Redazionali Terza Categoria

Terza – Cento minuti di big match: “gira la ruota” a favore del San Tomio

Brividi per tutta la gara e un “giallo” nel finale con il ricorso presentato dal Treschè Conca e poi un parapiglia nel parcheggio. Il calcio giocato regala un 3-2 appassionante tra due squadre di vertice. Sfortunati gli altopianesi che sprecano un rigore al 5′ di recupero. Lappo e Panozzo le superstars del match clou della domenica. 

SAN TOMIO-TRESCHE’ CONCA 3-2 (pt 2-1)

SAN TOMIO: 1. Alfonsini, 2. Cocco, 3. Corato, 4. Lievore (35′ st 14. Sella), 5. Grotto, 6. Marangoni (43′ st 17. Del Giudice), 7. (C) Bonato (41′ st 16. Dacchioni), 8. Dalla Cà (30′ st 18. Daccò), 9. Lappo, 10. Eberle, 11. Soppelsa. (Non entrati 12. Chiumento, 13. Kandri, 15. Gecchelin). All. Marchioro.

TRESCHE’ CONCA: 1. Caldieraro, 2. Rivetta, 17. Robaj (27′ st 91. Stella), 14. D. Panozzo, 24. Bernardi (30′ st 26. Zuccolo) , 21. Tosetto (12′ st 12. Pettinà), 49. Lunardi, 8. C. Frigo (23′ st 62. R. Frigo), 10. Gheller, 9. Carollo, 55. Benetti. (Non entrati 15. Canale, 69. Gregori). All. Baù.

Arbitro: Zaltron di Schio.

RETI: nel primo tempo 3′ Grotto su rigore (ST), 6′ autorete Marangoni (TC) e 10′ Cocco (ST); nel secondo tempo 27′ Panozzo (TC) e 33′ Lappo (ST).

Note. Spettatori 270 circa. Amm. Sella (ST), Pettinà e Benetti (TC). Nessun espulso. Falli pt 8-6 e st 16-10. Angoli 4-3 (pt 3-0). Robaj (TC) al termine della partita viene trasportato in ambulanza per accertamenti. Recupero pt 3′ e st 10′. Carollo (TS) calcia a lato un rigore al 5′ di recupero (95′) del secondo tempo.

Servizio di Omar Dal Maso

La carica dei 100 minuti, anzi 101 se si considera il parapiglia del post partita. Scontro… scontroso al vertice tra San Tomio e Treschè Conca, in campo e fuori.

Dieci minuti iniziali da circo dopo gli scoppi di petardi (innocui) e il soffio dei fumogeni biancazzurri al calcio d’inizio, a scoppiettare inoltre i tamburi di casa e anche altopianesi, così come gli animi eccessivamente accesi a fine partita e nel post gara. Il risultato finale è 3-2, premia con la leadership le rondinelle di Marchioro che sferrano il sorpasso col brivido, tutto lungo la schiena di Carollo che a metà del maxirecupero (ben dieci minuti e ci stanno tutti) calcia sul fondo il rigore del possibile 3-3. Dal ring dello “Gastone Zerbato” escono da vincitori Bonato e compagni, bravi a capitalizzare  una prima mezzora pimpante, con altopianesi da parte loro nettamente più intraprendenti in una ripresa condotta dall’inizio alla fine pur senza sfruttare un potenziale offensivo senza pari in categoria.
Tanto che, a siglare una doppietta, sarà il giovane centrale Dimitri Panozzo, mvp assoluto dell’incontro, bravo a rispondere con i gol alle prese di mira da parte dei coloritissimi tifosi di casa. Lode doppia per lui, e tripla per il best player avversario Lappo che tra eurogol, euroassist ed eurorigori procurati si è meritato la standing ovation festeggiando i 200 gol realizzati in carriera nel calcio dilettantistico vicentino. Ma menzione speciale anche per Rino Frigo, in campo nella ripresa a 55 anni compiuti.

Colori ufficiali d’ordinanza per chi ospita, divisa biancorossa da trasferta per gli ospitati (gialloblu nel dna). Al 1′ il San Tomio è secondo a due punti di distacco dal Conca leader maximo del torneo. Una domenica di festa per entrambe sette giorni fa a confermare il trend da vertice, guardando ai precedenti doppia scorpacciata San Tomio tra campionato (2-1 corsaro) e coppa. Tra infortuni, squalifiche e malattie di stagione stillicidio di assenti da ambo le parti, ma chi scende in campo, in faccia a faccia come questi, gioca per tutti e da “tutti per uno”. Il “Conca” fa davvero paura dalla cintola in su per la qualità del trio “fuori categoria” composto da Benetti, Carollo e Gheller, il Santomio fa di un gruppo di granito e di un seguito d’altri tempi i suoi assi nella maniche lunghe invernali. Marca visita all’ultim’ora il portiere ospite Maddalena che si aggiunge alle defezione dei puntelli Magnabosco e Panozzo (Andrea). Fuori causa la coppia di centrali d’ordinanza più Schiavo e i piedini buoni di Dalla Cà senior tra i locali.
Cornice spettacolare nell’antimatch, con oltre 200 persone puntuali al fischio d’inizio – e un altro centinaio a scaglioni a presentarsi al “botteghino” -, e tifo da ultras per i locali con un manipolo di 40 scatenati giovani a cantare, colorare, sbandierare, spetardare e bisbocciare. Anche gli altopianesi si presentano con striscioni di spinta e tamburi, c’è tutto per godersi lo spettacolo alla faccia della Terza Categoria.

