EVIDENZA Serie C

Il veleno nella coda…altri due punti buttati!!!

Scritto da Luciano Zanini

IL VELENO NELLA CODA….

ALTRI DUE PUNTI BUTTATI !

Il Punto sulla C di Luciano Zanini

A questo punto bisogna pur dargli un nome a questi tempi supplementari del Vicenza. Sono tre volte su quattro partite che, arrivati con la vittoria in tasca a qualche minuto dalla fine dei tempi supplementari, ecco materializzarsi, quasi fosse evocato da qualche tifoso triestino/padovano, il tiro malandrino (vedi Padova), la zampata di D’Amico (vedi Fiorenzuola) e infine il colpo di testa letale del “traditore” vicentino Gianmaria Zanandrea, che ha pensato bene di farsi ricordare dai suoi fratelli del Menti castigando di brutto i biancorossi, sul campo e sugli spalti. Difensore centrale del Legnago Salus, Zanadrea ha alle spalle una già lunga carriera pur avendo solo 24 anni (è nato a Noventa Vicentina nel 1999). Partito dal vivaio biancorosso è approdato subito alla Juve, dove ha giocato negli Under 17 e Under 19, quindi Perugia, Mantova, Piacenza, Avellino sino a tornare in Veneto in quel di Legnago. Che dire? Proprio a noi doveva fare lo scherzetto? Siamo alle solite: c’è poco da arrovellarsi in ricerche varie. L’errore è della nostra difesa, come accaduto con il Fiorenzuola. Mentre a Padova si può parlare di sorte avversa, perché il tiro di Faedo (lui è veronese per pochi chilometri) ha incocciato un paio di deviazioni spiazzando l’incolpevole Confente, la botta di Zanandrea poteva essere evitata.  Mea culpa, mea maxima culpa: ecco la sintesi di quanto è successo sabato scorso al Menti. Quando ormai giunti al 92’ della gara e con il Vicenza in vantaggio per 1 a 0, su cross in area biancorossa, ecco spuntare la testa del suddetto Zanandrea, trovatosi lì al posto  giusto al momento giusto, che fa secco Confente in questo caso incolpevole. Dove erano i marcatori? Che disdetta farsi raggiungere in questa maniera quando pensi di avercela fatta, ma soprattutto dopo aver giocato per gran parte dei 90 minuti una partita spettacolare e a tratti entusiasmante. Con il veleno nella coda !

Le assenze si sono sentite… nei cambi

Già, una partita veramente spettacolare, quantomeno per 60’ minuti, quella giocata dal Lane in edizione “7 assenti” contro il Legnago Salus che, peraltro, ha fatto vedere di essere una buona squadra e di meritare l’attuale posizione di classifica, frutto di un girone di ritorno eccezionale (mi pare 13 partite senza sconfitte). Ovviamente non voglio dire che le sette assenze non pesino, soprattutto a centrocampo si è sentita la mancanza di Ronaldo, ma solo ribadire il concetto che se giochi senza retropensieri e ti impegni dando il meglio, ecco allora brillare la classe individuale e  trame di gioco da applausi. Fin che il fisico tiene . E qui mi riferisco in particolare ai due “Della”, ossia Matteo Della Morte e Marco Delle Monache.

Foto Sartore

Il primo lo conosciamo bene, per cui la gara di sabato non fa altro che esaltarne bravura, imprevedibilità di movimenti ed efficacia straordinaria nel saltare l’uomo (da cui il mio titolo onorifico “piccolo Sivori”). Unico neo –  perché purtroppo il neo c’è stato – è l’essersi mangiato, letteralmente buttate alle ortiche, due palle gol, delle quali almeno una poteva essere determinante per la vittoria. Da leccarsi i baffi, invece, l’azione del nostro fantasista al 35’ quando, ricevuta la palla, si inventa una serie di finte e controfinte bruciando ripetutamente il suo marcatore, per poi disporsi al tiro che scocca in maniera perfetta: la sfera però, a portiere battuto, picchia sulla traversa e così l’azione sfuma. Un vero peccato non poter inserire questo suo gol tra i più belli visti al Menti. Da Matteo a Marco Delle Monache, partito stavolta dall’inizio della gara, il quale ha fatto vedere da subito gran voglia di fare e mettersi in luce. Mostrando soprattutto due doti determinanti: la progressione bruciante e la bravura nel dribbling. Messe in evidenza in più occasioni, soprattutto nel primo tempo, di cui ricordiamo (oltre alla rovesciata volante a inizio gara) un paio di azioni spettacolari nei primi 30’. Poi, al 54’ per poco non riesce a infilare Fortin, dopo una serpentina che ubriaca il suo marcatore. Sono insomma proprio i due “Della” i grandi protagonisti della partita Vicenza-Legnago (senza dimenticare il solito grande Pippo Costa), che ha regalato tante emozioni agli oltre ottomila tifosi presenti sugli spalti, sempre entusiasti nel sostenere il Lane, sebbene poi amareggiati per il gol-beffa nel finale.

