Redazionali

La serie A di Federico Formisano

Scritto da Federico Formisano

Sabato parte il campionato di serie A con i campioni d’Italia  del Napoli ospiti del Sassuolo e altre due gare (Genoa- Lecce e Roma- Bologna)

Secondo il mio modesto parere ci sono 4 squadre che partono appaiate nei pronostici: lo stesso Napoli, l’Inter che è arrivato ad un punto dalla squadra di Conte, la Juventus e il Milan.  Personalmente ritengo che siano da collocare un passo indietro altre tre squadre, le due romane e l’Atalanta  e  ad un ulteriore step di distanza Bologna, Fiorentina e Torino.  Con il possibile inserimento di una sorpresa e io punterei sul Como molto rinforzato.

Ma torniamo alla prima fascia del nostro pronostico: il valore aggiunto del Napoli è certamente Conte che indiscutibilmente ha le caratteristiche del vincente (5 scudetti in Italia, 3 con la Juventus, uno con l’Inter, uno a  Napoli, e uno con il Chelsea, oltre ad un campionato di B a Bari)  I partenopei hanno confermato tutti i componenti della squadra vincente da Di Lorenzo a Lobotka, dalla rivelazione Mc Tominay a Lukaku, ecc. cedendo invece quei giocatori che l’anno scorso partivano un passo indietro rispetto ai titolari Billing, Okafor, Raspadori, Simeone, Ngonge, ecc. e ha preso un big come De Bruyne e poi Milinkovic Savic,  Lang,  Lucca, Beukema. Una grave perdita è stata rappresentata dall’infortunio di Lukaku che potrebbe togliere a Conte il suo riferimento offensivo per tutto il girone d’andata.

Al posto di Lukaku se non arriveranno rinforzi alternativi potrebbe giocare l’ex biancorosso Lucca. E De Bruyne anche se avanti con gli anni è una pedina che può dare un valore aggiunto ai partenopei.

L‘Inter è sempre la consueta squadra difficile da decifrare. La campagna acquisti ha portato elementi importanti come  Sucic, Luis Enrique, Bonny oltre al ritorno di Pio Esposito  e all’ultimissimo colpo di Diouf centrocampista giovane del Lens. E ha visto le partenze dei mai determinanti Arnautovic, Correa, Zaleski, oltre a quelle  di Taremi e Asslani che sembrano sul punto di essere definite.

Rimane invariato l’impianto difensivo che è quello che ha mostrato qualche scricchiolo dovuto anche all’età dei protagonisti Sommer, Acerbi e De Vrij in particolare  Rimane da chiarire l’equivoco Calhanoglou (che ha sottolineato per tutta l’estate il suo amore verso la Turchia) e rappresenta comunque un incognita mister Chivu la cui esperienza è abbastanza limitata. Ma se dovessero verificarsi alcune condizioni come l’esplosione di Bisseck, di Sucic, di Luis Enrique, di Diouf, di Esposito, i giovani che sono in organico, i nerazzurri potrebbero saldare il gap con gli azzurri. E non va dimenticato il valore di giocatori come Bastoni, Barella, Dumfries, Thuram e Lautaro, veri top player di livello internazionale.

Al terzo posto vediamo la Juventus anche se la squadra bianconera rimane ancora un laboratorio con molti punti da chiarire: e quasi tutto ruota intorno alla cessione di Vlaovic classico esempio di come il mercato lo facciano più i procuratori che i direttori sportivi. Le certezze della Juve si chiamano Yldiz, Conceicao, Cambiaso, Thuram, ecc. Le incertezze arrivano dai nuovi David e Joao Mario, oltre all’indecifrabile  Koopmeiners dello scorso anno. Un altra incognita è rappresentata dal valore effettivo di Tudor come allenatore: come per Chivu all’ex difensore centrale manca esperienza internazionale e carisma.

Che invece ha in abbondanza il mister milanista ed ex juventino Allegri altro vincente nato con cinqueScudetti e quattro Coppe Italia, due Supercoppe italiane e due finali di UEFA Champions League. La differenza principale fra Allegri e Conte è data dal fatto che il buon Max gli scudetti li ha vinto solo a Torino.  Ma comunque li ha vinti. 

Il Milan dunque ha in Allegri un valore aggiunto ma per noi rimane al quarto posto della graduatoria delle favorite: sono partiti giocatori importanti come Reinders, Hernandez, Jovic, Joao Felix, Thiaw, Abraham, Walker, ma sono arrivati Ricci, Estupinian, Jashari, De Winter, e Modric che avrà anche 40 anni ma dispone di una classe purissima.  Ed è tornato Saelemaekers che potrebbe rivelarsi come il miglior acquisto.

