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Il Vicenza Modesto almeno vince….

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

IL VICENZA MODESTO ALMENO VINCE…

 

Già, proprio così. Campo di calcio modesto, partita modesta in tutti i sensi (pareva di essere in una di quelle gare strapaesane, ma questo è solo un dato ambientale, nulla contro anzi), Vicenza modesto nel complesso, allenatore Modesto…. Ma almeno, alla prima uscita, vincente. E questo era un pò l’obiettivo unico da conquistare. I tre punti che spesso e volentieri valgono più del numero perfetto perchè portano seco il famoso indotto. Ritrovi serenità, ritrovi fiducia nei tuoi mezzi, ritrovi vicino i tifosi. Insomma una botta di ingredienti che fanno bene e aiutano a ripartire. Almeno me lo auguro. Tutto qui ma è già qualcosa. Vedere altro in una partita come questa sarebbe da temerari. Prendiamoci insomma i tre punti e consideriamo che siamo alla tredicesima giornata, a cinque dalla chiusura del primo round del torneo, e ancora non abbiamo perso le speranze di riprendere il cammino. La leggenda dei numeri non è particolarmente decorosa per una squadra come la nostra, che ha blasone, storia e gloria da vendere. Giocare contro la pur volentorosa ed encomiabile Virtus Verona, creatura del bravissimo Gigi Fresco, factotum a 360 gradi ( uno di quelli che da solo fa girare il mondo che l’attornia), lascia un pò di amarezza in bocca, non tanto per la caratura degli avversari che fanno la loro parte eccome, quanto appunto per la nostra caduta in basso, di cui siamo unici colpevoli. Dicevo dei numeri che ci profilano. Su tredici partite giocate, ne abbiamo vinte sei, pareggiate due, perse cinque. Un chiaro andamento da media classifica, con il non secondario aiuto delle altre concorrenti che sin qui hanno fatto a gara per offrire il proprio peggio. Su tutte, pare una barzelletta, il Padova di Bruno Caneo. Una pretendente al titolo che ha fatto peggio di noi e si colloca alle nostre spalle a quota 19 punti. Deve essere l’anno del campionato pazzo perchè sinora è successo tutto e il contrario di tutto. A solo titolo di esempio: sabato scorso la Pro Sesto – ex squadra materasso, ricorderete tutti il fantastico 6 a 1 che infliggemmo ai lombardi in avvio di torneo – ha freddato il Padova per 2 a 0 mandando in frantumi la grandeur dei dottori, sorpresi a piangere lacrime amare e lanciare strali e alti lai contro Caneo che pare in discussione. Ma torniamo a noi.

 

DALMONTE & JACK (315 PRESENZE) ? SI PUO’ FARE…

 

Sono dell’avviso che se una squadra ha in organico due giocatori forti, di classe, è necessario che giochino entrambi. Da tempo ero convinto (certo un’idea come le altre, magari sbagliata) che due talentuosi della fascia, e non solo, come Nicola Dalmonte e Stefano Giacomelli, dovessero giocare assieme. Ho sentito qualche tecnico che sta sulla mia lunghezza d’onda: “Jack lo farei giocare sempre.” Tutto ciò va ovviamente accompagnato da una frase di circostanza necessaria, ossia: purchè i due siano, non dico nella condizione ottimale, ma in buona condizione psicofisica. Così quando ho visto la formazione del Lane in procinto di scendere in campo a Verona, mi è scappato un sorrisetto. “Vuoi vedere che questo mister Modesto, tira fuori subito qualche idea nuova rispetto al passato più o meno recente?”. La scelta mi è piaciuta e del resto Jack, forse preso dalla frenesia per essere stato chiamato subito in causa, si procura la prima occasione d’oro al 6′ però per mangiarsela tirando la palla addosso all’estremo virtussino. Così si ripete alla fne del primo tempo quando avrebbe l’occasione per festeggiare la sua 315ma partita di campionato in biancorosso,  invece di nuovo spara sul portiere. Vedremo cosa succederà nelle prossime gare. Per il resto è stata una partita non facile, nonostante la differenza dal punto di vista tecnico tra le due formazioni. Il fatto è che stavolta ha prevalso il valore aggiunto chiamato Pompeu, il quale prima ha segnato su punizione, calciata alla sua maniera verso la porta per consentire l’inserimento di qualcuno. Tutti l’hanno vista ma nessuno l’ha toccata, per cui la sfera dopo il lungo volo arcuato si è adagiata in fondo alla rete beffando la difesa della Virtus. Quindi – al 54′ – ha crossato da corner un’altra delizia per la testa del tempestivo Ierardi che, anche stavolta ha fatto il corazziere, segnando la rete decisiva.

