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Zanini ci prova..il Lane non ci casca! Poi liquida la Pro

Scritto da Luciano Zanini

Il punto di Luciano Zanini

I tifosi biancorossi hanno la memoria lunga e sono per sempre grati a tutti i calciatori che hanno indossato con onore la gloriosa maglia del Lane, come pure agli allenatori (molti dei quali veri grandi tecnici) che hanno guidato la squadra berica facendo il massimo per ottenere i migliori risultati possibili. E’ indubbiamente il caso di un ex-biancorosso nato a Vicenza, dove si è fatto le ossa calcistiche diventando poi un professionista di livello (Juventus, Sampdoria, Atalanta, Napoli, etc.), e tornando a giocare nel Lane nel biennio 2006-2008. Ma non basta, perché il nostro ex-biancorosso, seppur con scarsa fortuna, ha allenato con passione e dedizione totale i biancorossi nel campionato 2017/’18 venendo esonerato nel marzo 2018. Poi, però, con il Lane precipitato nei playout, la società lo richiama in panchina per tentare di raggiungere la salvezza contro il Santarcangelo. Una sfida a suo modo storica, per non retrocedere dalla serie C agli inferi calcistici, che il nostro ex-biancorosso vince nel doppio incontro contro i romagnoli evitando al Vicenza l’ignominia della retrocessione ai livelli minimi, macchiando il suo glorioso passato. A questo punto ogni tifoso biancorosso ha capito che parlo di Nicola Zanini, mister della Dolomiti Bellunesi, rimasto sempre legato ai colori vicentini e, soprattutto, ancora amato dai fans del Lane. Che, prima dell’inizio della partita Dolomiti Bellunesi-LR Vicenza di giovedì 25 settembre scorso, gli hanno dedicato uno striscione e tanti applausi sinceri. Una partita dal sapore particolare. Due squadre dalla storia completamente diversa e due allenatori altrettanto diversi. Nicola Zanini ora bellunese, ma considerato un grande ex-biancorosso, e Fabio Gallo che sta conquistando la simpatia e il favore della tifoseria partita dopo partita. A mio parere, al di là di tutto il resto, è stata questa la nota più emozionale della serata di Fontanafredda: due squadre e due allenatori a confronto per lasciare il segno. E alla fine è stata una bella partita, però divisa a metà.

Primo tempo a Zanini…

Lo stadio di Fontanafredda si trova in terra “straniera”, ossia in Friuli Venezia Giulia: qui la squadra bellunese gioca temporaneamente le partite di casa vista l’indisponibilità dello stadio di Belluno. E qui scendono in campo a serata (molto fresca) inoltrata le due formazioni, entrambe interessate a fare punti. Il Lane per proseguire il suo cammino da leader, i bellunesi per cercare il colpo a sorpresa che può dare una spinta notevole verso l’alto e grande autostima. Il colpo a sorpresa, neanche a farlo apposta, arriva eccome, ma è targato Belluno. La squadra di Zanini, un po’ come il suo tecnico da calciatore, mette in campo sin dall’avvio grinta e determinazione, tanto da rendere i biancorossi pressochè intorpiditi di fronte agli avversari che li schiacciano sulla difensiva. Il gol arriva presto e fa male: al 9’ c’è il movimento di Olonisakin che mette la palla in mezzo all’area, dove piomba Alcides e brucia tutti,  insaccando per l’1 a 0. La reazione biancorossa, se c’è, è flebile, mentre i belumat ci prendono gusto arrivando addirittura per ben tre volte a sfiorare il clamoroso raddoppio che avrebbe con molta probabilità messo in crisi Gallo e soci. Meno male che i vari Saccani (bel giocatore!) e Mignanelli sprecano salvando il Lane dalla batosta. Arriviamo così al recupero, l’1 a 0 pare definitivo, ma non lo sarà perché il buon Caferri, imbeccato dall’altro Nicola (Rauti), si lancia sulla destra e rimette al centro dove si ritrova puntualissimo un letale Rauti, il quale insacca senza esitazione. Finisce, meno male, sull’1 a 1 con gara riaperta. Il  primo tempo però è tutto dei bellunesi.

Alcides

… la ripresa a Gallo

Ormai i tifosi del Lane sanno che Fabio Gallo è un azzeccacambi e si aspettano (sono circa un migliaio a Fontanafredda) qualche intervento visto che nei primi 45’ là davanti, a parte il gol dell’ultimo secondo, si è visto troppo poco, Rauti compreso. Invece, eccoti la sorpresa: l’azzeccacambi non cambia nulla e conferma la squadra del primo tempo. Anche stavolta alla fine avrà ragione lui. Infatti il Lane del secondo tempo è il rovescio della medaglia rispetto alla prima frazione di gioco. La squadra sembra rinata, parte subito con altro piglio e si intesta il controllo del gioco, mentre i bellunesi calano, anche per lo sforzo profuso nel primo tempo. Ora sono i biancorossi ad arrivare vicini al raddoppio, prima con Caferri quindi con Sandon. C’è per la verità anche un palo esterno dei bellunesi ( per nostra fortuna la dea Eupalla ci grazia), ma adesso c’è soprattutto il Vicenza padrone del campo. Il gol è nell’aria e arriva al 19’ su azione di Rada, sempre più convincente almeno nel secondo tempo, il quale imbecca il cecchino Rauti che non sbaglia e inchioda il risultato finale. Il Lane tiene campo, Gallo effettua solo alcuni cambi “fisiologici” e la partita va in porto senza problemi.  Una vittoria ovviamente di peso perché in trasferta, perché ottenuta dopo un brutto primo tempo, perché conferma un Rauti implacabile, un Gallo che ci azzecca anche quando non cambia, e un Lane che non si sfalda nel secondo tempo.

