EVIDENZA Serie C

Vicenza “Stoppa” la Pro Sesto adesso tocca al Padova…

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

VICENZA MODESTO “STOPPA” LA PRO SESTO,

 ADESSO TOCCA AL PADOVA…

 

A fine gara il tecnico della Pro Sesto Andreoletti e i suoi giocatori avranno pensato:“Il Vicenza è la nostra bestia nera… “. Direi una gran bella bestia nera se guardiamo al risultato complessivo delle due partite disputate in questo torneo: 10 a 2. Cosa è successo a Sesto San Giovanni, dove il Lane ha – con il suo 4 a 1 – iniziato il girone di ritorno vincendo alla grande, direi anzi asfaltando la formazione locale? Se  per un momento riandiamo all’ultima partita del Menti contro il Piacenza, e alla conseguente delusione per i punti persi (oggi saremmo in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla Feralpi Salò), pronosticare allora una vittoria così tonda era molto difficile. Una Pro Sesto che aveva chiuso il girone d’andata in testa e non perdeva da undici gare. Insomma una cliente sulla carta più che ostica e con il dente avvelenato per la batosta di settembre. Avevo scritto, però, che rimanevo fiducioso della capacità di reazione della squadra nel suo insieme, proprio perchè il deludente passo falso casalingo doveva essere vendicato con una prestazione maiuscola. Così è stato, nonostante  le assenze di nomi importanti che avrebbero potuto farsi sentire, eccome. Invece è stato un giorno di gloria per il Lane, ma soprattutto per il folletto Matteo Stoppa che ha realizzato uno dei sogni più belli per un attaccante, mettere a segno una tripletta come ha fatto lui.

Con un valore aggiunto da rimarcare: la fattura tecnica e spettacolare dei suoi gol. Di cui parleremo più avanti perchè meritano un commento visto il loro alto tasso di classe. Due parole di elogio vanno però a Francesco Modesto, da Crotone, il quale ha dimostrato con i fatti quello che aveva dichiarato prima dell’incontro: “Siamo il Vicenza, e una squadra forte deve sopperire alle assenze di alcuni giocatori importanti (vedi Ferrari, Ronaldo, Ierardi, Zonta e via dicendo, ndr) perchè l’organico è composto da elementi altrettanto forti, che posso utilizzare in ruoli diversi senza perdere in efficacia e sostanza.” Detto fatto, a Sesto il mister calabro ha dimostrato che le sue erano convinzioni solide, non frasi di circostanza. Passiamo dunque dal deludente Modesto del Piacenza al Modesto vincente (con autorevolezza) di Sesto San Giovanni. Un passaggio che conferma la crescente maturazione del Lane nel suo complesso.

 

UNA GIORNATA PARTICOLARE O UN SEGNALE DI FORZA?

 

Ma cosa è successo a Sesto SG per riuscire a confezionare un blitz di questa portata? Direi che si sono saldati diversi aspetti concomitanti nel verso giusto. La consapevolezza di Modesto del valore dei suoi ragazzi; l’autostima degli stessi confermata dalla prestazione messa in campo;  l’intercambiabilità dei ruoli (vedi il fluido Greco che dove lo metti è capace di prestazioni sempre ottimali); la super prestazione di Stoppa che non si può pretendere in ogni partita (del resto con il Piacenza era stato sostituito). In altre parole è stata una giornata particolare, visto il risultato eclatante, ma allo stesso tempo una prova di forza del Lane che manda un segnale chiaro alle concorrenti. Più volte ho sottolineato che nonostante i più che buoni risultati infilati dalla gestione Modesto, era necessaria una verifica contro le pretendenti al titolo: un conto è battere la Triestina, il Trento o la Virtus Verona (che però ha messo il turbo nelle ultime gare) sempre con tutto il rispetto dovuto alle stesse, e un altro mettere sotto o fermare le prime in classifica. Ecco allora che il pareggio esterno col Pordenone e il successo esterno con la Pro Sesto ci dicono che il Lane c’è e fa sul serio. Ha dimostrato di essere squadra competitiva sia a Lignano, sia contro i sestini, avvalorando appieno la sua legittima aspirazione alla vittoria finale. Se col Pordenone la gara è stata più difficoltosa, quella in terra lombarda si è dipanata in maniera direi lineare, con i biancorossi che hanno imposto il gioco, non hanno mai sofferto, e soprattutto sono andati a bersaglio  con una sequenza quasi calcolata a tavolino. Altro aspetto da sottolineare e non è cosa da poco: il Lane è rimasto indifferente all’espulsione del difensore e capitano Pasini, peraltro cacciato per un fallo che valutabile  da cartellino giallo e non oltre, senza risentirne grazie anche alle contromosse modeste, nel senso del mister.

