interviste

Sergio Campana racconta il suo calcio

Scritto da Federico Formisano

Sergio Campana è nato a Bassano nel 1934. Ha giocato 240 partite con il Vicenza tra A e B. E sempre in maglia biancorossa ha realizzato 46 reti e vinto due edizioni del mitico Torneo di Viareggio. Nel 1959 il Vicenza lo ha ceduto al Bologna e con i rossoblu ha giocato due stagioni realizzando 18 reti in 50 partite. In quel Bologna giocavano anche Luis Vinicio ed Hector De Marco che poi Campana ha riabbracciato a Vicenza.

Sergio Campana con Federico Formisano autore di questo pezzo

Nel 1968 ha fondato l’Associazione Italiana Calciatori di cui è diventato il primo presidente. E’ rimasto al comando dell’Aic fino al 2011. Tuttora è attivo come legale e ha incarichi in Federazione e nell’Associazione.

Ma nell’anno di grazia 1953, prima di sbarcare in biancorosso e di partire per il primo Viareggio vinto, Sergio Campana ha giocato una stagione con il Cartigliano. Questa storia, troppo bella, per non essere menzionata, la lasciamo raccontare a lui.

Allora ero studente universitario iscritto alla facoltà di legge a Padova. Ma ero un grande appassionato di sport e riuscivo bene in varie specialità sportive. Alcuni amici bassanesi mi invitarono ad andare con loro a giocare a calcio con il Cartigliano. Accettai e mi trovai subito bene con compagni ed amici. Allora il campo era dov’è adesso ma non c’erano gli spogliatoi e finito di giocare a calcio scendevamo nel Brenta per lavarci. La squadra andava bene e io riusci subito a segnare con continuità. Il mister mi aveva dato la maglia numero 9 e io lo ricambiai a suon di gol. Il calcio allora era ben diverso da quello attuale più puro, più genuino, magari meno veloce o aggressivo, ma sicuramente meno schizzofrenico.  Dopo qualche partita gli avversari vennero informati che il Cartigliano aveva un bocia che era un pericolo pubblico. Allora mi marcavano molto rudemente e cercavamo di impedirmi di avvicinarmi alla porta. Il nostro mister allora adottò un piccolo escamotage e mi fece indossare la maglia n. 7 dando ad un mio compagno la n. 9. Ovviamente il trucco valse solo per i primi minuti. Poi gli avversari mi indicarono dicendo è lui Campana !
Ma intanto il danno ( per loro) era stato fatto.

Campana intervistato alla presentazione del Cartigliano

Fu una stagione ricca di soddisfazioni e che mi servì per la carriera successiva. A fine campionato vennero in molti a bussare alla mia porta anche grossi club come l’Inter e la Juventus. Ma mio padre ci teneva a farmi prendere la laurea in legge e mi disse ” Ti concedo di andare a giocare solo laddove potrai tornare a dormire a casa tutte le sere” Così decisi di andare al Vicenza. Dove divenni quasi subito titolare. Mantenni però l’impegno preso con la mia famiglia e continuai gli studi. Spesso dovevo sacrificarmi per far convivere gli impegni sportivi con quelli universitari, ma alla fine ne valse la pena. Allora le squadre di calcio effettuavano le trasferte in treno. E se si doveva andare distante (ad esempio in Sicilia) si trascorrevano molte ore sui vagoni. Io le passavo spesso studiando. Il mister del Vicenza che era un certo Andreoli  un giorno mi prese da parte e mi disse ” Sergio, passare tutte quelle ore sui libri non è il modo migliore per prepararsi alle gare”  io replici  al mister ” ma i miei compagni  trascorrono lo stesso numero di ore giocando a carta” . E lui pronto ” Ma non è la stessa cosa!” intendendo evidentemente che io mi stancavo psicologicamente e arrivavo scarico alla gara.

Fatto sta che la storia dice che nel 1954/55 alla sua seconda stagione in biancorosso venne la vittoria del campionato di B e la promozione in A (che aprì il più lungo periodo di permanenza nella massima serie dei biancorossi): Campana giocò 15 partite e realizzò 6 reti e in quello stesso anno vinse il Viareggio con Berto Menti allenatore e con Gigi Menti, Luison, David, Pavinato, Vicini, Burelli, Cappellaro e Pavinato, tutti giocatori che hanno fatto la storia non solo del Vicenza.

In conclusione di chiaccherata Campana piazza ancora la stoccata: da bassanese rimango male a vedere che una squadra arrivata quinta in campionato sparisce nel nulla, mentre una arrivata ultima prende il suo posto…

 

 

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Federico Formisano