Con la Pro Vercelli c’è l’allungo in classifica

Messi in cascina i tre punti strappati a Zanini & Co., il Lane torna a giocare domenica sera  nell’accogliente festoso Menti, dove un po’ tutti si aspettano che – sullo slancio – i biancorossi partano in tromba per prendersi lo scalpo della Pro Vercelli. Un nome, una garanzia di calcio antico e glorioso, quello dei primi anni del secolo scorso, quando il Vicenza e i piemontesi si giocarono (lo ripeto ancora una volta!) lo scudetto italiano in una memorabile finale di andata e ritorno. La Pro ebbe la meglio, e si cucì sul petto lo scudetto nazionale di cui oggi può andare fiera, seguito da altre successive vittorie arrivando così ad un totale di ben sette campionati vinti. Noi, purtroppo, a bocca asciutta. Forse è per questo che ogni partita tra Vicenza e Vercelli mi rimanda ad una sana voglia di rivincita per quel che vale, pur se la realtà attuale vede due squadre distanti tra loro: noi in vetta e i risaioli (detto in senso scherzoso) naviganti a metà classifica.  L’idea è quindi quella di vincere e fare il salto in classifica lasciandosi il Lecco alle spalle, perché fermato dal Giana Erminio sullo 0 a 0.

L’approccio alla gara di domenica sera non è però dei migliori, i biancorossi paiono meno frizzanti del solito, anzi guardinghi in attesa di verificare la forza degli avversari. Eppure là davanti si muovono i due bomber del Lane, Rauti e Morra, che per la categoria sono indubbiamente tra i primissimi. La difesa è quella di sempre, mentre in mezzo al campo c’è la “novità” Talarico insieme con Tribuzzi, Carraro, Vitale e Costa. Ti aspetti dunque l’usuale partenza a razzo, ma non è serata, perché i nostri vanno piano, fraseggiano, aspettano l’iniziativa della Pro. La quale Pro si guarda bene dal buttarsi scriteriatamente in avanti e così la gara diventa noiosa, senza spunti, prevedibile. Anzi, a ben guardare l’unico brivido vissuto in campo arriva al 34’, quando un ingenuo rinvio di Gagno perviene al veloce Sow che, sorpreso dal regalo inaspettato, cicca la palla e tutto sfuma. Bisogna insomma che il Lane si svegli finalmente, e al 38’ arriva finalmente la sveglia: cross da sinistra dello stantuffo Pippone Costa e il bomber Morra si ricorda come fare il rapinatore d’area: colpo di testa che sovrasta i suoi marcatori beffando il risaiolo Livieri. E’ il gol spazzanuvole, il Lane finalmente si ritrova. Va anche detto per onestà che giocare tre partite in otto giorni non è una scampagnata, per cui si può anche in parte giustificare l’approccio di cui sopra.

Una partita strana con tanti “caduti”…

Il gol mette pepe al Lane che si sveglia e comincia ad affondare i colpi con maggiore determinazione: a proposito di determinazione, sorprende un po’ l’intensità fisica della partita con scontri duri che l’arbitro valuta accettabili, ma che poi producono tutta una serie di cadute con permanenza a terra dei risaioli  (al pubblico sembra ne approfittino per perdere tempo e riprendere fiato). In ogni caso il Lane ci prova di nuovo con Morra,  poi con Vitale, ma nulla di fatto. Nella ripresa impone finalmente il suo gioco anche se non crea vere occasioni da gol, e la gara prosegue così nella sensazione che la Pro Vercelli sia spuntata e incapace di segnare. Nel frattempo ci sono i cambi che contano, ossia Stueckler e Capello per Morra e Rauti. Proprio Stueckler va subito vicino al gol, ma subito dopo per poco non arriva la beffa, quando il risaiolo Iotti su errata respinta di Leverbe spara in porta e coglie la traversa: ci mancava solo questo!  Passata la paura,  il Lane torna di nuovo sotto (è sempre questa la notevole differenza con i campionati passati) con Capello che stecca il 2 a 0. Invece non fallisce il peperino Stuckler che, con tutta la Pro Vercelli imbarcata  in avanti per cercare il pari all’ultimo minuto, si fa trovare pronto e bravo a mettere a terra un lancio da dietro per  volare verso la porta nemica. Nessuno lo può fermare: entra in area, dribbla il portiere in disperata uscita e lo fredda senza misericordia. Il Menti esplode, Stueckler pure, e la classifica sorride alla nuova capolista solitaria.

 

Luciano Zanini

PS: Occhio che anche stavolta Fabione Gallo si conferma azzeccacambi: fuori Morra dentro Stueckler che fa gol. Non è anche un po’ fortunato?

 

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Luciano Zanini