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Vicenza massacrato, futuro travagliato

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

VICENZA MASSACRATO, FUTURO TRAVAGLIATO…

Vicenza massacrato ! Sembra una parola forte, forse troppo. Eppure alla fine del primo tempo della partita di domenica scorsa – nonostante al 47′ Pompeu Ronaldo avesse tirato fuori dal cilindro uno dei suoi colpi magistrali, dipingendo una spettacolare traiettoria a giro superabarriera, che ha baciato il palo per finire poi in rete, beffando l’estremo avversario in tuffo – al Menti la sensazione del “massacro di fort apache” era generale. Senza se e senza ma. Un Vicenza letteralmente preso a sberle dai risaioli della Pro Vercelli che gli scappavano da tutte le parti. Che pressavano e aggredivano in ogni angolo del campo togliendo aria e ossigeno ai biancorossi, i quali sembravano muoversi come dei fantasmi presenti-assenti sul rettangolo verde.

Regnava insomma tra tutti i presenti un clima di totale incredulità accresciuta, se possibile, da una vigilia di partita improntata all’ottimismo, a seguito della vittoria conseguita contro il
Sangiuliano City. Ci si aspettava in sostanza la partita della conferma dopo tanto penare in trasferta, dopo due vittorie consecutive, dopo i vari proclami di riconquistata legittimità quale squadra papabile per la promozione in serie B. Abbiamo visto invece come è andata e nessuno – dico nessuno – ha saputo sinora spiegare il perchè di un simile ribaltone all’indietro. Inaspettato e, a suo modo, schockante non poco.

Eppure c’erano tutte le condizioni ambientali giuste per esprimere il meglio, per giocare la grande gara contro una squadra forte e dal blasone antico e formidabile (ricordo che la Pro Vercelli è intestataria di sette scudetti, di cui uno guadagnato a spese del nostro Vicenza Calcio nell’ormai lontanissimo 1911).
C’erano sugli spalti poco meno di ottomila (8.000!) tifosi biancorossi scatenati, capaci di far volare con il proprio entusiasmo e tifo qualsiasi squadra, ancorchè squinternata. Invece è successo il patatrac. Come detto non spiegabile, un vero e proprio default generalizzato, che ha investito squadra e tecnico.

MISTERI DEL CALCIO: LANE INGUARDABILE

La partita inizia subito sotto il segno della Pro che, lungi da aspettare chissà cosa e chissà chi, parte lancia in resta e aggredisce i nostri senza tanti complimenti. Direi anzi che i piemontesi, oltre all’aggressività hanno fatto vedere interventi fisici molto decisi, al limite della cattiveria, quasi si proponessero (probabilmente ci sono riusciti) di intimorire gli avversari, entrati per la verità già molli di loro. Fatto sta che abbiamo assistito ad una sarabanda vercellese che ha ubriacato i biancorossi, così da pervenire al primo gol come fosse epilogo logico. Al 25′ su disimpegno un pò alla carlona (vista la posizione generale della squadra) della difesa (Padella per non fare nomi), il confuso Cavion, che verrà sostituito di lì a poco, si fa anticipare dagli scatenati vercellesi, e Arrighini, tipo sempre tosto e rapido, si invola come una freccia verso la porta di Confente per confenzionare l’assist su misura per il “piccolo maradona” Vergara, il quale ringrazia e segna.

Pochi minuti e ancora una situazione simile, stavolta con cross pennellato di Iezzi verso l’area dalla fascia destra, preda del solitario Calvano che trafigge comodamente
Confente, incolpevole su questo svarione complessivo della difesa berica. Sul 2 a 0 le gambe dei nostri tremano, arrivano pure i cambi ordinati da un frastornato Baldini, ma la musica è sempre quella delle risaie. La Pro si muove che è un piacere, corre e pressa, pressa e corre. Il Vicenza sta sostanzialmente a guardare e solo negli ultimi minuti del primo tempo cerca di reagire, quasi per disperazione, per forza d’inerzia. Toh!, arriva una punizione usufruibile proprio dal limite, una specialità di casa Pompeu, e tutti a sperare, seppur con poca convinzione, che il brasileiro faccia il brasileiro in modo da chiudere il primo tempo con qualche probabilità di recupero. Pompeu ci pensa, si mette con la postura giusta, medita un poco e poi…. Poi fa il classico capolavoro che esalta il Menti e consente di sperare – nonostante 47′ minuti pessimi – di poter tornare a galla e riprendere in mano la gara.

I CAMBI SONO IMPORTANTI, VERO BALDINI ?

