Presentazione del libro “Marmajeta. La squadra perfetta” di Giancarlo Dalla Libera – note di Paolo Paiusco
E’ stato presentato, nell’ambito della rassegna Abilitante Social Fest a Montecchio Maggiore, l’ultimo libro di Giancarlo Dalla Libera, “Marmajeta. La squadra perfetta”(pp. 269, editore Minerva, 18 euro).
L’incontro, organizzato dalle cooperative sociali Piano Infinito e Città Solidale, è stata occasione per gli appassionati di calcio – oltre che di letteratura – per sentirsi partecipi di uno spirito genuino di intendere il gioco del pallone come (possibile) parte integrante della vita di ognuno.
L’Autore ne fissa il concetto, in forma icastica, con queste frasi, riprodotte nella quarta di copertina: “Se dovessi sintetizzare in una sola immagine il concetto di felicità: mi rivedo bambino a correre dietro a un pallone in compagnia dei miei amici. Perché a dieci anni tutti hanno diritto di essere spensierati. E felici. Ringrazio il Cielo che mi ha regalato la spensieratezza anche da grande, ogniqualvolta il pallone è riuscito ad affratellare vecchi e nuovi compagni”.
Nato a Vicenza nel 1955, Dalla Libera è cresciuto – di fatto – all’ombra dello stadio Menti, a sottolineare ulteriormente l’importanza del gioco del calcio (e della squadra della sua città) nel percorso di vita personale, che si intreccia a quello di un piccolo gruppo di grandi amici sin da bambini, che diventano – nello scorrere delle pagine, nello scorrere degli anni – ragazzi e uomini.
Il pallone e gli amici, dunque, protagonisti: l’uno e gli altri, con Vicenza (e il Lane) a fare da imprescindibile sfondo. Nello scorrere del racconto crescono di età gli amici, vive alterne fortune la squadra, cambia molto la città, dal punto di vista urbanistico e viario ma – anche, forse soprattutto – muta il modo di vivere in società, di vivere tra le persone i rapporti sociali.
La bellissima immagine di copertina è la rappresentazione simbolica del romanzo, coi ragazzi a rincorrere un pallone, l’ingresso principale del Menti a far da sfondo.
Leggendo il libro il lettore ritrova per ogni capitolo, all’inizio, il verso di un cantautore a fare da ulteriore sfondo, non più visivo ma musicale. Immagini e canzoni sono espressione di un identico sentire poetico, che Dalla Libera modula e regola, orchestrando il racconto con toni che armonizzano ironia, sentimento, dramma e commedia.
Nella Prefazione, Stefano Ferrio inquadra perfettamente il romanzo, sotto l’aspetto critico-letterario: “se un lettore si domanda quanto questa “squadra” di amici, in campo e fuori, evochi reminiscenze letterarie de I ragazzi della via Pal creati oltre un secolo fa dall’ungherese Ferenc Molnar oppure ricostruisca, non lontano dalla rinascimentale Rotonda del Palladio, un set della serie televisiva Happy Days, ambientata nei più spensierati anni Sessanta, non fa altro che mettere a fuoco l’identikit letterario di Giancarlo Dalla Libera, così creativamente meticcio e sfaccettato”.
L’Autore, infatti, “meticcio e sfaccettato”, coglie con questo libro nel segno: “Marmajeta” è l’ideale chiusura di una trilogia di romanzi aperta con“Onde anomale” nel 2011 e proseguita con “Ricky. Diversamente amabile” nel 2014.
Ma se i primi due romanzi, trattando rispettivamente del mondo del lavoro e della sfera degli affetti, evocano – sotto il profilo letterario – il grande Giuseppe Pontiggia e i suoi “La morte in banca” (sia Pontiggia che Dalla Libera si sono affacciati al mondo del lavoro lavorando in banca) e “Nati due volte”(Pontiggia racconta del figlio, Dalla Libera del cognato, entrambi persone con disabilità), in “Marmajeta” si colgono riflessi di maggiore vicentinità che vanno da Antonio Fogazzaro a Goffredo Parise.
Il pubblico presente, coinvolto nel corso dell’evento dalla partecipata lettura di alcune pagine da parte dello stesso Autore, gli ha infine riservato uno spontaneo e caloroso applauso, che ha confermato l’impressione che con questo libro Dalla Libera ha simbolicamente realizzato davvero un bel gol.