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L’ALLENATORE ? NON E’ PIU’ L’UOMO SOLO AL COMANDO

Una riflessione interessante sul ruolo dello staff che nel calcio moderno sta diventando quasi indispensabile

Il mister? Una volta era “ l’uomo solo al comando “, decideva tutto da solo, qualche consiglio al massimo lo riceveva dal presidente in settimana, dal dirigente seduto in panchina con lui, forse dall’allenatore dei portieri ( allora si chiamava cosi !) e poi nessun altro, dubbi, perplessità, paure, ansia della viglia, emozioni, il mister le viveva tutte da solo e tutto era sulle sue spalle. Chi non dimentica il Verona di Bagnoli ? Il Vicenza di Guidolin ? Se riguardiamo le foto di quelle squadre la rosa era formata da 16 – 18 giocatori, il mister e un preparatore, nel caso specifico il fedele Lonardi per il Verona scudettato e il mitico Galli e il prof Diamante per il grande Lanerossi di capitan Lopez. Nel calcio moderno è cambiato tutto, la figura romantica del mister e il suo fedele scudiero è solo un ricordo, quel calcio non esiste più, il mister non è più da solo ma è circondato dal suo staff fatto di figure molteplici, dai preparatori ( minimo 7 – 8 ) altrettanti sono i fisioterapisti e massaggiatori, dai collaboratori interni alla squadra, dal medico, dal match analyst che analizza le partite direttamente dalla panchina con l’Ipad, ed in qualche campo addirittura abbiamo visto anche i droni!.

Lo staff di Spalletti al Napoli

E nei dilettanti? Nella nostra realtà di provincia? ……. Passi avanti anche nei dilettanti sono stati fatti e questo nuovo approccio alle squadre con figure nuove che
il mister sono fondamentali, le rose giocatori sono aumentate, le figure professionali sono al fianco del mister, migliorano la condivisione di idee, anche tra i giocatori, moltiplica le
competenze, migliora i rapporti con la squadra, solleva il mister dal peso della responsabilità che prima era solo sulle sue spalle, migliora l’organizzazione dell’allenamento, il mister non è più l’uomo solo al comando.

Lo staff del Vicenza cf con la presidente Maran

Nel nostro mondo dilettantistico è ancora difficile trovare questi grandi numeri di collaboratori anche se tanti passi sono stati fatti. Uscire dalla propria confort -zone, dalle proprie abitudini e condividere, riflettere, decidere, programmare insieme ad altre figure dello spogliatoio in questo mondo diverso da dieci o vent’anni fa migliora tutti. La responsabilità è pur sempre del mister sia chiaro, ma una visione diversa delle proprie idee, dal proprio sapere che a volte è ancorato a meccanismi vecchi, superati, non in linea con i giovani calciatori di oggi. Un mondo che è cambiato e in questo cambiamento anche la figura dell’allenatore deve adeguarsi alle nuove generazioni, sempre con il suo stile sia chiaro, ma cambiare. Aggiornarsi, studiare, capire, la ricetta del buon mister è fatta di molti ingredienti, quello più raro e prezioso sta dentro la testa di ognuno con la voglia di cambiare.

Staff dell’Eurocassola

“ Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare “ ( Curchill).

 

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