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Siamo o non siamo dilettanti? E’ lecito imporre di giocare al pomeriggio del mercoledì ?

Ci scrive una società che contesta gli orari pomeridiani delle gare di coppa. “La nostra società – spiegano in questa  missiva –  è  iscritta ad un  campionato della  Lega Nazionale Dilettanti.  E dilettanti lo sappiamo tutti cosa vuole dire. Capita però  che da sorteggio dobbiamo disputare una gara di coppa mercoledì 16 ottobre con orario d’inizio previsto alle 15.30. E’ sempre stato così diranno in molti e mio malgrado non posso smentire ma quasi sempre è  prevalso il buon senso delle società. Questa volta non è così  nonostante le nostre sollecitazioni e offerte sia di ospitare noi la squadra avversaria (visto che il nostro impianto ha un impianto d’illuminazione  omologato ) sia di trovare una sede alternativa adeguata a nostre spese. La squadra avversaria con motivi assolutamente futili ci ha comunicato che orario e calendario rimangono quelli previsti dalla Federazione. E’  un loro diritto e non possiamo che rispettarlo .Ma noi ci siamo imposti, sin dalla fondazione della società tre regole fondamentali  che  valgono per tutti,  dirigenti, giocatori e persone facenti parte della società: in questo sport per noi prima viene la famiglia,  dopo il lavoro infine visto che è una passione viene il calcio ed allora come faccio a  spiegare ai ragazzi che determinate ore di ferie non le potranno destinere alla famiglia ma ad un mondo calcistico che è  volutamente rimasto arcaico e incapace di adeguarsi e modernizzarsi ?

E’ difficile dare una risposta a questo direttore sportivo, di cui non indichiamo il nome per non creargli imbarazzi con il Comitato Regionale.

Un anno fa la Figc ha assunto la decisione di far disputare le gare solo in impianti omologati. Il 1 ottobre del 2018 sul comunicato ufficiale si informavano le Società che “non sarà più ammesso lo svolgimento delle gare serali se l’impianto sportivo non è dotato di illuminazione regolarmente omologata.  Tale disposizione si è resa necessaria – a tutela delle Società – per scongiurare ogni possibile evento a danno dei propri tesserati”.

Ma i campi  dotati di illuminazione regolarmente omologata sono pochi. Per esempio in città sono omologati solo i campi di Via Gagliardotti, dei Pomari,  e di Laghetto (peraltro poco utilizzato).  Non lo sono  (salvo successive variazioni) quelli della Stanga, di San Bortolo, di Via Cavalieri di Vittorio Veneto, di San Pio X°, di Maddalene, di Via Zanecchin, di Via Baracca, oltre a tutti i parrocchiali. Nel prospetto pubblicato dalla Federazione ancora nel 2016 non risulta nessun impianto omologato a Bassano, tranne ovviamente il Mercante ed in genere non è migliore la situazione in altre realtà provinciali. Va da sé che quando una società chiede di utilizzare un impianto omologato si sente spesso sparare somme importanti.

Il Comitato dispone che le gare fissate per sorteggio o per calendario su campi non omologati vengano disputate al pomeriggio (adesso alle 15.30, più avanti alle 14.30) ma ecco che arrivano i problemi con i calciatori e i tesserati in genere, che non possono permettersi di perdere una mezza giornata di lavoro. E come scrive il nostro interlocutore che non vogliono utilizzare una delle poche opportunità di stare a riposo con la propria famiglia e i propri cari, per giocare una partita di calcio.

E allora??  Forse si potrebbe avere un atteggiamento più permissivo sull’omologa degli impianti. Se mancano pochi lumen che per arrivare alle misure minime richieste si potrebbe soprassedere dal vietare la disputa di partite. Oppure si potrebbe imporre l’orario serale con l’obbligo per la società che gioca in casa di provvedere alla ricerca di un impianto alternativo.

una gara disputata in notturna

Insomma cerchiamo di agevolare le società avendo presente sempre come bussola di orientamento che siamo (tutti) dei dilettanti..

Federico Formisano

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Federico Formisano