E partono proprio in terza le due “fuoriserie”, almeno nel primo quarto d’ora. Pronti via, un paio di minuti e subito si va dal dischetto. I rigori saranno i protagonisti agli “estremi” del confronto. Il primo viene decretato a freddo al 3′: Lappo atterrato nel mucchio, il direttore di gara è convinto della decisione e manda Grotto dagli 11 metri: l’esperto n°5 piazza basso come meglio non si può e catapulta il Santomio subito avanti 1-0. A volte, però, la catapulta produce l’effetto “rinculo”, perdonateci il francesismo et voilà il pareggio immediato è servito: il Panozzo reduce (Dimitri difensore, mentre Andrea Panozzo centrocampista è nella lista degli indisponibili) si ritrova palla dal limite dopo un out di Rivetta in mezzo e carica un tiro che Marangoni devia nella propria rete in maniera decisiva. Appena scoccato il 6′, siamo 1-1, altra emozione sulla pennellata a giro di Grotto su punizione alta di poco, poi al 10′ altro boato dalla curva rettilinea biancazzurra, con Cocco per loro bello bellissimo a insaccare facile dal secondo palo quasi fosse futsal: ancora Lappo ci mette lo zampino con un assist al bacio dalla destra.

Dopo il fuoco e fiamme degli emozionanti primi 10′ si scioglie la tensione, le squadre ragionano e si prendono le misure vicendevolmente. Altra mezza chance per Cocco al 23′ che però tiracchia sul fondo, idem sull’altra sponda per Benetti (al 32′) abile a destreggiarsi dal vertice sinistro e scagliare un mancino che affetta l’area con due compagni in ritardo per la correzione vincente. Rischia di realizzare il gol della vita Lunardi al 35′, una molla nel salire ed eseguire una sforbiciata volante sottomisura con sfera sbattuta fuori target. E ci scappa perfino qualche applauso dai tifosi altrui che soprattutto tirano il classico sospiro di sollievo. In una gara costellata dai falli in serie (saranno ben 40 alla fine), le punizioni in zona rossa rappresentano la maggior parte degli scossoni: ci prova Gheller da 25 metri, bel giro impresso alla palla che però vola stretta rispetto alla porta difesa da un Alfonsini attento per tutti i 100 minuti.

Si riparte con il San Tomio sul +1 ma con sul groppone una seconda parte di primi 45′ in calo progressivo e poche idee in avanti, nonostante il lavoro da extraterrestre di Dalla Cà junior (in tribuna infortunato il fratello) in corsa perpetua su ogni pallone fino all’esaurimento delle scorte. Tiene invece forse meglio del previsto la difesa reinventata da Marchiori, con i centrali Pellizzato e Jimenez fuori uso. Il trio dirompente del Conca è però impossibile da arginare per 90′, ed è soprattutto dal piede buono di Gheller che partono una serie di traversoni e lanci da palla ferma in virtù dei tanti falli e falletti che i biancazzurri compiono nella ripresa fino a pagarne il conto. Al 3′ prima azione da gol e solo una paratissima in allungo basso di Alfonsini nega il 2-2 agli altopianesi: scoccata proprio di Gheller due passi fuori dal limite e tuffo basso super ad accalappiare la sfera davanti la linea di porta. Benetti al 5′ sfrutta il “fisicaccio”, si erge in area e incorna un paio di metri fuori target. Brividi imprevisti all’11’ quando Gheller s’inventa un corner liftato teso che indirizza la palla sul montante, traversa accarezzata prima di uscire. Sale la pressione del Treschè Conca, al 16′ palla rimbalzante da addomesticare per Lunardi che sceglie il collo pieno dal limite, troppo all’insù. Non è finita qui, anzi, manca mezzora, e i Baù-boys provano a sferrare il colpo con Frigo che sale in alto e lascia tutti di ghiaccio, ma la sua stoccata aerea muore ad una spanna appena dal palo lontano con portiere stavolta inerme (19′).

