IL VENERDI’ di Luciano Zanini
GAGNO UOMO RAGNO
SALVA IL LANE…
Grazie Brescia, ci voleva …
Prima di parlare della partita esterna contro il Trento dobbiamo fare un piccolo salto all’indietro perché se oggi come oggi, ossia all’undicesima giornata, siamo in testa con 5 punti di vantaggio sulle inseguitrici Lecco e Brescia, lo dobbiamo soprattutto proprio al Brescia e al nostro portiere Gagno. Però uno alla volta, per carità! Prima il Brescia, partendo dall’ultima partita casalinga del Lane contro l’Albinoleffe di domenica 19 ottobre scorso, decima giornata del campionato. A fine match, grazie alla vittoria conquistata contro la formazione dell’indimenticato capitan Gianni Lopez, il Lane si era portato a quota 28 punti in classifica, in attesa del successivo responso dal campo di Lecco, dove i lariani avrebbero incontrato alcune ore dopo l’altra pretendente alla promozione: il Brescia dell’ennesimo ex-allenatore biancorosso Aimo Diana. Il risultato finale non poteva essere migliore per noi, grazie appunto alla vittoria conquistata in trasferta dalle rondinelle per 1 a 0. Il Lecco ha subìto insomma una pesante sconfitta interna per mano di un Brescia non certo trascendentale, però cinico al punto giusto, tanto da riuscire nel ko al 59′ con un gol arrivato dallo sviluppo di un calcio di punizione, autore l’ex- Padova Spagnoli che di gol se ne intende. La partita si è chiusa qui, nonostante i tentativi del Lecco di arrivare almeno al pari: niente da fare! Classifica a quota 21 per entrambe le nostre inseguitrici, distanziate di ben 7 punti dal Lane in attesa di andare a Trento in trasferta. Grazie Brescia…
Con l’Albinoleffe il nono sigillo

Rauti esulta dopo il secondo gol
Della partita contro l’Albinoleffe, al di là del netto successo per 3 a 1, ovviamente di per sé importante, va sottolineata la tenuta psicologica mostrata dai biancorossi i quali (a parte qualche svarione di troppo in difesa, che poteva costarci il gol) si sono dimostrati determinati nella voglia di vincere, pur avendo attraversato alcuni momenti di attendismo un po’ eccessivo, e patito qualche “contropiede di massa”. Come quando i bergamaschi si sono involati a razzo e in massa verso la nostra porta, riuscendo a creare più di qualche imbarazzo ai biancorossi. Nei primi quindici minuti, del resto, il Lane ha faticato proprio a trovare la via della rete, gli avanti Stueckler e Rauti impalpabili di fronte ad avversari aggressivi e mobili (…al Menti tutti gli ospiti diventano leoncini). Insomma il Lane è sì più forte nel suo complesso ma la grinta dei bergamaschi ne limitava le potenzialità. Finalmente al 39’ è arrivato quello che la folla biancorossa si aspettava: la penetrazione verticale! Il toccasana della giornata: Sandon si improvvisa play-maker e millimetra un lancio rasoterra per Vitale, che parte a razzo verso Di Chiara, facendolo poi secco dopo una galoppata che stronca le velleità di recupero dei difensori. E’ finalmente 1 a 0 e si riparte. Il Lane vuole il bis, gli attaccanti (“rianimati” da Gallo nell’intervallo) tornano a fare gol. Al 57’ arriva il secondo, autore uno “strano” Rauti che, letteralmente, vola in area colpendo di testa il cross morbido di Leverbe, bruciando sul tempo il portiere uscito in ritardo. Il 2 a 0 è pietra tombale sulla gara, ma giunge pure il terzo sigillo, autore Stueckler che si procura il rigore per un fallo dentro l’area commesso su di lui da Potop. Lo tira lui e lo fa bene: rasoterra secco che spiazza Di Chiara. La partita è in frigo a una manciata di minuti dalla fine, quando arriva il gol (meritato) dell’Albinoleffe che fa storcere il naso a Fabio Gallo. Nel post-gara infatti FG “cazzia” i suoi perché: ” bisogna mantenere la concentrazione massima fino alla fine”. Vero! Verissimo! Ma i tifosi questa volta non se la prendono troppo: il gol della bandiera è un omaggio al grande capataz Lopez.
La lezione degli aquilotti a Trento

