Ogni club ha un futuro da tracciare, e noi abbiamo deciso di definire il nostro con visione e determinazione.
Abbiamo scelto di farlo con un messaggio forte e inequivocabile: il settore giovanile non è solo il punto di partenza, ma il cuore del progetto sportivo biancorosso.
Il vivaio come fucina di talenti, la prima squadra come naturale approdo di chi cresce con impegno e passione dimostrando il proprio valore: è questa la nostra filosofia. Non a caso, la rosa di quest’anno ha un’età media di soli 23 anni, segno tangibile di una visione concreta.
E quando i sogni si intrecciano con la realtà, nascono storie che emozionano. È successo domenica scorsa, nella prima partita ufficiale della stagione 2025/26 in Trofeo Regione Veneto contro il Montorio: Filippo Fochesato, classe 2007, dopo 11 anni di settore giovanile, ha segnato il suo primo gol in prima squadra all’esordio. Un momento che racchiude l’essenza del progetto: i giovani come protagonisti.
Lo abbiamo intervistato dopo la gara:
L’intervista a Filippo Fochesato
1. Filippo, dopo 11 anni di settore giovanile arrivi in prima squadra e segni subito il tuo primo gol ufficiale: che emozioni hai provato in quel momento e cosa significa per te questo traguardo?
“È stata un’emozione enorme, davvero difficile da descrivere. Dopo 11 anni di settore giovanile sognavo questo momento, e viverlo segnando un gol all’esordio è stato incredibile. In quell’istante mi sono tornati in mente tutti i sacrifici, gli allenamenti, le partite giocate da bambino con questa maglia. Per me è un traguardo importantissimo, ma allo stesso tempo è anche un punto di partenza: voglio che sia solo l’inizio di un percorso ancora più bello.”
2. Questo esordio con gol ti mette già in evidenza: quali sono gli obiettivi che ti sei posto per la stagione?
“Il gol mi ha dato tanta fiducia, ma so che non basta e che devo lavorare ancora tanto. L’obiettivo principale è crescere sotto tutti i punti di vista, imparare dai compagni più esperti e mettermi sempre a disposizione della squadra. Vorrei riuscire a ritagliarmi il mio spazio, farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa e dimostrare di poter dare un contributo importante. Se arriveranno altri gol o belle prestazioni sarà ancora meglio, ma la cosa più importante è aiutare la squadra.”
3. La società ha messo al centro il settore giovanile: quanto pensi che questo possa essere uno stimolo in più per te e per i tuoi compagni cresciuti nel vivaio?
“Per noi ragazzi del vivaio è uno stimolo enorme. Sapere che la società crede davvero nei giovani ci dà motivazione e fiducia, ci fa capire che il percorso fatto negli anni non è solo formativo ma può portarci fino in prima squadra. È una responsabilità, certo, ma anche una carica in più per dare tutto ogni volta che scendiamo in campo. Condividere questo percorso con compagni che hanno fatto la stessa trafila rende il tutto ancora più speciale, perché ci sentiamo parte di un progetto comune e con radici forti nella società.”
La parola al Presidente Ivan Chiari
Per sottolineare la visione e gli obiettivi del club, abbiamo posto due domande al Presidente.
1. Presidente, perché la società punta con decisione sul settore giovanile come fulcro del progetto sportivo?
“In realtà la storia del Montecchio Calcio insegna che il settore giovanile biancorosso è sempre stato il fiore all’occhiello della società e fucina di talenti che sono arrivati anche nel professionismo. Il Patron Aleardi ha sempre promosso i giovani in prima squadra. Io voglio continuare questo percorso e possibilmente incentivarlo perché il nostro vivaio può plasmare uomini e giocatori pronti ad affrontare categoria importanti come l’Eccellenza. Stiamo investendo molto in allenatori, struttura organizzativa e progetti tecnici per dare a tutti la possibilità di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Questo è un investimento per il futuro del Montecchio Calcio.”
2. L’esordio con gol di Fochesato rappresenta un segnale forte: che messaggio volete mandare ai ragazzi della provincia che sognano di emergere?
“Il gol di Fochesato è stata la ciliegina sulla torta, ma nella prima giornata di Coppa hanno esordito anche altri frutti del vivaio montecchiano: Cepeda (2006) è partito titolare e poi sono subentrati Carta (2007) e Tozzo (2006). Inoltre altri giovani sono presenze fisse in prima squadra come Giarolo (2006), Dalla Libera (2008) e El Mohajir (2007) che sicuramente nelle prossime partite potranno mettersi in mostra. Questo per dire che Montecchio è la piazza giusta per i giovani calciatori che vogliono mettersi in mostra.”
Dalle parole del presidente è chiaro che credere nei giovani per noi significa alimentare passione, identità e appartenenza per far brillare il talento. A tutti i ragazzi che sognano di emergere, il messaggio è semplice: il biancorosso è il colore giusto per scrivere la vostra storia.
Ufficio stampa UC Montecchio Maggiore