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Milan fa valere la classe dei suoi campioni, Vicenza battuto 6-1

Scritto da Federico Formisano

Lr Vicenza – Milan 1-6

L.R. Vicenza (3-5-2): Brzan; Ierardi, Padella (dal 46′ Pasini), Bellich (dal 46′ Corradi); Dalmonte (dal 64′ Favero (dal 73′ Djibril)), Zonta (dal 46′ Talarico), Cataldi (dal 64′ Manfredonia), Scarsella (dal 46′ Jimenez), Begic (dal 46′ Oviszach); Rolfini (dal 46′ Giacomelli), Ferrari (dal 46′ Alessio (dal 80′ Busatto)). A disposizione: Confente, Grandi. Allenatore: Francesco Baldini.


Milan (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali (dal 47′ Krunic), Bennacer; Messias (dal 58′ Saelemaekers), Diaz (dal 75′ De Ketelaere), Leao; Rebic. A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Ballo Tourè, Adli, Lazetic, Florenzi, Pobega, Krunic, Gabbia. Allenatore: Stefano Pioli.

Arbitro: sig. Marco Monaldi di Macerata, assistenti Pietro Pascali di Bologna e Mattia Regattieri di Finale Emilia

Marcatori: 1′ Rolfini (LRV), 11′ Leao (M), 21′ e 31′ Messias (M), 30′ e 69′ Rebic (M), 49′ Tomori (M)

Ammoniti: Cataldi,  Jimenez, Djbril (LRV)

Spettatori: 10.207, incasso di 225.584 euro

Cronaca e foto di Federico Formisano

Questa è la classica partita in cui riferire della cronaca e dell’andamento non ha molto senso, almeno dal nostro punto di vista. Per noi è importante estrarre dalla classica amichevole agostana solo alcuni spunti di carattere tecnico partendo dal presupposto che ad un certo della partita c’erano in campo otto ragazzi nemmeno ventenni che si affannavano a rincorrere i campioni d’Italia del Milan con un esito finale che è stato anche meno peggio di quello che ci si poteva attendere.  E facciamo un paio di esempi per spiegarci meglio: Nel secondo tempo il boy, classe 2005, Cristian Corradi, che lo scorso anno giocava con gli Under 17 del Vicenza si è trovato a marcare un certo Leao, un giocatore che non perde un pallone neanche se gli spari ed è in grado di cambiare da solo l’esito di una partita. Ci immaginiamo l’emozione e la frenesia di voler fare bene. Lo stesso dicasi per il duello fra Enrico Ovizsach che viene dai semidilettanti del Santa Maria  e che ha incrociato i bulloni con il nazionale Azzurro Calabria. Ed infine non dimentichiamoci un altro piccolo particolare: la settimana prossima questi signori vestiti di rossonero con lo scudetto cucito sul petto giocheranno la prima partita di campionato a San Siro con l’Udinese, mentre il Vicenza ha ancora venti giorni di preparazione prima di disputare la prima partita sempre che non ci sia uno slittamento del calendario.

Baldini conferma il 3-5-2 delle precedenti uscite con la novità del portierino Brzan Rok in porta: assente Cappelletti in difesa giocano Ierardi, Padella e Bellich che tengono botta davanti al Milan per una mezzora prima di squagliarsi  davanti alla velocità di Leao, Brahim Diaz ed Hernardez.  Gli esterni sono Dalmonte e Begic che ad un certo punto Baldini inverte anche di fascia, ma qui ci sovviene  subito una considerazione di carattere tecnico – tattico: se giochi con la difesa a tre e due esterni finisci irremediabilmente con il finire sopraffatto dalle sovrapposizioni di chi gioca con due uomini larghi ed in effetti Hernandez e Leao a sinistra e Calabria e Messias a destra tagliano regolarmente fuori i nostri poco assistiti dai centrocampisti con Cataldi che agisce davanti alla difesa, Zonta e Scarsella assolutamente non nel vivo del gioco.

Infine Baldini schiera in attacco i bomber delle prime amichevoli Ferrari e Rolfini: quest’ultimo si prende anche la soddisfazione di segnare un gol dopo un minuto spizzando di testa un traversone da sinistra di Begic.

Rolfini esulta dopo il gol

Ma poi la forza dei vari Kalulu e Tomori finisce con  spazzare via dal campo i nostri attaccanti e meglio non fanno i vari Giacomelli, Alessio e Busatto,  entrati nella ripresa.

Al di là del risultato e delle considerazioni tecniche si trascorre comunque una bella serata di calcio rovinata solo dallo scroscio finale con fuga verso auto e ombrelli dei tifosi. E certo 10.207 spettatori non si vedevano a Vicenza da tempo immemmorabile. Peccato solo che al di là dei pochi milanesi e lombardi trequarti dello Stadio (anche quindi dei vicentini) tifasse senza vergogna per il Milan e non per la squadra di casa.  Il che, se ci permettete una notazione personale,  ci ha riportato indietro agli anni d’oro della nobile provinciale quando con gli squadroni si giocava in trasferta anche al Menti

D’altra parte il Milan è il Milan ovvero una delle squadre che vanta il maggior numero di tifosi in Italia insieme  (secondo StageUp/Ipsos) è terzo con oltre 3.868.000 tifosi ad un incollatura dall’Inter e ad una certa distanza dalla Juventus.

Per finire la nostra analisi parliamo di questo Vicenza che abbiamo visto per la prima volta in questa stagione: non era la gara più probante, ma qualche indiacazione l’ha data.  Balzaretti ha fatto le cose per bene ma deve  fare un altro sforzo per prendere un portiere: stasera ha giocato il diciannovenne Brzak Rok che l’anno scorso ha difeso la porta dell’Adriese in serie D. Grandi e Confente sono rimasti in panchina e sembrano sulla via di una possibile cessione: Confente pensava di giocare e sembra (dalle voci che circolavano in tribuna) che non accetti la panchina dopo aver fatto un anno senza giocare neanche un minuto.  Qualche sbavatura per il portierino è arrivata e sopratutto qualche disimpegno azzardato finito solo per caso senza gravi conseguenze.

In difesa non sempre felici gli appoggi di Bellich mentre non è dispiaciuto Corradi. Ierardi è stato l’unico ad avere giocato per tutti i 90′ . A centrocampo qualche geometria l’ha provata Cataldi mentre Scarsella non si è visto. Ma prima o poi arriverà anche Ronaldo e si rivedrà Greco che era fermo per infortunio. Per il resto attendiamo prove più probanti.

Ad un quarto d’ora dalla fine è entrato anche de Katelaere: su di lui è andato in marcatura il figlio d’arte Manfredonia

 

 

 

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Federico Formisano