Terza Categoria

Daniele Sella e il Monte di Malo, un binomio che continua

Scritto da Federico Formisano

Il nostro viaggio fra le squadre prosegue in terza categoria con il Monte di Malo; Ecco l’intervista al Mister Daniele Sella

Daniele Sella, allenatore del Monte di Malo

Daniele Sella, cresciuto calcisticamente nella vallata scledense ha giocato nel ruolo di centrocampista fino all’età di 37 anni nelle categorie dilettantistiche. Intraprende fin da subito il ruolo di allenatore nel settore giovanile nella società sceldense per poi passare al calcio femminile dello “Scledum”. Durante i 4 anni in cui ha allenato la compagine rosa raggiunge la storica promozione in B conseguendo inoltre il patentino UEFA B. Tra le varie squadre di calcio allenate ricordiamo: il Valli, Cà Trenta, Summania, Thiene, Monte di Malo e la formazione femminile del Vicenza Calcio.

Pensa che il calcio potrà cambiare dopo l’esperienza Covid o tutto resterà come prima?

La stagione appena conclusa non la dimenticheremo facilmente; classifica e calcio giocato passano in secondo piano rispetto alle tante persone che sono venute a mancare: sono oltre 33mila i deceduti da inizio pandemia. Molte società che si trovavano in difficoltà con pochi sponsor o magari pochi tesserati dopo l’esperienza Covid non si iscriveranno mentre altre saranno costrette alla fusione. Dal canto nostro c’è ancora parecchia confusione su come e in che modalità dovranno essere gestiti allenamenti, partite e campionati. Speriamo le squadre più blasonate facciano da apripista destreggiandosi in tutte queste normative che cambiano in continuazione.

Sella Daniele

La terza categoria rischia ogni anno di scomparire quale pensa dovrebbe essere la proposta della Federazione per rivitalizzarla?

Ogni anno molte squadre si ritirano e per la federazione diventa sempre più difficile completare i gironi. Una possibile soluzione per rivitalizzare la terza, potrebbe essere quello di aumentare il numero di squadre che possono concorrere per la promozione vivacizzando quindi il campionato e quindi la possibilità di salire di categoria. Già a gennaio molto spesso le prime due hanno già un margine ragguardevole sulle altre vanificando in parte la lotta per la scalata. A tal proposito ricordo quando che giocavo nel campionato amatoriale del Padovano, erano molte le squadre che lottavano per la promozione sfidandosi in un vero e proprio girone di spareggio playoffUltimo ma non meno importante è il discorso economico, ci vorrebbe un aiuto finanziario da parte della federazione alle categorie inferiori e in particolare alle squadre di terza che devono in molti casi affrontare trasferte più lunghe. Ripensare quindi a degli sconti di iscrizione non solo alle neoiscritte ma anche a chi da anni si impegna e lotta per portare avanti il calcio nei piccoli paesi di provincia.

Tra le sue esperienze passate, quale ricorda con particolare piacere e quale invece ha rimosso come negativi?

L’esperienza che ricordo con particolare piacere è sicuramente quella legata al calcio femminile con la promozione in B. Le atlete non erano scelte ma ragazze che in molti casi si accingevano per la prima volta al mondo del calcio, si è costruito un gran gruppo e mi ha regalato parecchie soddisfazioni nei campi del Nord Italia e in Sardegna. Come esperienza negativa ricordo quella legata al calcio giocato, da calciatore all’età di 32 anni, un brutto infortunio alla gamba ed un difficile recupero.

Quali collaboratori, durante gli anni da allenatore, ricorda con maggior simpatia e cos’ha imparato nella sua carriera da mister?

In questi anni da allenatore sono stato affiancato da molti collaboratori tutti molto bravi e preparati. È difficile fare un nome solo, nei miei primi anni da allenatore direi Marco Soliman che mi ha aiutato a capire le dinamiche del calcio femminile; mentre in questi ultimi anni vorrei ringraziare Matteo Dal Prà che mi affianca come viceallenatore ed è un ragazzo serio e con una buona metodologia di lavoro. Da allenatore ho imparato che giocare a calcio significa divertirsi e far gruppo, la bravura dell’allenatore sta nel far crescere ogni giocatore che si ha a disposizione creando una rosa sempre più competitiva. Solo in questo modo si possono raggiungere gli obbiettivi fissati ad inizio anno.

 

Ai futuri allenatori posso dare un piccolo consiglio che ritengo molto utile almeno per le categorie dilettantistiche: ci vuole tanta passione, quello che provo io per questo sport è indescrivibile, poi serve la giusta preparazione e studio ma ancora più importante è saper confrontarsi quotidianamente con i ragazzi e le società sapendo ascoltare le persone.

I dati

Il Monte di Malo ha chiuso questa stagione particolare al nono posto con 22 punti in 19 gare: 7 vittorie, un pareggio e 11 sconfitte.  La squadra ha realizzato 29 gol e ne ha subiti 37.

Queste le presenze e le reti realizzate:  Forlin 19, Zini 18 (3), Gecchelin M. 18 (1), Marchioro D. 18 (1),  Meneguzzo A. 16 (3), Aballo 16, Anzolin 16 (7), Corato 16 (2), Dalle Fusine 14, Sella 14,   Santagiuliana 13, Dacchioni 12 (1) , Eberle 11 (4), Meneguzzo R. 9 (7),   Fabris 8, Matjevic 8,  Baù  6, Munari 5 (3),  Bernardelle 4, Kandri 4, Scocco 4, Pernigotto 3, Cavagnino 2, Cavedon 2, De Gerone 2, Munari 1 (2), Cattelan 1, Gecchelin A. 1 , Pernigotto 1, Sheguni 1, Zaffonti 1.

L’Almanacco 2019/20

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Federico Formisano