Dal Menti al Briamasco di Trento dove il Lane ha trovato il classico pane per i suoi denti, per due semplici ragioni. La voglia dei trentini di fermare la capolista, insieme con quella dei tanti ex-biancorossi – leggi Dalmonte, Capone, Pellegrini, Cappelletti, Corradi – di fare il classico sgambetto dell’ex alla loro vecchia squadra, dove peraltro avevano fatto vedere anche cose buone. La seconda ragione è legata al fatto che il terreno dello stadio trentino è completamente ricoperto da un manto sintetico, applicato nell’autunno dello scorso anno. Si sa che chi è abituato a giocare sui campi normali, trova qualche problema nel palleggio. A Trento, al di là del campo sintetico, è stata la gran voglia degli ex a determinare il risultato finale di parità, 1 a 1, che in tutta onestà sta stretto al Trento sia per il gioco espresso nell’arco della partita, sia per il numero di occasioni da gol create. Il primo tempo può considerarsi a mio avviso il peggiore di questo campionato, con un Trento pimpante, rapido e ficcante, tanto da costringere il Lane per gran parte sulla difensiva. Una “difensiva” problematica però, perché gli avanti trentini scappavano da tutte le parti come anguille, e spesso i biancorossi hanno dovuto ricorrere alla maniere forti, vedi Costa e Sandon costretti a falli che hanno portato rispettivamente all’ammonizione (Costa) e all’espulsione (Sandon). I primi quindici minuti vedono il Trento dettare gioco e ritmi. Al 3’ c’è la rete di Cappelletti, annullata per il fallo commesso dallo stesso sul nostro difensore. All’11’ Augelli riesce a sbagliare un gol fatto su input di Dalmonte. Il Lane insomma subisce, c’è una sola squadra in campo ma il calcio è strano: al 22’ arriva il gol biancorosso quando meno te lo aspetti. Talarico recapita un bel pallone a Morra, il quale si destreggia benissimo tra i difensori avversari e tocca la sfera all’indietro per l’accorrente Caferri, giunto al posto giusto al momento giusto, che trafigge Tomasi senza remissione. Finita la sofferenza del Lane? Macchè, non è giornata. Il Trento riprende a macinare gioco e mettere sotto i nostri e il gol sembra inevitabile. Arriva infatti su rigore – messo a segno da Capone, l’ex di turno probabilmente il migliore in campo – per un evitabile “mani in area” di Leverbe, che non è apparso ancora tornato alla sua migliore condizione, ma si può capire. Chiude sul pari il primo tempo, nonostante un Trento migliore. La ripresa si profila non facile.
Le parate di Gagno ( e i cambi) fanno il miracolo
Parte la ripresa e confido nel cambio di qualche pedina da parte dell’azzeccacambi per eccellenza, alias Fabio Gallo. Invece nei primi minuti niente, e il copione risulta lo stesso: Trento arrembante e un Lane schiacciato che fatica a partire in contropiede. Passano circa dieci minuti così, quando arriva la frittata di Sandon che a centrocampo commette un fallo ingenuo beccandosi il secondo giallo e quindi il rosso. Vicenza in dieci e Trento deciso a fare il colpo. Ma proprio quando ormai non te l’aspetti, il Lane tira fuori l’orgoglio del blasone, ma solo dopo che FG ha effettuato finalmente i primi cambi salvifici intorno al 20’. Entrano Zonta e Alessio al posto di Vitale e Talarico, la squadra si assesta sul 3-4-2 e si vede subito un altro Lane. Pochi minuti e arrivano altri due cambi: Capello per Morra e Stueckler per Rauti. Il Trento continua a spingere, arrivando più volte vicinissimo al gol fatale. Solo che deve fare i conti con Riccardo Gagno , chiaramente protetto dalla dea Eupalla, il quale compie tre interventi straordinari sugli avanti trentini salvando capra e cavoli. Al 58’ riesce a deviare un cross maligno e successivamente effettua due salvataggi miracolosi, il primo sull’ex-Pellegrini, ancora incredulo, e il secondo su Giannotti. Il Lane pur rischiando moltissimo, tiene però la schiena dritta e dimostra di aver ritrovato la càzzima proprio negli ultimi 20 minuti, non rinunciando fino all’ultimo ai contropiedi. Però, grazie Gagno!

