse scommettere sul risultato esatto, una garanzia per le bische clandestine…

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Omar Dal Maso