Alle spalle delle prime quattro io collocherei l‘Atalanta perchè i bergamaschi hanno innanzitutto perso il loro mentore, mister Gasperini e il suo sostituito Juric finora non ha dimostrato di valere il mitico Gasp. Inoltre hanno perso Retegui e Ruggeri ed ha vissuto la difficile vicenda Lookman che alla fine potrebbe anche rimanere ma certo non con lo stato d’animo giusto per tornare ai livelli del passato.  Al loro posto sono arrivati Zaleski, Sulemana e Kristovic e sono rimasti giocatori importanti del calibro di Bellanova, De Roon, Ederson, De Kaetelare, Maldini e il recuperato Scamacca. Basteranno per dimenticare gli assenti?

Il Gasp, lasciata Bergamo si è collocato a Roma su indicazione di mister Ranieri che oggi sta dietro la scrivania del direttore tecnico.  Gasperini non è sembrato felice di alcune scelte societarie, sopratutto per quanto riguarda l’attacco dove Dybala è sempre un bel giocatore ma anche fragile come un baccarat e dove Dovbyk non ha mai veramente convinto.  Sono arrivati Ferguson dal Brighton (alle spalle una carriera abbastanza avara di gol) e Bailey dall’Aston Villa che appena sbarcato in Italia si è subito infortunato.  Il mister avrebbe anche sacrificato Kone pur di arrivare alla punta agognata ma la società ha dovuto fare marcia indietro sulla pressione dei tifosi. E tra l’altro la Roma ha perso anche Saelemaekers e Shomourodov.

Infine giungiamo alla Lazio che è la squadra che ha si un nuovo /vecchio allenatore (Sarri)  ma è anche una delle squadre che ha cambiato meno tenendo i vari Guendouzi, Tavares, Rovella, Zaccagni, Castellanos, e inserendo pochi ritocchi. All’inizio di campionato questo potrebbe rappresentare un vantaggio visto che l’intesa di certo non mancherà, ma a lungo andare potrebbe anche diventare un limite per l’incapacità di esprimere novità di gioco rilevanti. A meno che Sarri non ritrovi gli spunti innovativi della parte iniziale della sua carriera.

Da considerare il fatto che delle cosidette 7 sorelle del nostro calcio, 6 hanno cambiato allenatore con il solo Conte rimasto al suo posto.

Alle loro spalle io collocherei ancora il Bologna, la Fiorentina e il Torino. Il Bologna si è affidato ancora alla grinta di Italiano, ma ha proseguito sul filone delle cessioni eccellenti (lo scorso anno era toccato a Zirkze e e Calafiori quest’anno a Ndoye e Beukema)  Sul versante degli arrivi Italiano si troverà a gestire giocatori non più giovanissimi come Immobile e Bernardeschi. E’ un buon giocatore Zortea ed è tutto da scoprire Vitik.  Non credo posso aspirare ad una posizione nelle prime 7-8 del campionato

La Fiorentina ha preso come allenatore Pioli che è un tecnico esperto e capace e secondo me mai abbastanza valorizzato.  Ha mantenuto in organico quel monellaccio di Kean che sa fare gol con grande regolarità ma va gestito per fargli evitare gli eccessi. Al suo fianco in attacco ci sarà Edin Dzeko, 39 anni, un età che di solito è da pensionamento calcistico, ma il cui valore non si discute.  Sono rimasti i big della squadra da De Gea un portiere veramente molto forte, e poi Dodò, Gosens, Ranieri, Gudmunsson, Fagioli. Dolorose ma assorbibili le partenze di Cataldi e Colpani.

E veniamo al Torino che collochiamo in questa fascia alle spalle delle big: su dieci squadre di prima grandezza, otto hanno cambiato mister.  E lo ha fatto anche il Toro prendendo dalla Lazio Baroni.  I granata hano perso Milinkovic Savic, Ricci ed Elmas ma stanno recuperando dall’infortunio dell’anno scorso il bomber Zapata, che da solo è in grado di fare la differenza.  Inoltre ha preso il portiere Israel, Anjorin e Ismaili e dal Napoli Ngonge e Simeone.

Per noi la possibile rivelazione potrebbe essere il Como che ha trattenuto Paz, Diao e Da Cunha ed ha acquisito Morata, Baturina, Kuhn e altri.  Genoa e Udinese galleggeranno fra questa fascia mediana della classifica e  una collocazione diversa a seconda del rendimento: se confermeranno quanto di buono mostrato lo scorso anno potranno ambire a rimontare qualche posizioni altrimenti dovranno solo evitare di finire nella bassa classifica.

Un campionato a parte sarà disputato dalle altre Cagliari, Cremonese, Lecce,  Parma, Pisa, Sassuolo, Verona. Con i cugini scaligeri che come tutti gli anni compiono un vero miracolo sportivo, vendendo i migliori ma inserendo giocatori di buon rendimento andati a scoprire ai 7 angoli del mondo.

 

 

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Federico Formisano