Occhio alle distrazioni…il Cittadella è rinato
Dal pareggio con il Trento arriva chiaro e forte un messaggio: vietato distrarsi, vietato abbassare la guardia. Se qualcuno pensa che il Lane abbia già vinto il campionato, perchè è forte, è partito bene, non ha mai perso, beh! allora si sbaglia di grosso. Intanto, i punti di vantaggio domenica scorsa sono passati da sette a cinque, e poteva andarci peggio, cosicchè allo stato delle cose basterebbe una partita sbagliata e persa per sentire il fiato sul collo delle inseguitrici. Che hanno dimostrato di poter competere con il Lane perchè il loro bottino di 24 punti in undici gare disputate è decisamente un risultato più che buono, da squadre aspiranti alla promozione diretta. La classifica attuale del resto indica sì le squadre attualmente più forti, ma potrebbe non essere del tutto veritiera per il futuro se guardiamo al recente exploit realizzato da una nostra vecchia conoscenza: il Cittadella. Già il Cittadella… che sembrava morto e sepolto sotto una pessima partenza, considerate le sue legittime ambizioni di risalita diretta in serie B. Invece, proprio nelle ultime tre giornate, il Citta ha fatto tris pieno cogliendo altrettante vittorie e zompando di conseguenza nella zona medio-alta della classifica a quota 15 punti. Sinceramente ero convinto che una società e una squadra dal passato così importante, abituata a lottare per la salvezza in serie B, “rischiando” pure la A, non poteva lasciarsi andare. Non poteva rimangiarsi la propria identità, nè deludere i suoi tifosi fedeli ed entusiasti. Pian piano la mano del tecnico Manuel Jori, storica grande bandiera dei castellani, ha cominciato ad intravvedersi pur nelle iniziali difficoltà di assestamento, e ora il campionato è tutto da giocare. Non voglio dire che il Cittadella d’ora in poi le vincerà tutte, tutt’altro, però penso che può considerarsi il quarto incomodo nella lotta per la promozione. Soprattutto dopo aver visto la sua ultima prestazione, offerta al U- Power Stadium di Monza contro l’Inter under 23, guidata dall’ex Stefano Vecchi. Un’Inter imbottita di futuri campioncini, che offre un calcio spumeggiante, anche spettacolare, giustamente ambiziosa. Proprio contro i ragazzi di Vecchi, il Cittadella ha dimostrato il proprio valore riuscendo a contenere la spinta dei giovani nerazzurri, per poi batterli con una prodezza da attaccante del difensore Salvi.
Performances

Non ci sono dubbi di sorta nell’assegnare questo spazio al portiere del Lane Riccardo Gagno, dopo la grande prestazione offerta al Briamasco salvando i biancorossi da una cocente sconfitta. Riccardo, non più giovanissimo ( è del 1997, ma si sa che in genere i portieri maturano con il passare degli anni) ha fatto la trafila partendo dal Montebelluna, la squadra della sua città, passando poi per Brescia, Grosseto, Poggibonsi, Mestre, Ternana con alterne fortune, sino ad arrivare nell’ex-Granducato di Modena, e trovare qui la sua consacrazione, giocando da titolare con i canarini modenesi circa 200 partite, dal 2019 al 2025, sino ad arrivare alla corte del Gallo da inizio campionato. Proprio Fabione Gallo, a margine della partita di Trento, non ha certo lesinato i complimenti al nostro portiere, indicandolo come il migliore della serie C. Detto da uno che di serie C se ne intende, non possiamo che annuire e augurare a Riccardo di proseguire così nelle prossime gare. Bravo Riccardo!
Coppa Italia out, sotto con il Giana Erminio
Si dice il Vicenza, il Bologna, il Verona etc. per cui penso possa andare bene dire il Giana Erminio, tanto più che è il nome del tenente degli Alpini, caduto nella Grande Guerra, con cui la società calcistica di Gorgonzola ha voluto chiamarsi. Ma prima di presentare in sintesi la squadra lombarda che scenderà al Menti domenica prossima, due parole sull’eliminazione del Lane dalla Coppa Italia per mano della Pro Vercelli. Non ne farei un dramma, anche se perdere piace poco, né starei a ricamarci sopra. Considerato l’obiettivo unico dei biancorossi, diciamo che è andata così anche perché non c’era tutta questa volontà di vincere e passare il turno. Più importante rimane non ripetere il primo tempo visto a Trento, perché non si può sempre puntare sulle paratone di Gagno, e anche sulla dea Eupalla. Veniamo ora al Giana Erminio che veleggia a metà classifica con 12 punti, a ben 17 lunghezze dal Lane. Sulla carta il pronostico è solo uno, anche se poi il campo può riservare sorprese e, come detto, giocare al Menti con diecimila spettatori che ti guardano funziona sempre come un carico supplementare di adrenalina per i giocatori ospiti. Il ruolino di marcia dei lombardi è decisamente modesto, registra due sole vittorie, sei pareggi e tre sconfitte. L’attacco non è certo super: è andato a segno sette volte, mentre i gol presi sono stati undici. Occhio però che i “gorgonzola” hanno imbrigliato il Lecco alcune settimane fa, facendo perdere due punti in classifica ai lariani che, altrimenti, sarebbero a tre dal Vicenza. Tanto per dire !

Binotto e Broggian due dei boys impiegati contro la Pro Vercelli
Luciano Zanini
PS: Due parole per Lorenzo Caferri, che ha segnato il gol del Lane a Trento. Domenica probabilmente si emozionerà un cicinin visto che lui il Giana Erminio lo conosce benone, avendoci giocato le ultime quattro stagioni con circa 120 partite. Però adesso è biancorosso e sarà importante la sua presenza in campo. Ovviamente decide solo FG.
 
			

 
  
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							