IL VENERDI’ di Luciano Zanini

1° ROUND SENZA KO.
2° ROUND: SEMPRE SUL PEZZO !
Siamo arrivati all’ultimo venerdì del 2025, il tempo non perdona, dobbiamo farci i conti. E dire due parole su questo strepitoso primo round vinto dal Lane alla grandissima, con 15 vittorie, quattro pareggi e zero sconfitte: 49 punti, 33 gol segnati, 10 subiti. Non c’è bisogno di commentare granché quando i numeri parlano da soli e dicono tutto. Dicono di un Vicenza super, implacabile, con la voglia di vincere incorporata nel dna, una squadra forte ed equilibrata, la migliore del cucuzzaro. Il tutto condito da un conducator che ha saputo mettere insieme pranzo e cena, ossia creare una formazione completa che può essere cambiata in corsa in ogni fase della partita, senza apportare squilibri ma, anzi, valore aggiunto. Parlo di mister Gallo, il quale ormai è incistato nel cuore dei tifosi biancorossi. Che rappresentano oggi più che mai il vero segreto del Vicenza: con un tifo così ogni traguardo è possibile. Insomma tutto perfetto? Di fronte ai numeri della classifica direi di sì, anche se qualche osservazione si può fare, guardarsi dentro non fa mai male. Per esempio: sui campi cosiddetti minori il Vicenza ha lasciato qualche punticino, è vero, ma sarebbe ingeneroso fargli appunti per questo. Sono cose che capitano. Prendiamo il recente caso della Pergolettese, squadra da fondo classifica, che ha letteralmente issato le barricate in campo per riuscire a bloccare con le buone o con le cattive i biancorossi. E’ fondamentale in queste partite giocare con decisione, ma anche saper esercitare una buona dose di pazienza per creare l’occasione giusta, centrare la porta avversaria e portare a casa i tre punti, che contano moltissimo. Ora, alla fine della fiera, ossia a chiusura del girone d’andata siamo solo a metà del guado, seppure collocati là in alto, e non dovremo assolutamente perdere concentrazione e determinazione. Il grande vantaggio acquisito e l’ottimo comportamento tenuto per tutta la prima parte del campionato, devono peraltro poter infondere serenità alla squadra che ha dato il massimo, ed è pienamente consapevole dei propri mezzi.
Una partita… di rovesciate
A proposito di campetti difficili, dove le squadre di bassa classifica si esaltano contro il Lane, eccoci brevemente sulla partita esterna di Crema, dove la gara si è mantenuta su binari, diciamo “non favorevoli” per il Lane, fino ad un quarto d’ora dalla fine, col rischio di lasciarci due punti. I lombardi scendono in campo con il coltello tra i denti per conquistare qualche punto salvezza, necessario come l’aria che si respira, ma anche perché hanno di fronte la top del torneo e la logica grande voglia di farle lo scherzetto domenicale. Già all’11′ si ammira un gesto atletico da applausi a firma di Alessio: suo il tentativo in rovesciata di infilare la rete avversaria, ma la palla va fuori di poco. Al 17′ è invece la volta di Stueckler che non arriva per un pelo sul bel pallone indirizzatogli da Morra. Il Lane non demorde e si butta ancora in avanti: cross insidioso di Caferri che però Lambrughi, vecchio corsaro di serie B e C, riesce a deviare in angolo. Il clima in campo si surriscalda tanto che l’arbitro ammonisce lo stesso Lambrughi, Morra e Aidoo. Al 36′ arriva un’altra perla con la rovesciata di Stueckler, che sfortunatamente incoccia il palo esterno. Al 40′, ecco quello che non ti aspetti dopo le tante occasioni da gol mancate dai biancorossi: Ferrandino calcia benissimo dal limite, ma il pallone va fuori di pochissimo. Brividi. Prima della fine del tempo, arriva il cartellino rosso, dopo il secondo giallo comminatogli, ad un affannato Lambrughi, che con l’età ha perso evidentemente un po’ di lucidità. Pergolettese in dieci in avvio di ripresa.

