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Gallo cambi azzeccati… e la perla di Capello

Scritto da Luciano Zanini

Il PUNTO DI LUCIANO ZANINI

 

GALLO, CAMBI AZZECCATI …

E LA PERLA DI CAPELLO

 

Prima della partita pensavo che Cittadella-Vicenza sarebbe stata indicativa sullo stato di salute del Lane che, visto contro l’Arzignano, aveva mostrato segni di “squadra importante” solo negli ultimi venti minuti della ripresa, lasso di tempo in cui si è poi concretizzato l’importante successo colto nel derby tutto vicentino. A seguito dei cambi disposti da Fabio Gallo il Lane, in particolare con il subentrato Morra, aveva conquistato tre punti pesanti proiettandosi in testa alla classifica a quota 7.  Contro il Cittadella si è praticamente ripetuto cronologicamente lo stesso percorso. Un Vicenza che nel primo tempo ha subìto un pò troppo gli avversari senza riuscire, pure questa volta, a giocare i primi 45′ da grande squadra, come potrebbe e dovrebbe fare considerando la rosa biancorossa. Dovendo fare una sintesi della gara in poche parole, prima di ricordare poi gli episodi più salienti, dico in primis che anche a Cittadella la mano di Fabione Gallo si è vista chiaramente, eccome, proprio nel momento di decidere i cambi, rivelatisi poi tutti azzeccati. Ricavando in tal modo il massimo, ossia la vittoria e i tre punti in trasferta. Intorno al 20′ della ripresa, ancora in tempo per giocarsela sino alla fine, va fuori Stuckler, protagonista di una gara poco soddisfacente, e va dentro Capello (non sono accettabili  comunque le proteste del giocatore fatto uscire dal mister, pur se comprensibile la sua voglia di stare in partita). Fuori Pellizzari che, arrivato vicino al gol su colpo di testa,  è stato protagonista in campo solo a livello di sufficienza, e dentro il buon Talarico, Il Vicenza si riposiziona e trova equilibri migliori da subito, cominciando finalmente  a fare sul serio. Al 29′ come detto ancora cambi decisivi, con l’entrata di Rauti al posto di Vitale, e di Rada in luogo di Morra, protagonista di una gara in cui non ha lesinato impegno e determinazione (è stato anche ammonito per un fallo ingenuo), ma non è stato puntuale e incisivo come ci si aspetta da un bomber come lui. Con il nuovo assetto il Lane cambia marcia e ingrana finalmente quella giusta, mettendo sotto il Cittadella che, come visto qui, è solo un lontano parente della formazione che ha navigato per anni nei mari della serie B.

Il “genio” di Capello

 

Detto dei cambi azzeccati, la sintesi sulla partita si chiude con lo spettacolo offerto da Alessandro Capello, bolognese giramondo che ha militato in squadre come Cagliari, Varese,Venezia, Padova, Arezzo, Entella e via dicendo. Uno che, agli inizi di carriera, aveva impressionato nientemeno che il santone Zeman, ed era stato paragonato addirittura ad un certo Roberto Mancini. Attaccante dalla notevole mobilità e buona visione di gioco il talentuoso Alessandro, forte nel dribbling stretto: insomma uno che piace a chi vede il calcio come spettacolo. Ovvio che un estroso così non può sempre brillare, ma quando accende il suo genio calcistico – beh! – allora lo spettacolo c’è e rimane impresso. Come accade appunto al 34′ della ripresa al Tombolato di Cittadella, quando il nostro, entrato come detto al 20′ al posto di Stueckler, si trova impegnato in azione di attacco insieme al compagno Rauti, pure lui subentrato. Arrivano in area e fraseggiano tra loro, quando il pallone giunge nella disponibilità di Capello che si trova in piena area circondato dai cittadellesi. Ha la porta alle spalle e gli rimarebbe solo da trovare un compagno cui appoggiare la sfera all’indietro. Ma lui è Capello, che la dea Eupalla gradisce e gli suggerisce di imitare Roberto Mancini, ossia passare di tacco (che spiazza tutti) la sfera a Rauti che è pronto per lui sulla sinistra ad infilare il malcapitato Zanellati, ancora stordito dal numero di Capello. Un gol stupendo, un’azione magnifica che fa impazzire la tifoseria biancorossa presente con oltre 1500 tifosi sugli spalti dello stadio di Cittadella. E’ un pezzo di bravura che annichilisce i supporter padovani presenti in gran numero e che segna l’esito finale della partita. Vinta appunto per i cambi di Gallo e la classe di Capello.

