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I Premiati: Paolo Borotto, una vita o un romanzo ?

Scritto da Federico Formisano

Paolo Borotto è stato premiato al Gran Gala del Calcio con la panchina d’argento il più importante riconoscimento concesso ad un allenatore vicentino nel corso della stagione.

Borotto è stato scelto da una giuria on line formata da colleghi allenatori, dirigenti, giocatori e giornalisti che gli hanno dato il riconoscimento per la prima categoria e lo hanno investito con il premio di miglior mister provinciale.

L’allenatore noventano è stato chiamato a dicembre dalla Solesinese.  Dal suo arrivo ha saputo infilare una striscia di 17 risultati utili di fila: 13 vittorie e 4 pareggi che hanno portato la squadra al secondo posto.  Nei playoff, poi, è arrivato una vittoria significativa con il Monselice per 3-0 che ha rappresentato il ritorno in Promozione.

Ma questa non è stata la mia prima esperienza a Solesino – si racconta il plurivincitore allenatore – in passato avevo trascorso un periodo molto lungo dapprima come giocatore e poi come allenatore e già allora avevamo ottenuto la Promozione dalla Prima Categoria

Ma dopo la prima esaltante cavalcata c’è stata una parentesi nell’impegno sportivo di Borotto ” Si purtroppo sono rimasto vedovo quando i miei figli erano ancora studenti e da poco usciti dalla adolescenza. A quel punto ho dovuto interrompere l’attività ed ho iniziato a seguirli calcisticamente“. Andrea oggi gioca con la Seraticense ma in passato ha militato anche nel Cittadella ed il padre ha seguito la sua crescita sportiva che lo ha portato in giro per l’Italia (anche una partecipazione al Viareggio). “Allora il Sabato e la domenica andavo in giro con mio figlio nei campi del Veneto da Belluno a San Donà, ma ho ritenuto giusto che mio figlio avesse almeno in me un punto di riferimento importante.”

Quando Andrea ha iniziato a giocare più vicino a casa ecco che Paolo ha ripreso ad allenare: dapprima a Lonigo e poi da profeta in patria in quel di Noventa ” Ma dopo due anni sulla panchina rossoblù ho deciso di fermarmi” Il mister è troppo signore per spiegare i motivi che lo hanno portato a questa decisione ma basta guardare la classifica della Nova Gens per capire che cosa ci fosse dietro.

Intanto Paolo Borotto, nella vita funzionario dell’Associazione Artigiani, si è guardato un po’ intorno finchè a Solesino non si sono ricordati di lui e delle sue imprese.

Il resto è storia recente ed è il racconto di una stagione indimenticabile, fino a Villa Cordellina Lombardi e alla soddisfazione di ricevere il premio dal Presidente Regionale della Figc Giuseppe Ruzza e dal Consigliere Nazionale dell’Aiac Mariano Silvello

 

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Federico Formisano