Gallo ci mette mano …
Il secondo tempo si appalesa come fotocopia del primo, con il Lane che crea sì, però non riesce a concludere come dovrebbe. Al 1’ Morra ha una buona chance ma è anticipato dal portiere Cordaro. Al 5′ un’altra rovesciata, stavolta di Cuomo, senza esito. Continua il forcing biancorosso prima con una bella punizione di Tribuzzi, preda dell’attento portiere della Pergolettese, poi con la grande occasione su colpo di testa di Caferri che purtroppo non inquadra la porta, la sfera finisce a lato. Al 16′ Gallo si muove e decide di cambiare: fuori Tribuzzi, Morra e Alessio, dentro Talarico, Capello e Rada. Anche stavolta l’azzeccacambi fa bingo! Prima c’è un tocco felpato di Capello per Carraro che tira giusto, ma Aidoo devia in angolo, poi finalmente il Lane stappa la gara. Da una serie di trame ravvicinate in area, protagonista Raul Talarico, nasce il tocco per Pellizzari, il quale trova tempo e modo (veramente bravo) di infilzare Cordaro con un tiro preciso e potente, realizzando così anche il suo primo gol tra i professionisti. Un gol atteso e festeggiato a lungo, che vale l’ennesima vittoria esterna del Lane e tre punti d’oro. Frutto di determinazione e, appunto, pazienza.
Vicenza vs Triestina, sempre affascinante
Forse solo un supermago mondiale, ad inizio del campionato, avrebbe potuto ipotizzare che due vecchie glorie del calcio triveneto, quali Lanerossi Vicenza e Union Triestina, si sarebbero incontrate al Menti – teatro di tante storiche partite – distanti l’una dall’altra in classifica di qualcosa come 51 punti ! Pressochè impossibile trovare casi del genere a livello nazionale e mondiale. Cinquantuno punti di differenza, lascia pure che 23 di questi siano conseguenza di penalità comminate ai giuliani per manchevolezze societarie, ma resta il fatto dell’enormità di questa differenza. Il calcio però è sport, tifo, storia, tradizioni e altro ancora, per cui Vicenza vs Triestina mantiene intatto il suo fascino di derby triveneto e il pacco di ricordi connesso. Rimane eccome sempre una partita di cartello, tanto più che nel primo tempo le differenze siderali di classifica non è che si vedano proprio. Nel secondo tempo le cose cambiano con un Vicenza superiore, che ottiene vittoria e applausi. Parte in tromba il Lane con un Capello avanzato, in veste di suggeritore: suo il lancio in area per Rada che azzanna il dolcetto regalatogli ma non riesce a concludere in rete. I biancorossi vogliono comandare il match, ma al 5’ arriva in zona tiro un lanciatissimo Crnigoj che pare intenzionato a colpire da lontano, nessuno lo ferma, lui per fortuna sparacchia in alto. Ancora Vicenza con Loris Zonta che ci prova con un rasoterra secco e preciso, e Matovic devia in angolo. Al 13’ pare destinato in fondo al sacco il bel tiro secco di Morra (sempre un po’ sfortunato) con il portiere fuori gioco: la sfera però non vuole proprio entrare. Non è che il Lane non ci provi ma, come spesso accade gli manca il guizzo decisivo, il tocco preciso, la botta giusta. Anche Carraro dice la sua con un destro però fuori misura. Il tempo passa, i tifosi fremono, il primo tempo chiude ad occhiali.

Forza Unione, speriamo che te la cavi
Riparte il Lane, ma al 9’ la malasuerte ci vede bene quando il solito Capello, in veste di punta, si trova in area al posto giusto al momento giusto, e tocca rapido in gol un pallone che pare destinato al bersaglio: stavolta è il palo netto a dire nein. Insomma, si sta profilando la solita copia: biancorossi che ci provano ma non concludono, un po’ per sfaiga (leggi sfortuna) un po’ per imprecisione. Che fare? Tutti guardano al re dei cambi con fiducia e lui non si fa attendere: fuori Capello per Rauti, Caferri per Tribuzzi. Cambia poco si dice… ma si dice solo per dire, perché in realtà cambia tutto quando al 25’ escono Morra per lo scalpitante Stueckler e Rada per Alessio. Un altro Lane si tratteggia in campo, anche se nel frattempo i giuliani per poco non ci fanno lo sgambetto letale con Gunduz che mette fuori di pochissimo un tiro che poteva decidere in altro senso la gara. Come per tutti i cambi bisogna aspettare un po’ per vedere l’effetto che fa. Bastano solo pochi minuti e l’effetto arriva: effetto Tribuzzi, che stoppa un bel pallone dentro l’area, uccella il polletto Nicolin che quasi si schermisce e brucia l’incolpevole Matovic. Siamo al 73’, la gara è ancora una volta stappata dai cambi. Fabione nostro ci prova giusto per farsi applaudire per le scelte fatte: al 36’ è la volta del neo-entrato Stueckler a prodursi in uno dei suoi numeri preferiti: scherza il difensore che dovrebbe fermarlo, però poi non riesce a concludere come ci si aspettava da lui. Capìta! Due minuti dopo colpisce di testa alla grande, ma Matovic gli nega la gioia. Lane adesso padrone del campo, la Triestina non può nulla. Il sipario cala sulle due grandi del calcio triveneto. Una sulle vette dolomitiche, l’altra sotto zero: comunque Forza Unione, speriamo che te la cavi.

Il vero nemico del Lane: pensare ai punti di vantaggio
Naturalmente Fabio Gallo sa benissimo che il primo vero nemico del Lane edizione 2026 ha un nome e un cognome: appagamento! Già, proprio l’appagamento, quella sazietà che deriva dal fatto di aver mangiato tanto, di aver fatto scorta di punti, come gli scoiattoli fanno delle nocciole per superare i rigori (non calcistici) dell’inverno. E, per ricordare quanto sia pericoloso questo “sentimento” nel nostro caso, basta ricordare ai tifosi biancorossi – senza andare troppo lontano nel tempo – il signor Padova dello scorso campionato. Un Padova che aveva realizzato il suo massimo exploit, neanche a farlo apposta, fatto di dodici punti di vantaggio sulla prima inseguitrice. Padova super, Padova stellare, Padova già in serie B. Sappiamo invece come sono andate le cose: se non avessimo fatto la fesseria di Verona contro la Virtus, le cose sarebbero andate diversamente. E a questo punto dobbiamo anzi dire che la nostra situazione è più complessa: alle spalle del Lane non c’è una sola inseguitrice ma ben tre: Lecco, Brescia e Cittadella. Tutt’tre hanno in testa una cosa sola, cercare di ridurre le distanze dal Vicenza. Il resto sono chiacchiere. La prima partita del 2026 contro il Lumezzane fuori casa, dovrà dimostrare che il Lane inizia il secondo round da zero punti, con la stessa determinazione di inizio campionato, con la stessa grinta e voglia di vincere sempre.

Auguri ai lettori per un magnifico 2026.
Luciano Zanini

