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Elia Campesan, il riscatto passa da Bassano

Intervista di Francesco Andreotti

Il calcio professionistico Elia Campesan l’ha già assaggiato, vestendo in Serie C la maglia dell’Arzignano. Portato in gialloceleste dal direttore sportivo Mattia Serafini, sempre attento quando si tratta di individuare nuovi talenti pronti ad esplodere, la sua esperienza biennale nella valle del Chiampo è stata però fortemente condizionata da numerosi infortuni e da una spietata concorrenza nel reparto arretrato, fattori che gli hanno impedito di esprimere al meglio tutto il suo potenziale.

Una manciata di presenze in due stagioni sono però bastate ad Antonio Mandato per fiutare l’affare e farlo arrivare in prestito a Bassano. Mister Gianpietro Zecchin potrà dunque contare sui centimetri del centrale classe 2005, già testato in queste prime uscite estive precampionato: Villafranchese, Cittadella, Levico Terme e Mestrino, occasioni in cui si è alternano ovviamente con gli altri difensori presenti in organico. Dopo i numerosi rinnovi operati dalla società, è stato lui il primo volto nuovo portato in dote dal mercato estivo ad essere stato presentato ufficialmente. Il Rino Mercante come location ed Elia pronto ad uscire direttamente dalla pancia dello stadio, con un pallone sottobraccio e la maglia giallorossa come seconda pelle. Un sorriso lievemente abbozzato mentre, fermo sui gradoni di cemento fissa serio e concentrato direttamente l’obiettivo del cellulare che sta riprendendo la scena, ribadendo a tutti i presenti di essere pronto a difendere i colori sociali.  Ed il momento per dimostrare ciò è oramai giunto. Domenica 24 agosto il Bassano scenderà in campo in occasione del turno preliminare di Coppa di Serie D contro il Vigasio e, cogliendo la palla al balzo ho posto alcune domande a Campesan riguardo la sua carriera passata, presente e futura.

Ciao Elia. Partiamo dall’inizio. Raccontami un po’ la tua parabola calcistica.

Ho iniziato a giocare a calcio nella squadra del mio paese, il Quinto Vicentino. Poi, 5 anni al Cittadella fino all’under 14 granata, 4 anni a Camisano (una stagione nella categoria Allievi, poi pausa forzata causata dal Covid, una stagione divisa a metà tra Allievi e Juniores ed infine il passaggio da under in prima squadra) prima che l’Arzignano decidesse di farmi firmare un biennale. Due annate in gialloceleste ed eccomi qui, a Bassano.

Un giovanissimo Campesan

Come ti trovi in giallorosso?

 A Bassano mi trovo molto bene, è un ambiente sereno e familiare in cui sono riuscito subito ad inserirmi. Quest’anno punto alla salvezza assieme ai miei compagni e a trovare quanto più spazio possibile per dimostrare che posso starci in categorie così alte.

Hai già avuto modo di parlare con il mister? Se sì, ti ha detto cosa si aspetta da te in questa stagione?

 Con il mister ho parlato in generale. Si aspetta da me quello che si aspetta da tutti quanti. Se vai forte in allenamento ti fa giocare senza problemi.

C’erano altre squadre interessate a te una volta che l’Arzignano ha aperto al prestito?

 Sì, c’erano anche altre opportunità ma dopo aver firmato con l’Arzignano cercavo un’ambiente familiare, che mi aiutasse durante la stagione. Tra tutte, Bassano mi è sembrata la piazza più adatta alle mie aspettative.

Cosa ne pensi della squadra?

 Siamo sicuramente una bella squadra. Ci sono tanti ragazzi giovani forti ai quali vanno aggiunti alcuni elementi più esperti. I presupposti per fare una bella stagione ci sono tutti.

Fammi il nome del giocatore più forte con cui hai condiviso il terreno di gioco.

 Mi vuoi proprio seppellire (ride). Di compagni forti ne ho avuti tanti, te ne cito volentieri due: Luca Piana e Gianluca Barba, il più forte in assoluto. Trovo strano che sia infatti ancora svincolato. Mi hanno aiutato molto ad inserirmi nel gruppo squadra dell’Arzignano e ho legato di conseguenza particolarmente con loro.

Barba

Il giocatore più forte invece che hai dovuto marcare?

 Anche in questo caso, i nomi si sprecano. Correia e Olivieri, che vestivano la scorsa stagione la divisa alabardata della Triestina erano degli ossi duri. Colui ad avermi messo però più in difficolta è stato senza dubbio Zouma, ex Albinoleffe. Veramente impressionante.

Chi è il tuo giocatore di riferimento?

 L’avevo già detto in una precedente intervista e non cambio assolutamente idea. Continua ad essere Virgil Van Dijk.

Quanto hanno pesato gli infortuni nella tua carriera?

 Per rispondere a questa domanda, faccio riferimento solo all’esperienza più recente, l’ultima fatta in ordine cronologico prima di approdare a Bassano. In entrambi gli anni ad Arzignano mi sono fatto male sul più bello. Contro l’Albinoleffe, la passata stagione ho dovuto abbandonare il campo prima del previsto a causa di un infortunio. Quella partita avrebbe potuto segnare l’inizio per me, piano piano magari avrei ingranato e sarei riuscito a fare qualcosa di importante. Ma è andata così, dispiace ma nessun rimpianto. Ciò non toglie il fatto che ad Arzignano mi sono trovato veramente bene.

Foto Matteo Brama

Descriviti dal punto di vista tecnico.

Partiamo dal ruolo, sono un difensore centrale. I miei punti di forza sono indubbiamente il gioco aereo, dato anche la mia altezza e l’anticipo sul diretto marcatore. I piedi sono buoni ma lo dico sottovoce perché ho paura che possa arrivare qualche messaggio di qualche mio compagno a smentire quanto detto da me (ride).

 Chiudiamo con uno sguardo al futuro. Il tuo sogno nel cassetto?

Sinceramente, non ho un vero e proprio sogno nel cassetto. Guardo molto al presente e a fare bene adesso con il Bassano. Fin da piccolo sono convinto che con tanto impegno e un pizzico di fortuna si possa comunque arrivare lontano. Non mi pongo degli obiettivi predeterminati, preferisco godermi il momento.

Beh, non mi resta allora che ringraziarti per la disponibilità e farti tanti auguri di buona fortuna per questo tua nuova avventura.

 Grazie mille, ricambio volentieri gli auguri.

Un ringraziamento ad Elia per la disponibilità e al Bassano calcio per aver concesso la disponibilità ad intervistare un loro giocatore.

 

 

 

Sull'Autore

Francesco Andreotti