EVIDENZA

Il Vicenza inizia un altro campionato

Scritto da Luciano Zanini

Il punto di Luciano Zanini sulla Serie C

 

IL VICENZA INIZIA UN ALTRO CAMPIONATO !

 

Bisogna essere coerenti. Quando dici “non importa come giochi, bisogna solo vincere”, ma poi quando vinci ecco la correzione del “…sì, però non abbiamo giocato bene, anzi abbiamo dimostrato i soliti difetti, con attacco evanescente, centrocampo che fatica a fare gioco, etc. etc.”, allora non ci sto. E’ un po’ il caso del derby vicentino per eccellenza di questi anni, Arzignano-Vicenza, edizione 3 novembre 2023, finito in gloria al 92’ con l’inzuccata furiosa del subentrato De Col, che strappa i tre punti ai cugini della vallata e fa schizzare (era ora!) il Lane a quota 19.

Tre punti necessari come il pane, essenziali per poter sperare ancora in qualcosa di buono, se qualcosa di buono ci sarà. Senza questa vittoria il morale, ma soprattutto la classifica, avrebbero giocato un ruolo decisivo in senso negativo alla luce delle straripanti e, paurose per noi, vittorie di Triestina, Padova e Mantova. Le tre candidate alla risalita che sembrano aver preso il volo. Ora, con questa vittoria di misura in saccoccia, e pur consapevoli che il futuro rimane incerto, si respira meglio, si dà un calcio a sconfitte e pareggi e si torna a battere la squadra avversaria. Ci voleva proprio. Troppo dolorosa la caduta verticale in basso del Lane, per non apprezzarne il ritorno al successo. E, come detto, se i tre punti questa volta sono tutto, non mi soffermo più di tanto sull’esame del gioco espresso dai biancorossi, di quello che poteva essere, e via dicendo. Poi se vogliamo “rimproverare” De Col, il bellunese della vittoria,  per la sua esultanza non proprio elegante dopo il gol, e da molti ritenuta sbracata, va anche considerato che il livello di frustrazione dei biancorossi negli ultimi tempi deve aver raggiunto livelli di guardia. Certo, poteva anche risparmiarselo – a proposito di attributi da mostrare – ma in un certo senso si può anche capire. Per una volta sola però. Secondo me il gesto non era rivolto al pubblico di Arzignano, anche perché non avrebbe senso, ma ai tifosi come a dire: “vedete che li attributi li abbiamo fino all’ultimo secondo?”.

Cronaca scarna, partita troppo importante per noi

Anche stavolta il cacciatore Diana sceglie, per la trasferta ad Arzignano, di escludere il pazzo Ferrari, ed è la seconda volta consecutiva, aprendo per così dire una spaccatura in seno alla squadra. Il tecnico bresciano, che non ha mai fatto mistero di scegliere chi ritiene al meglio della condizione, evidentemente ha optato per questa esclusione, perché stanco di aspettare l’arrivo dello stato di forma accettabile del bomber dai diciannove  gol dello scorso campionato. Ma andiamo brevemente al match di venerdì scorso:  Il Vicenza pare – però senza troppa convinzione – voler prendere l’iniziativa: così già al 4’ arriva il primo squillo niente male sulla punizione maligna di Ronaldo  che impegna l’estremo Boseggia ad un intervento a terra, non facile, nei pressi del palo alla sua destra.  Al 17′ di nuovo Lane, con Michele Cavion che imposta per Pellegrini, quest’ultimo incapace però di angolare meglio la traiettoria consentendo all’attento Boseggia l’intervento salvifico. Pian piano tuttavia ecco crescere l’Arzignano, che mette in ambasce i biancorossi, tanto che per poco Costa non combina la frittata dell’autogol. Il pericolo scampato serve almeno a risvegliare un po’ il Vicenza, che subito dopo costruisce una bella occasione: Pellegrini imbecca Della Morte, chiuso però da uno spettacolare salvataggio di Bernardi che dice no al piccolo Sivori biancorosso.

Della Morte nella morsa dei difensori

 