Eravamo a 250 adesso siamo già a 315!

 

LA PRIMA IMPRESSIONE E’ INCORAGGIANTE

 

Guardando brevemente all’insieme della partita, non mi sento di esprimere valutazioni che non siano tutto sommato generiche. Al di là del discorso Dalmonte-Giacomelli, ho registrato comunque  un approccio più prudente alla gara da parte del mister, che sicuramente avrà lavorato sulle teste dei suoi all’insegna del motto:”non ci sono ultime in classifica, ma ogni squadra che incontriamo ci mette l’anima, per cui bisogna battersi con la stessa grinta e determinazione.” E in effetti l’ho percepito un altro approccio dei biancorossi rispetto al passsato. C’è stato rispetto nei confronti degli avversari, che da parte loro hanno fatto una buona gara e hanno pure rischiato di pareggiare, ma non sono stati presi sottogamba. Ci mancherebbe non l’avessero ancora capito! Per il gol di Danti, però, devono ringraziare la nostra difesa, ancora una volta titubante (eufemismo) con fraseggi inutili che hanno permesso al bomber di casa di tirare dal limite. Danti ha ringraziato e tirato subito, mettendo fuori causa il nostro Confente: peccato. La capacità di calarsi in toto nel clima del campionato – ossia tirarsi su le maniche e dare battaglia dal primo all’ultimo – è una delle caratteristiche che caratterizza chi vuole vincere il torneo. Mi auguro che il Lane abbia finalmente capito la lezione e affronti ogni partita con questo spirito. Rimangono da sistemare ( e non è poco) difesa e centrocampo, e qui vedremo meglio, già dalla prossima contro la Triestina, la mano di Francesco Modesto.

copyright: LRVicenzaVirtus/Pennacchio

 

 

IL DERBY DEL TRIVENETO, BANCO DI PROVA

 

La prossima partita di sabato 19 novembre al Menti è di cartello. D’accordo, non siamo in serie A, ma per chi ha qualche annetto sulle spalle, il ricordo di grandi – e talora drammatici, ma sempre di calcio parliamo – incontri tra le due squadre è vivo. Due tradizioni, due blasoni, due tifoserie che amano profondamente i propri colori. Oggi come oggi, tuttavia, al di là del dato sentimentale c’è qualcos’altro. Noi dobbiamo vincere per ovvie ragioni, e loro faranno di tutto per non perdere e magari farci qualche regalo sgradito. Con la Triestina vale lo stesso discorso fatto per la Virtus Verona. Devi scendere in campo con la fame di vittoria, con grinta e determinazione da inizio alla fine. Non facciamoci trarre in inganno dalla posizione di classifica degli alabardati e dai pochi punti conquistati. Basta dire che sabato scorso hanno pareggiato con la capolista Renate, che noi conosciamo bene per averle buscate  con tanto di ricordo amaro. Non possiamo nascondere che la Triestina viene da un periodo nero (di recente è stato richiamato in panchina l’ex Massimo Pavanel il quale  conosce strabene l’ambiente), che si sostanzia in sei sconfitte, due vittorie e cinque pareggi. Un andamento da zona retrocessione, certo, ma con il ritono di Pavanel le cose paiono migliorate e non vorremmo essere noi a confermarlo. La squadra giuliana non manca di nomi importanti ( questi ci sono in molte squadre, ma poi è il campo a decidere) come Ganz, figlio d’arte, in avanti, poi Ciofani, Gori, Pezzella, e via dicendo. Non sarà una passeggiata di certo per il Lane, e questo Modesto lo sa bene. Ha già fatto vedere di essere più “pragmatico” del suo predecessore e nella sua prima uscita casalinga potremo capire diverse cose. In particolare come avrà combinato difesa e centrocampo. Con quali uomini e quali compiti. Una partita a suo modo ancora una volta decisiva. Tutta da seguire. Forza Vicenza!

 

Luciano Zanini   

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Luciano Zanini