EVIDENZA interviste

Matteo Pivotto “ho giocato con Totti, Materazzi e Aldair. Baggio in più grande!”

Una volta alla settimana apriamo una finestra sui giocatori “famosi” che sono partiti dal Vicentino ed hanno spiccato il volo verso lidi importanti . Dopo il ritratto di Roberto Baggio della settimana scorsa, tocca oggi a Matteo Pivotto, intervistato da un nostro collaboratore che preferisce mantenere l’anonimato

Incontriamo Matteo Pivotto classe 1974 , una vita in campo con 70 presenze in serie A ( 2 gol ) 160 in serie B (3 gol ) e oltre 150 in serie C, ora imprenditore nel settore della metalmeccanica vive insieme alla sua amatissima compagna Elisa a Montebello Vicentino.
La sua carriera parte dai primi calci ad Arzignano per passare poi al Montecchio di Aleardi dove gioca a 17 in prima categoria e l’anno dopo in promozione. Molte società mettono gli occhi sul giovanotto ( Inter e Torino) che per mille motivi non vuole lasciare il suo paese natale, alla fine sceglie di andare al Hellas Verrona dove debutta in serie B a soli 19 anni. Passa alla Massese e poi al Carpi di mister De Canio ed insieme a Materazzi ( poi campione del Mondo nel 2006 e capitano dell’Inter) forma una coppia meravigliosa di terzini e proprio in quell’anno a gennaio ….

Pivotto mostra la sua collezione di maglie da calcio

MATTEO TORNIAMO PROPRIO IN QUELL’ANNO GENNAIO 1997…. Carpi squadra meravigliosa , primi in classifica , gruppo fantastico, mi dicono che la Roma mi vuole…..ho pianto 2 giorni non volevo lasciare Carpi ma alla fine ho accettato il trasferimento nella capitale alla corte di Mister Carlos Bianchi argentino che mi fa debuttare contro l’ Udinese di li a poco,l’anno dopo con mister Zeman collezione 20 presenze insieme ai vari Totti , Aldair, Balbo, Tommasi mamma mia che brividi.

UNA CARRIERA IN ASCESA LA TUA E RICCA DI SODDISFAZIONI !...

Molte soddisfazione , tante , dopo Verona e Carpi , la Roma rappresentava il grande calcio , grandi stadi , tanti campioni, tanta emozione. Pensa che nei primi periodi a Trigoria a volte mi mancava il fiato e il respiro, tanta era l’emozione che tagliava le gambe , ma una volta sceso in campo mi passava tutto.

DOPO LA ROMA ARRIVA IL LECCE CHE TI VUOLE FORTEMENTE.

Firmo un triennale con la squadra di mister Cavasin, serie A, grande città ,pubblico meraviglioso, ero più maturo e consapevole, ricordo una salvezza all’ultima giornata contro il Torino dove città e squadra sono esplose in una festa bellissima. Con mister Cavasin in panchina e Mimmo Di Carlo in campo eravamo classe operaia in paradiso.

A LECCE SUCCEDE QUALCOSA DI INDIMENTICABILE …RACCONTA MATTEO

Succede che faccio il mio primo gol in serie A….5 dicembre 1999 proprio all’Olimpico contro la Roma, era il gol del 2 a 2, calcio d’angolo di Sesa stacco potente su Aldair la palla entra in rete…incredibile , corro verso la tribuna Monte Mario e orgoglioso mostro il mio numero a tutto lo stadio…da pelle d’oca ancora oggi.

LA TUA CARRIERA CONTINUA POI A PALERMO IN SERIE B E SUCCESSIVAMENTE A MODENA IN SERIE A

In realtà ho avuto un grave infortunio alla schiena nell’ultimo anno a Lecce , che mi ha scosso parecchio, ma poi Palermo e sopratutto Modena mi hanno ridato ancora la fiducia di poter giocare ai massimi livelli, ricordo con grande emozioni queste squadre dove ho vissuto a pieno la mia maturità sia dal punto di vista professionale che familiare.

Una stagione anche a Trieste in B con 29 gare giocate

RICORDI INDELEBILI, IN CAMPO E FUORI DAL CAMPO…..RACCONTACI.

Mi vengono in mente gli allenamenti massacranti di Zeman, il talento immenso del ragazzino Totti, ma ricordo anche la grande amicizia con Tommasi con il quale condividevo lo stesso pianerottolo di casa, la grinta di mister Cavasin, i tanti consigli di mister Atzori e Giorgetti, persone che sono sempre nel mio cuore .

PER ULTIMO MATTEO TI CHIEDO CHI SONO I GIOCATORI PIU’ FORTI CHE HAI INCONTRATO NELLA TUA CARRIERA

Tantissimi, erano anni dove in serie A giocavano i Palloni D’Oro ( Van Basten, Ronaldo, Scevchenco…) ma personalmente ero impressionato dalla classe cristallina di Zidane e Rui Costa , incantatori di serpenti , non sapevi mai cosa facevano. Dico anche Bobo Vieri e Weah per la loro impressionante forza fisica e talento …..ma l’elenco sarebbe troppo lungo se dimentico i vari Montella, Totti, Leonardo , Maldini….senza dimenticare il più grande di tutti Roby Baggio un vero genio del pallone.

Grazie Matteo un arrivederci a presto ed un abbraccio da parte di tutti i lettori di Calcio Vicentino.

Sull'Autore

Federico Formisano