Invece la ripresa segue la falsariga del primo tempo. Dopo due minuti dall’avvio, la Pro si ritrova pimpante a confezionare il terzo decisivo gol. Su papera a centrocampo di Dalmonte (stavolta un Nicola non certo brillante come nelle partite precedenti, anzi) che cicca clamorosamente la palla facendosi anticipare dal folletto Vergara, questi non se lo fa ripetere due volte e parte a razzo verso la nostra porta. Con lui si accoppia nella corsa Della Morte (nomen omen per noi) che riceve palla calibrata e, fatti alcuni passi, lascia partire un grande rasoterra che fredda il pur incolpevole Confente.

A questo punto anche il più ottimista vede nero e si può capire, dato che la Pro è tutt’altro che spompata come in molti speravamo.
Comunque dài e dài, il gol arriva grazie all’inzuccata del loco Ferrari su calcio di punizione, ancora una volta delizioso, di Ronaldo. Siamo sul 3 a 2 e naturalmente il Vicenza mostra di volerci provare ad invertire la rotta. Ci prova in effetti ma va a sbattere contro la difesa della Pro, adesso decisa e tignosa. E Baldini, dopo aver cambiato Sandon con Bellich, fa entrare il giovane Oviszach al posto di uno spaesato Valietti: un cambio che a mio avviso doveva far ben prima, vista appunto la prestazione del subentrato che ha portato dinamicità, freschezza, fisicità e soprattutto grinta, grande assente tra i biancorossi. A proposito di Oviszach, da applausi la sua rincorsa da velocista per il recupero palla (riuscito) su un avversario in
fuga: una delle scene più belle dell’incontro. Poi, a pochi minuti dalla fine entra Jack Giacomelli, ma pare una mossa della disperazione a quel punto. Se doveva entrare andava fatto prima, magari al posto di Dalmonte o di una punta. Finisce così in gloria per la Pro che festeggia pure troppo e in maniera sgangherata, ma si sa al cuore non si comanda. I piemontesi festeggiano e noi piangiamo. E adesso?

ADESSO SONO …. CAVOLI AMARI

Già, adesso sono cavoli amari un pò per tutti. Per prima la squadra, che ha dovuto subìre le reprimenda della Curva Sud che non ha gradito la prestazione. Per nulla. Si può capire, i tifosi sono un pò come i clienti e hanno sempre ragione. Però, nonostante tutto, rimane al fondo una domanda inevasa, quella sopra espressa. Ossia perchè c’è stata questa caduta, questo approccio ancora una volta non spiegabile?
Non si è capito. Lo stesso mister Baldini nel post partita l’ha ammesso candidamente, ma è una difesa poco accettabile perchè è lui il responsabile della baracca. A lui spetta il compito di capire cosa c’è nelle zucche ( siamo nel deprecabile periodo di Halloween) dei suoi ragazzi, cosa manca per farli approcciare le partite nella maniera giusta, cosa bisogna fare per non farsi prendere di infilata dagli avversari.
Rinnovando la stima per Baldini, uomo sincero e onesto, gli auguro però di darsi una mossa per cambiare rotta. Le occasioni non mancano e sono ravvicinate: la prima mercoledì contro i cugini terribili dell’Arzignano in Coppa Italia, la seconda e per me più importante contro la Feralpi Salò, domenica prossima  ancora al Menti. E’ chiaro come il sole che un passo falso contro la Feralpi, sarebbe decisamente un passo fatale. Auguro al mister di trovare la soluzione giusta per domenica e per le prossime partite.

CINQUE GOL A PARTITA, CAPITA SPESSO …

Mentre ci lecchiamo ancora una volta le ferite, il campionato prosegue con i suoi alti e bassi. Con le sue frenate e fughe in avanti che meriterebbero un racconto approfondito. Un campionato che ritengo particolarmente vivo e interessante, tutto fuorchè noioso. Basta vedere l’avvicendarsi delle squadre in testa alla classifica. Fino a domenica scorsa c’era il Lecco, peraltro esploso nelle ultime partite. Ora il Renate gli ha rubato il posto. Novara, Feralpi, Padova, Pordenone e noi, ossia le grandi favorite sono ancora in attesa di farsi valere. E ogni tanto vien fuori qualche partita con cinque reti, come quella ultima del Pordenone che ha asfaltato la Pergolettese, qualche giornata fa protagonista della vittoria altrettanto
imponente contro il Padova (sempre 5 a 0). Forza Vicenza!

Luciano Zanini

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Luciano Zanini