Recriminare serve a poco …

Si parlava delle assenze importanti pensando che avrebbero influito sul gioco della squadra, mentre invece la piacevole sorpresa, un po’ per tutti, è stata veder giocare un Lane pimpante e manovriero, efficace e produttivo in termini di occasioni da gol. Se guardiamo al primo tempo il difetto unico, sebbene grave, è stato quello di non aver fatto manco un gol rispetto alle tante occasioni create. Proprio Matteo Della Morte ha ciccato due occasioni d’oro, dimenticandosi di metterci la giusta concentrazione al momento del tiro finale. Càpita, si dirà, però… Ma torniamo alla gara: siamo al 5’ quando Pippo Costa (grande partita, come detto) mette una palla d’oro sui piedi del piccolo Sivori, che sparacchia alto sulla traversa un vero e proprio rigore in movimento. Mannaggia! Ma poi si ripete al 13’ quando, a seguito di una rapida e incisiva azione del Lane, De Col gli porge il cioccolatino: sembra fatta e invece riesce a mandare il pallone fuori di un niente. Al 21’ è la volta di Pellegrini che fa tutto bene, aggancia una palla difficile indirizzandola sulla sinistra di Fortin che però ci mette una pezza. Arriviamo così al 35’ con la palla-gol descritta, ma qui non c’è niente da dire perché entra in ballo la solita dea Eupalla che ci punisce di brutto,  visto che azione e finalizzazione in questo frangente sono perfetti. Doveva essere un eurogol, e invece il pallone si schianta sulla traversa a Fortin battuto. A questo punto mi è venuto in mente uno dei più classici adagi calcistici: quando sbagli troppe occasioni lo prendi in saccoccia. Così è stato alla fine, purtroppo, anche se nella ripresa il Lane ha continuato a giocare alla grande mettendo in fila occasioni importanti con Delle Monache all’8’, Laezza al 14’, quindi segnando il gol che pareva non arrivare mai con Pellegrini, che al 16’ ribadisce in rete il tiro di Della Morte sulla respinta di Fortin a seguito del gran destro di Costa. E il Legnago Salus? Si dimostra ben messo in campo e tiene botta come può cercando di far male con qualche azione di rimessa, vedi Rocco che scheggia la traversa e un paio di occasioni verso la fine del primo tempo. In sostanza tra le due squadre non c’è stata storia, ma il calcio è così. O segni o fischi. E’ anche stavolta è andata strastorta con la sberla di Zanandrea che ha colto di sorpresa i nostri, alcuni dei quali avrebbero dovuto trovare il cambio ben prima della fine della partita: ed è proprio qui che le assenze hanno contato in negativo. Vecchi dice che non poteva fare di più e gli crediamo!

Gol di Pellegrini

Ripeto: occhio alla Triestina !

Adesso bisogna tornare subito con i piedi per terra dopo aver ammirato un Lane edizione sprint, e dimenticare quello che poteva essere e non è stato. Vuoi mettere se oggi fossimo a 64 punti contro i 66 dei dottori? O almeno a 62, a quattro lunghezze dai biancoscudati? Bando alle ipotesi, guardiamo alla realtà di oggi che si chiama Triestina e che, data frettolosamente per morta e sepolta, ci insegue a 5 punti avendo però due gare da recuperare. Una contro l’Alessandria e qui il pronostico è netto come una sentenza ( a meno di miracoli) e l’altra contro l’Atalanta U23 di Francesco Modesto, che ha perso per strada diversi punti in classifica. Insomma la Triestina che pareva fuori gioco, è tornata a dire la sua e non vorremmo ci soffiasse il terzo posto, che è l’obiettivo pre-playoff.  Torniamo a vincere ogni partita, se non vogliamo sorprese spiacevoli. Vecchi lo sa benissimo.

Nella foto Sartore la formazione scesa in campo con il Legnago

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

 

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