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Il pallone da calcio: dalle vesciche animali ai materiali hi-tech

Scritto da Federico Formisano

Il calcio è lo sport più seguito al mondo e anche se sono i giocatori a ricevere fama e gloria, ad ogni partita lo sguardo di milioni di tifosi è puntato sul vero protagonista sottovalutato del calcio: la palla. Andiamo a vedere assieme qualche curiosità circa la nascita e l’evoluzione del pallone da calcio, il simbolo di uno sport seguito da miliardi di tifosi, appassionati e scommettitori in tutto il mondo. Se ti interessa sapere di più sulle scommesse calcistiche potrebbe interessarti questa guida passo a passo.

Come deve essere un pallone da calcio?

Secondo il regolamento ufficiale, il pallone da calcio deve essere una sfera di circonferenza compresa tra 68 e 70 centimetri, mentre il peso può variare dai 410 ai 450 grammi. La pressione di gonfiaggio consentita varia tra 0,6 e 1,1 atmosfere, normalizzate al livello del mare.

La colorazione può variare, ma in generale lo scopo della colorazione è quello di creare un contrasto visivo col campo da calcio per rendere più visibile il pallone, e quindi il gioco, sia dalle tribune che dalla TV. Per questo motivo, essendo il campo verde scuro, da diversi anni i palloni sono bianchi o gialli, di base, anche se in caso di neve o altre situazioni particolari possono essere impiegati palloni arancioni o di altri colori.

Se l’aspetto regolatorio del calcio è di tuo interesse, dai un’occhiata anche a questo nostro articolo.

Storia e curiosità

Le tracce dei primi palloni risalgono almeno agli antichi romani e quelli più diffusi quando il calcio stava per essere inventato erano palle fatte di vesciche di maiale gonfiate. Quando il campionato di calcio inglese, il primo ad essere inaugurato, ebbe inizio nel 1888, si decise di adottare dei palloni di pelle di mucca appositamente prodotti dalle aziende Mitre e Tomlinson. Questi palloni erano realizzati col cuoio ricavato da specifiche parti della pelle, la spalla oppure la groppa.

Non venivano effettuati ulteriori trattamenti, quindi i primi palloni erano color cuoio. Non c’era nemmeno un trattamento impermeabilizzante, quindi con la pioggia il cuoio si impregnava e i palloni diventavano scuri e pesanti. La forma poi, non era regolare perché le cuciture erano differenti.

I primi cambiamenti si iniziarono ad adottare a cavallo degli anni ’60, quando, su esempio dell’ora bicentenaria azienda inglese Mitre, si iniziarono a colorare i palloni di bianco per renderli più visibili. Negli stessi anni l’azienda danese Select introdusse il design del pallone odierno che consiste in 12 pannelli pentagonali e 20 esagonali, per regolarizzarne la forma. Il modello fu poi reso celebre da Adidas.

Il pallone oggi

In serie A il pallone ufficiale è il Flight prodotto dalla Nike grazie ad una collaborazione che dura dal 2007. Il pallone viene utilizzato sia per le partite che per gli allenamenti, infatti è previsto che la Nike fornisca gratuitamente ad ogni società con la prima squadra militante in Serie A 600 palloni ufficiali, di cui 400 bianchi e 200 gialli. Tutte le società sono tenute ad utilizzare il pallone ufficiale per le partite di campionato, Coppa Italia e per le competizioni della primavera. Per saperne di più leggi anche questo articolo.

 

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Federico Formisano