Il forcing ospite viene spezzettato dalle interruzioni di gara e solo dal tentativo di Eberle, fra i più positivi, che al 23′ prova un tiro nella giungla e non va lontanissimo dal bersaglio (out). Avanti Conca, bella spizzata del colosso Benetti per Carollo, non a caso i due bomber del girone, messo giù senza complimenti dai 16 metri e 5 centimetri. Penalty sfumato ma c’è la punizione invitantissima: si presenta Panozzo per la sassata numero uno, che batte e scaglia dritta per dritta sbattendo sulla muraglia, la palla rimbalza davanti al suo naso e via alla sassata numero due ancora più violenta di collo pieno, missile imparabile. Due a due, meritato e ci mancherebbe visto il computo di occasioni nonostante il tanto cuore e il tantissimo fiato messo sul piatto dai beniamini maladensi di San Tomio. Qui il fattaccio che trasformerà un incontro da batticuore in incontro da battipanni: nell’esultanza Robaj si fa prendere dalla foga, e anzichè abbracciare i compagni si… sfoga sulla bollente tifoserie di casa con il dito indice alla bocca a pochi metri. Stupidaggine minuscola a cui segue una STUPIDAGGINE maiuscola da parte di un unico supporter che lancia in campo una lattina di birra, impossibile dire se colpendo o meno qualcuno (senza contare lo spreco di materia prima…). Attimi concitati, il giocatore ospite continua la corsa andando ad esultare stavolta sì con i compagni, si va verso il centrocampo per la ripresa del gioco, poi dopo una ventina di secondi Robaj si accascia al suolo lamentando un dolore alla testa. Verrà sostituito e poi a fine gara, a circa mezzora quindi dall’episodio incriminato, prelevato da un mezzo di soccorso del Suem.

Dopo oltre 3′ di break e di animi infuocati si riprende, ma da qui al triplice fischio si giocherà davvero poco, con Lievore da una parte e Bernardi dall’altra che usciranno a braccia per i rispettivi infortuni (auguri di pronta guarigione ad entrambi così come a Robaj) in due diversi contrasti cruenti. Passano un paio di minuti, si va al 33′ con calcio di punizione da quasi 30 metri. Lo specialista Grotto si scansa e lascia l’incarico a Lappo che arretra per battere di forza nonostante la distanza consiglierebbe scelte più avvedute: ma l’istinto prevale sempre, Lappo non vede l’ora di mostrare la maglietta commemorativa e quindi scarica una bordata che sale e scende giusta giusta sotto il montante scavalcando il povero Caldieraro un paio di passi troppo avanti: eurogol e 3-2 che butta gasolio sul fuoco in campo e fuori. E non è ancora finita qui… Con meno convinzione rispetto all’avvio di ripresa ma pur sempre con tenacia gli uomini di Baù tentano il tutto per tutto, la girandola di cambi garantisce forze fresche ma fino al 45′ non si segnalano in tutta onestà azioni da gol. Il brivido semmai è rappresentato dal vedere l’arbitro alzare entrambe le mani, sembra un segno di resa di fronte alla battaglie campale e invece con autorità si tratta del segnale di 10 minuti di recupero, e ci stanno tutti considerando le tre maxi pause per i vari infortuni e la scarica di sostituzioni.

Personalità da vendere per l’arbitro che non fa una piega al 49′ e spiccioli quando intravede la spinta a Panozzo in area sullo stacco e decreta il penalty nel caos. Qualcuno in tribuna reclama la var, fatto sta che al 50′ in punto l’incaricato al tiro dal dischetto è il barbuto Carollo: tensione alle stelle e poi per lui morale alle stalle dopo aver tentato di spiazzare Alfonsini – missione riuscita – ma anche di angolare al massimo il tiro – missione fallita – con la sfera che svicola sul fondo ad un capello dal palo. Inutile “allattare sul pianto versato” in una domenica così pazza, il recupero infinito continua e concede ancora speranza in sorte ma in realtà prima o poi finisce, con un The End che vale tre punti, sorpasso, vetta tutti d’un fiato per il San Tomio.

Post partita. Giunge notizia di uno scontro a muso duro tra alcuni giocatori, tifosi e dirigenti delle due squadre, nel parcheggio antistante lo stadio 45′ dopo la conclusione dell’incontro. Da un banale screzio si rinfocolano le scintille e si arriva a menare le mani, fino a quando i neuroni tornano in circolo e si riporta la calma senza conseguenze da codice penale o da barella per nessuno.

Risultato finale 3-2 ma occhio al ricorso presentato dalla dirigenza del Treschè Conca per la lattina volata in campo che, secondo la versione dei reclamanti, avrebbe colpito al viso Robaj costringendolo ad abbandonare il match. In ogni caso nessuna conseguenza per lui, dimesso subito dal Pronto Soccorso di Santorso con una prognosi di tre giorni.
Ai giudici l’ardua sentenza.

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Omar Dal Maso