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Le ultime della notte: siamo accerchiati !!!!! E il calcio va in stand by

Scritto da Federico Formisano

Scrive il Corriere della Sera, il più importante Giornale Italiano: L’ingresso e l’uscita in Lombardia e in alcune province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte sarà consentito solo per motivi «gravi e indifferibili», di lavoro o di famiglia. Lo prevede il decreto che sarà emanato nelle prossime ore dal governo  (nella notte è arrivata la conferma) «per fermare il contagio da Coronavirus». Secondo la bozza del decreto, le restrizioni dovrebbero restare in vigore almeno fino al 3 aprile e le province interessate sono: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti. In totale, queste misure interesserebbero oltre un quarto della popolazione italiana.

 

La Bozza del decreto è già in circolazione e secondo alcune fonti sarebbe di imminente emanazione. Ma come si può vedere dalla cartina Vicenza sarebbe accerchiata: da una parte a Nord Est Treviso , dall’altra ad est Padova (ricordiamo che San Pietro in Gu che in provincia di Padova dista 11 Km dal capoluogo). L’intera Lombardia è zona rossa ma anche alcune province dell’Emilia Romagna.

Questa la carta definitiva con le ultime integrazioni

Ma che cosa vuol dire essere nella zona rossa:  viene stabilita una «zona di sicurezza» dove sono previste limitazioni strettissime. In particolare: chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sospensione delle attività sciistiche e di eventi pubblici. Chiusi anche musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali. Ma soprattuto nella bozza del decreto c’è anche un invito a limitare la mobilità interna alle «zone di sicurezza»: «evitare in modo assoluto», si legge, «ogni spostamento all’interno dei territori salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza».

A chi manifesta una «sintomatologia da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C» si raccomanda «fortemente» di rimanere a casa e contattare il proprio medico, limitando da subito tutti i contatti sociali.

Il che significa chiaramente che non è pensabile ad una gara tra Fides o Carmenta ed una squadra vicentina nemmeno a porte chiuse.

Sono inoltre sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e discipline in luoghi pubblici e privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni nonchè delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Viene rinnovato l’obbligo a tenere controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virtus.

Noi riteniamo che ben difficilmente alla luce di queste norme si possa pensare di riprendere i campionati regionali nel Veneto.  Si va in sostanza verso la sospensione fino al 2 aprile di tutto il calcio dilettantistico.

A porte chiuse continueranno a giocare invece le squadre dei massimi campionati; scrive la Gazzetta dello Sport:  lo svolgimento del campionato di calcio di Serie A è al momento confermato nei termini decisi nei giorni scorsi. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale.

E fino a prova contrario pensare al calcio con il droplet è impensabile.

Nella notte il  presidente Giuseppe Conte firma il decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio Coronavirus.

QUI IL TESTO DEL DECRETO

(dal Giornale di Vicenza)

Non è un «divieto assoluto», spiega, «non si ferma tutto», non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perchè si stiano spostando in territori dove la crescita dei casi di contagio porta il governo a disporre misure mai così restrittive.

 

Una partita di calcio: mantenere la distanza di un metro appare decisamente improponibile.

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Federico Formisano