Prima Categoria

Gioco ficcante dell’Azzurra Sandrigo: non c’è scampo per il Salvatronda

Salvatronda – Azzurra Sandrigo 1-3

Salvatronda: Rosello, Milani, Facchin, Cavallin (Alberton dal 60′), Jasarowski, Cecchin, De Faveri (Pegoraro dal 80′) , Bissacco, Meneghetti, Volpato, Piccolo  (Simioni dal 75′), Allenatore: Magaton
Azzurra Sandrigo: Vicentini, Vitacchio, Peruzzo, Gheno, Caretta, Sasso, Bellon (55’ Novello), Bigarella (65’ Ghirardello) Pastore (85’ Bassan) Maita Scanavin (80’ Cafagna) Allenatore Nicolè
Arbitro: Marco Olivieri Mestre
Servizio della redazione foto di calciovicentino
Dopo una prima giornata c’è aveva riservato un bel successo alla squadra di Nicolè, oggi i sandricensi sono scesi sul campo di Salvatronda con l’obiettivo di mantenere la seconda posizione in classifica .
L’inizio fa subito vedere i locali con un gioco spumeggiante ed un buon possesso palla, che mette a dura prova la linea difensiva guidata da Caretta e Sasso.
Pochi pericoli comunque per Vicentini che nel primo tempo nn deve effettuare interventi importanti: Meneghetti e compagni provano in ogni modo a superare la linea Maginot eretta dalla difesa dell’Azzurra e piano piano Maita e Gheno prendono in mano il pallino del gioco.
Grazie alle percussioni di Bellon e Scanavin sulle fasce , il gioco “Azzurro” comincia ad essere sempre più ficcante e pericoloso, mettendo sempre più in difficoltà la difesa dei locali.
Bigarella comincia a fare il lavoro “sporco” e recuperare un gran numero di palloni, mentre Vitacchio e Peruzzo spingono a più riprese sulle fasce.
Al 30’ una ficcante iniziativa di Maita sulla sinistra porta ad un cross basso intercettato da Cecchin che devia nella propria rete.
Si tratta di un vantaggio che spegne momentaneamente le velleità del Salvatronda e l’Azzurra ne approfitta per chiudere il risultato.
Prima un rigore procurato da Pastore con successiva espulsione del difensore avversario e realizzato da Maita, poi una punizione dello stesso capitano deviato nella propria rete da Cavallin. Si chiude così il tempo sul 3 a 0, risultato molto largo a favore della squadra vicentina vista la mole di gioco espressa dai padroni di casa.

Pastore in azione

Basterebbe gestire il risultato sfruttando l’uomo in più, ma come spesso accade cala notevolmente il livello di gioco e la squadra di Magaton ne approfitta per mettere in difficoltà a più riprese la difesa.
Caretta e Sasso ci mettono più volte una pezza, gli ingressi di Ghirardello e Novello aiutano ad alzare il baricentro della squadra.
Il nervosismo prende il sopravvento verso la fine del tempo ed un paio di interventi rischiano di trasformare in rissa una partita di calcio, questo a discapito del bel gioco e del fair play. Il direttore di gara perde per alcuni attimi la gestione della partita, dando adito a proteste soprattutto da parte dei giocatori e panchina locali.

Maita grande protagonista

Dalla panchina entrano Bassan Cafagna e Miotti che danno un buon contributo alla causa, ciò non è sufficiente per evitare il rigore concesso ai biancorossi realizzato a pochi istanti dalla fine da Volpato.
Il successo è meritato e lascia  l’Azzurra al secondo posto, da confermare domenica prossima nel derby col Tezze sul Brenta.
A fine gara però il Salvatronda fa sapere che presenterà ricorso: per la società di casa l’arbitro ha commesso un errore tecnico, ammonendo due volte Scanavin, prontamente sostituito da mister Nicolè che ha fatto entrare Cafagna. Il risultato era sul 3-0 per gli ospiti.   Ovviamente bisognerà vedere se il direttore di gara ammetterà il suo sbaglio.

Al Salvatronda replica Fabio Nicolè, mister dell’Azzurra Sandrigo: “Scanavin  è stato sostituito perché in quella situazione aveva ricevuto un duro colpo al ginocchio e non riusciva più a correre…Io dalla panchina nn avevo capito nella rissa finale chi potesse essere stato ammonito.

Come ho detto al loro mister, se pensano di aver ragione facciano il loro, eravamo sul risultato di 3-0  e mancavano 10’ alla fine. Faranno ricorso perché vorranno ripetere la partita. Rispettabile decisione loro, come per me è stata rispettabile ogni decisione presa dall’arbitro. Mi permetto di dire che se erano convinti dell’errore dell’arbitro avrebbero dovuto farlo presente immediatamente, non far trascorrere almeno 5′:  certo per essere una gara già  sul 3-0 e se veramente volevano aiutare l’arbitro,  gli animi non avrebbero dovuto essere così esacerbati. Sembrava si fosse in una gara di Chiampion’s League!” 

Sull'Autore

Federico Formisano