 

E il Vicenza va…

 

Un primo tempo del Lane decisamente insoddisfacente, si può ben dire, nel corso del quale il Cittadella riesce non solo ad imbrigliare i biancorossi ma anche a fare gioco, spesso bucando per bene il lato sinistro in cui soffrono Costa e Pellizzari. Sino a metà tempo i biancorossi non vedono l’area avversaria da vicino, riportandomi  con la mente alla partita contro l’Arzignano. C’è, per la verità, al 25′ la prima vera azione ficcante del Lane quando Tribuzzi,  in campo dall’inizio al posto di Caferri, si crea lo spazio giusto e spara un bel rasoterra forte e teso che però l’estemo Zanellati riesce a deviare in angolo, compiendo una gran bella parata. Quello di Tribuzzi rimane un fuoco di paglia, seppur di buona fattura, poi il tempo si chiude con un colpo di testa di Cuomo portatosi in avanti per colpire su cross da calcio d’angolo. Qui si chiude il primo tempo. La ripresa si avvia con due buone e promettenti occasioni da gol per Morra, il quale però non riesce a concretizzarne nemmeno una mentre il Citta, a sua volta, ci prova dalla distanza con il combattivo De Zen: tiro cross molto pericoloso ma fortunatamente senza esito.  Ci prova anche Costa, che pare rinfrancato dopo un primo tempo così così, ma la sua punizione non ottiene l’esito sperato. Giunti al 20′ inizia la girandola dei cambi sopra descritta e il Lane a prendere quota: lo si vede anche dalla quantità di corner che guadagna minuto dopo minuto. Arriva nel frattempo anche il colpo di testa di Pellizzari che si stampa sulla traversa e, al 29′, arrivano i cambi decisivi sopra descritti, con il Vicenza che cambia pelle. Ora la squadra pare aver ritrovato se stessa, e mostra di voler vincere. Sale il ritmo insieme con il livello qualitativo delle giocate, che si sublima al 34′ con l’azione descritta Capello-Rauti e con il gol dell’importante vittoria. Che conferma i biancorossi in testa alla classifica in compagnia del Lecco. Dieci punti dopo 4 partite è oggettivamente un buon dato. Giudizi definitivi sulla squadra me li tengo per dopo la decima/dodicesima giornata. Ora l’obiettivo più importante è logicamente quello di continuare a vincere in casa e fuori, trovando i ritmi giusti non solo nel secondo tempo per mettere i punti in frigorifero: torneranno buoni in primavera!

Pellizzari colpo di testa quasi vincente..

Le prime tre sono le candidate alla B

 

Una classifica dopo quattro giornate dice certamente poco. Nel nostro caso tuttavia quel poco concentra nei primi tre posti Lecco, Vicenza e Brescia. Sulla carta tre candidate di diritto alla promozione diretta, sia per la caratura delle formazioni di cui dispongono, sia per il blasone di cui essere fieri da parte dei rispettivi tifosi. Il Brescia ha un punto in meno e ha subito una sconfitta pesante proprio per mano dei nostri cugini di Arzignano, mentre il Lecco presenta il nostro stesso ruolino di marcia. A parte la sorpresa Pergolettese, da sempre invischiata nei bassifondi di classifica e adesso in alto, l’attuale classifica sottolinea il ritardo di un’altra candidata forte, almeno sulla carta. Quel Cittadella che abbiamo battuto e che non è apparso in gran forma. Può essere che si riprenda però: d’altra parte proprio il Cittadella, dato per spacciato diverse volte quando veleggiava in B, era sempre riuscito a cavarsela, anche con colpi di coda finali, ma anche a perdere per un pelo l’approdo in serie A. Staremo a vedere pure l’Arzignano che ha fatto la sua parte e si dimostra combattivo e quadrato sia in casa che fuori. Domenica ci aspetta la partita interna contro la Pro Patria, gara sempre dal sapore antico ma, bando alle nostalgie, il Lane deve vincere e giocare bene.

Luciano Zanini

 

 

 

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