E quando ormai sembra 0 a 0…

 Nella ripresa i ritmi si abbassano, il Vicenza prova ad affondare il colpo senza riuscirci. Allora via con i cambi di Diana, che fa entrare Ferrari al posto di Pellegrini e Jimenez al posto di Cavion. Ma l’Arzignano riguadagna metri, mettendo a rischio la porta di Confente, senza però riuscire ad arrivare davvero a rendersi pericoloso. Al 22′ però Balde sfonda sulla destra, ma non riesce a servire in area Parigi per il perfetto intervento di Laezza, che evita un gol praticamente fatto. Al 26′ il Vicenza torna a farsi vivo dalle parti di Boseggia con il tiro al volo di controbalzo di Costa, che si alza di poco sopra la traversa. Ma la migliore occasione arriva ancora da un calcio da fermo al 27′, quando Golemic colpisce di testa a botta sicura sull’ angolo di Ronaldo, ma sulla linea salva ancora una volta l’ottimo Boseggia. In campo, poi, è significativo quanto accade al 33′: Diana sbraita contro Ferrari, che non lo degna nemmeno di uno sguardo. Ma proprio el Loco poco dopo si ritrova  sul piede la palla dell’1-0, in più che sospetto fuorigioco, ma Boseggia sventa. Sul capovolgimento di fronte è Lunghi a scaldare i guantoni a Confente. Finisce il tempo regolamentare e la gara sembra avviata al più triste degli zero a zero. Sembra appunto, ma in pieno recupero il Vicenza passa: angolo di Ronaldo e colpo di testa di De Col, che si insinua in area più rapido di tutti e gela il Dal Molin. Poi l’esultanza sbracata di cui sopra. All’Arzignano saltano i nervi e Parigi si fa cacciare per un bruttissimo fallo su Ronaldo. Stendiamo un velo su questa partita e teniamoci i tre punti. E riprendiamo a sperare che la squadra cominci a giocare come dovrebbe. Altrimenti sono dolori.

La classifica non mente….

Ora che De Col ha chiarito di disporre di attributi, non c’è più tempo da perdere se si vuol salvare il salvabile. La Società, lo staff tecnico e i giocatori devono incontrarsi e guardarsi negli occhi, nel senso che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità di fronte ai tifosi in primis, ma anche di fronte ai vicentini di città e di provincia più in generale. Non è più tempo – perchè appunto siamo già fuori tempo massimo – di giri di parole, di ulteriori attese, scuse, recriminazioni. Non servono a nulla e anzi sono solo dannose. Dopo le prime partite, avevo scritto che un primo giudizio sulla squadra nel suo complesso l’avrei dato almeno dopo la decima, in modo da disporre di elementi valutativi consolidati… Siamo giunti alla 13ma giornata, ora lo si può esprimere, ma certamente non avrei mai pensato – nonostante varie valutazioni negative sul Lane riguardo a diversi incontri – di dover leggere  una classifica come quella attuale. Brutta brutta da ogni punti di vista, ma che ha dalla sua una verità inoppugnabile: corrisponde a quanto visto sul campo. Corrisponde alle incredibili tre sconfitte in serie che ci hanno spinto fuori dalle prime posizioni, corrisponde alla mancanza di un vero gioco d’insieme dei biancorossi, mai visti disputare una gara per intero in cui il centrocampo fa il centrocampo dettando tempi e ritmi, in cui il Lane si dimostra padrone del campo, come dovrebbe essere stando ai nomi che ne compongono la rosa. Sono tutti aspetti già visti e conosciuti dai tifosi e dagli addetti ai lavori. Ora però non è più tempo di attese, ma del fare. L’idea è quella di iniziare un nuovo campionato, dimenticando il passato recente. La Società deve decidere sulla guida tecnica e prendersi la propria responsabilità. Il cacciatore Aimo Diana deve dire cosa manca per formare un Vicenza degno di tale nome, altrimenti lasci. I giocatori da parte loro devono mostrare sempre e comunque gli attributi richiesti e l’attaccamento feroce alla maglia biancorossa.

Si parte con un handicap “mostruoso” di 10 punti

Ovviamente non sarà facile, forse impossibile, recuperare i 10 punti che ci separano dal Mantova di Jack Giacomelli che veleggia a quota 29. In virtù di un invidiabile ruolino di marcia, costituito da 9 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta (e ricordo – cosa che fa male – che due dei 29 punti del Mantova sono proprio frutto dell’estro di Jack che, a tempo scaduto, ha segnato il gol della vittoria dei virgiliani contro la Pro Vercelli con una magnifica punizione delle sue). Tuttavia non abbiamo scelta, il Lane non può certo arrendersi senza fare l’impossibile per raddrizzare la baracca. Lo spirito che dovrà animare i biancorossi è semplicemente questo: ogni partita è una finale, una gara da vincere e basta! Senza calcoli di classifica, senza tante elucubrazioni mentali. Senza guardare cosa fanno le concorrenti, ma solo ed esclusivamente cercando di vincere tutte le partite. Ci può consolare, ma solo in minima parte, la constatazione che contro due delle tre candidate alla vittoria finale, ossia Triestina e Padova, non abbiamo per nulla sfigurato. Al contrario, abbiamo sfiorato la vittoria in entrambe le occasioni. E se il Mantova può mostrare un ruolino di marcia da prima della classe, sono lì anche: la Triestina con 8 successi , 2 pareggi e 2 sconfitte; il Padova che non ha mai perso, con 7 vittorie e 5 pareggi. Ci rifacciamo, come già detto, alla grande storia del Lanerossi Vicenza per confidare – tutti lo speriamo sinceramente – che i biancorossi possano ripetere quei tanti campionati partiti male, ma poi rimessi in carreggiata. E che la dea Eupalla ci protegga.

Luciano Zanini

 

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