Alberto Belloni ci prega di condividere le sue pagelle sul Vicenza che oggi ha perso a Perugia con un gol di un ex a 3 minuti dalla fine.
UN BUON VICENZA SUL BARATRO DELLA C
Perugia, 1 aprile 2017
PERUGIA – VICENZA 1-0 (p.t. 0-0)
Marcatori: 88’ Mustacchio (P)
Note: spettatori 9.000 circa tra cui una settantina provenienti da Vicenza. Durante il riscaldamento Esposito accusa una lombosciatalgia destra e deve dare forfait a beneficio di Bianchi. Il Lane scende in campo con la maglia biancazzurra dei gemellati del Pescara. Espulso Adejo (V) per doppia ammonizione.
LA PARTITA
Nel primo tempo il Vicenza regge il confronto con i Grifoni e potrebbe anche far male, se non pagasse una manovra un po’ lenta nelle ripartenze. Corre un paio di rischi su errori individuali di Adejo e Zaccardo su cui rimedia Vigorito. Nella ripresa le cose vanno anche meglio e il Perugia combina poco di buono. Ci vuole una maledetta distrazione al minuto 88 per rovinare tutto e rispedire il Lane in zona retrocessione.
LE PAGELLINE
Vigorito 6,5: alterna cose egregie, come i salvataggi su Di Carmine e Nicastro con una papera clamorosa in uscita al 30’. Praticamente disoccupato nella ripresa. Niente da fare sulla spizzata di testa di Mustacchio.
Bianchi 6: sulla sua fascia il Perugia raddoppia pericolosamente e soprattutto Del Prete è una spina nel fianco. Per questo il difensore iberico si preoccupa soprattutto di dar copertura. Nel prosieguo dell’incontro prova anche a spingere in avanti. Potrebbe essere corresponsabile sul gol, in quanto Mustacchio era il suo uomo, ma probabilmente lo si stava marcando a uomo.
Zaccardo 6,5: i traversoni dalle corsie laterali umbre lo mettono un po’ in difficoltà. Al 25’, soprattutto, dorme su Nicastro che per poco non castiga il Lane. Prende via via spessore con il passare dei minuti e diventa alla fine un baluardo praticamente insormontabile per le punte di casa.
Adejo 7: il solito combattente, ma al 3’, quando perde Di Carmine, il Lane rischia di andare subito sotto. E’ il suo unico neo. Importante il suo intervento su Di Chiara al 45’. Quando il Perugia prova a mettere lanci lunghi in mezzo, c’è sempre Daniel a respingere. Al 50’ salva un gol fatto sulla linea di porta. La sua espulsione è un delirio patologico del signor Marinelli: il nigeriano subisce uno sgambetto dal portiere e per suo conto non commette la minima irregolarità. Il rosso (se non ci è scappata qualche parola di troppo pronunciata dal nostro difensore) è da radiazione con infamia del direttore di gara.
Pucino 6,5: un buon primo tempo nel quale si alterna a supporto delle ripartenza ma chiude anche con efficacia a destra. Anche nei secondi 45’ la sua prestazione è molto efficace, in fase di spinta ma soprattutto in quella di copertura.
Zivkov s.v.: giusto una comparsata.
Vita 5,5: non riesce a chiudere su Di Chiara alla fine della prima frazione di gioco. Per il resto la sua è una partita di sacrificio ma pochissimo costrutto. Nonostante il grande lavoro sporco, la fascia di competenza non produce alcun grattacapo agli uomini di Bucchi, se si esclude il bel traversone per De Luca nella ripresa. Continua il suo periodo non felicissimo.
Giacomelli 5,5: entra e fa il suo rincorrendo gli avversari a tutto campo. L’ingresso di Jack, comunque, non sposta gli equilibri del match, se non per la personale battaglia con il pubblico: lui è spesso per terra e la gente lo uheggia.
Gucher 4,5: brutto approccio con la gara, con cinque o sei passaggi sbagliati e nessuna illuminazione come regista. Anche nel secondo tempo tanti errori di misura, soprattutto quando la benzina comincia a scarseggiare (come al 67’ quando Brighi gli va via e per fortuna del Vicenza poi conclude male). Sul gol che determina la sconfitta, l’uomo più vicino a Mustacchio è proprio lui e non tenta nemmeno di disturbare il bel gesto tecnico dell’ex biancorosso.
Signori 6: sulla fascia sinistra corre molto ed è lodevole in interdizione, ma non riesce ad andare mai efficacemente tra le linee. Se man mano che passa il tempo il Perugia trova sempre più difficoltà a ragionare è anche merito del suo pressing instancabile.
Bellomo 5,5: in un ruolo che dovrebbe essere il suo, tenta qualche giocata interessante ma senza l’illuminazione vincente. L’insufficienza arriva perché non riesce mai a incidere con inserimenti da dietro che pure la disposizione in campo delle squadre gli consentivano. E anche i lampi di fosforo nella costruzione del gioco arrivano rarissimi.
Urso 6: quindici minuti da giocare, nei quali si rende (come sempre) utile alla causa
Orlando 5: primo tempo piuttosto opaco, come si evidenzia al 35’ quando gli capita sui piedi una palla interessante in area ma non trova il movimento giusto. Inizia male anche il secondo tempo e infatti il mister gli chiede di lasciare il campo. Forse il ruolo che Bisoli gli assegna al Curi gli piace poco, ma il risultato è… tanto fumo e niente arrosto.
De Luca: palle giocabili, zero, se si esclude il tiro al 6’ respinto dalla difesa. E se lo trovi cinque o sei volte a fare da difensore aggiunto al limite dell’area berica, lui che è l’unico attrezzato per far gol, è chiaro che qualcosa non gira per il verso giusto. Avrebbe anche un pallone ghiotto al 52’ su un cross di Vita, ma il suo tocco sottomisura non è nemmeno fortunato e finisce sulle mani di Rosati.
BISOLI: Il suo Vicenza non gioca male, nell’unica formazione probabilmente schierabile. Nel secondo tempo si fa addirittura preferire per lunghi tratti agli avversari. Ora, io capisco certe dichiarazioni dettate dall’amarezza per essersi visto ancora scappare i punti, nonostante una gara più che decorosa (“Abbiamo fatto comunque una grande partita giocando alla pari con la quarta in classifica”) ma il ritornello ora deve cambiare. Dopo i tre successi di dicembre, il Lane ha guadagnato una sola vittoria nelle ultime 13 partite.
Di questo passo si va diretti in Lega Pro. Giocando bene, magari, ma in Lega Pro. La fiducia nel mister è granitica ma stanno venendo fuori gli errori di costruzione (e ricostruzione) di una squadra che paga la leggerezza in avanti, un centrocampo muscolare ma non eccezionale come qualità e la difficoltà con le seconde linee a far fronte alla sciagurata sequela di infortuni. Vogliamo metterci anche la situazione diffide, per aumentare le preoccupazioni?
Le prossime partite al Menti sanno già quasi da ultima spiaggia. Servirà un’eccezionale compattezza tra società (prezzi dei biglietti), squadra (cuore e cinosmo) e pubblico (tutti al Menti, per la Madonna!) se vogliamo venirne fuori anche stavolta…