 

IL VERBO DI MATTEO,  TRIS D’ASSI

 

La prima giornata di ritorno può essere archiviata, senza togliere nulla ai compagni, come la giornata di Matteo Stoppa. Del resto, quando segni tre gol in una sola partita qualcosa di straordinario l’hai pur fatto (sebbene ci siano pure qui le eccezioni alla regola, nel senso che magari non bastano tre gol personali per vincere, vedi il poker di Kylian Mbappè nella finale del campionato del mondo, che non è servito a nulla…). La gara di Sesto San Giovanni non richiede commenti particolari in sè, visto che si è trattato di una recita a senso unico con il Lane a dettare gioco e ritmi dal primo all’ultimo minuto. La Pro Sesto ha in sostanza ricalcato la gara d’andata ed è apparsa realmente (e stranamente, viste le ultime gare) una comparsa mai in grado di impesierire veramente i biancorossi. Il Vicenza del resto è partito bene, convinto, sicuro di sè. Dopo un quarto d’ora di superiorità ha raccolto il primo frutto: il gol spettacolare alla Stoppa, con il ragazzo che, imbeccato da Greco, si libera per il tiro al limite dell’area, guarda la porta, mira e lascia partire un tiro pennellato di interno destro che si insacca alla sinistra dell’estremo Botti, uccellato da tanta bravura calcistica. Siamo solo al 15′, ma le prospettive diventano rosee quando prima della mezzora su punizione dal limite, sempre Matteo si incarica del tiro che ricalca quello del primo gol: interno destro e pallone che prende la medesima traiettoria del primo, infilandosi in rete dopo aver baciato il palo sulla sinistra del portiere lombardo. Due gol spettacolari, costruiti con una precisa tecnica che si conferma  di livello superiore e lascia intravvedere un grande futuro per questo talento dalle belle speranza che parla già la lingua dei fuoriclasse, il verbo di Matteo insomma. Anche se per lui è fondamentale una cosa sola: non montarsi la testa. Sul 2 a 0 il Lane ha un momento di “turbativa” solo quando la Pro Sesto al 32′ segna su rigore la rete della bandiera, e parrebbe così voler tornare in partita. Parrebbe però, perchè Rolfini (finalmente una bella partita la sua nel ruolo di centravanti al posto di Ferrari) al 41′ si procura un rigore che trasforma  portando il Vicenza sul 3 a 1. Al 43′ viene espulso Pasini, ma i biancorossi sono in giornata okey: Modesto riassetta la squadra con Begic al posto di Jimenez e il secondo tempo non riserva sorprese, con i nostri sempre a dominare il campo pur in inferiorità numerica, per giungere al poker con Stoppa al 18′, il quale così si porta a casa il pallone. Tutto in grande a Sesto, con il sigillo di Matteo.

Stoppa realizza su punizione

 

UNA CLASSIFICA PAZZA, DALLE MILLE SORPRESE….

 

A fine 2022, anno da dimenticare per molti versi, c’è però una notizia incoraggiante dal punto di vista calcistico vicentino. Il Lane è abbarbicato a quota 37, preceduto di un punto dalla sola Feralpi Salò ( a mio parere la squadra migliore vista giocare al Menti, quadrata e molto ben strutturata) e dietro tutte le altre. La galoppata “modesta” ha dato i suoi frutti in un paio di mesi e adesso si può “ragionare” per il futuro con ottimismo. Pur facendo i debiti scongiuri, visto che la classifica di questo pazzo campionato non può certo fornire indicazioni ultimative: basta vedere come sono posizionate le squadre. Nel ristretto spazio di tre punti se la giocano in cinque ( Feralpi noi, Pordenone, Lecco e Pro Sesto), inseguite ad un  passo da Renate e Pro Patria, In parole povere sulla carta ci sono ben otto concorrenti alla promozione diretta, sebbene bastino un paio di partite positive o negative per cambiare totalmente le prospettive. Discorso questo che riguarda pure la media e bassa classifica, in cui si dibattono formazioni come: il Sangiuliano City che ha respirato l’aria della vetta salvo poi precipitare in basso; la Virtus Verona data per spacciata ma poi rinata proprio  a partire  dall’incontro perso contro il Lane; il Mantova che pareva morto e invece ha ripreso a camminare verso la salvezza. E non da ultimo, anzi, eccoci all’Arzignano che ha fatto del suo meglio piazzandosi a quota 26, posizione più che lodevole per una matricola. Occhio però: i ragazzi di Bianchini non devono sentirsi appagati perchè ci sono ancora diciotto partite da giocare e le squadre dietro di qualche punto (vedi in particolare Albinoleffe, Mantova, Virtus Verona, rodate ed esperte in categoria ) hanno trovato il ritmo giusto e si faranno temere. Forza Grifo!

 

ORA LA VENDETTA SPORTIVA: BATTERE IL PADOVA !

 

Mi sono tenuto per ultimo il Padova perchè merita un discorso a parte in vista dell’atteso derby di domenica 8 gennaio 2023. E quando si parla di derby del Veneto, quello considerato per antonomasia il “derby veneto”, è appunto Vicenza-Padova e viceversa. C’è in questo appuntamentosebbene tanto sia cambiato, pure in peggio, negli ultimi decenni – un quid di cuore veneto, di ricordi struggenti, di famigliare, di tradizione, di tempi meno frenetici. Ciò che regala sempre emozioni. Soprattutto ai diversamente giovani che hanno assistito alle grandi partite tra i cugini vicentini e padovani. Sono ad oggi 54 i derby che la statistica ci propone alla vigilia della del prossimo in programma al Menti. Le vittorie conseguite dai dottori sono 24, le nostre 18, i pareggi 12.  C’è un certo equilibrio ma i cugini sono avanti, e già questa è la prima ragione per dover vincere. Ce ne sono poi altre e più consistenti però. La necessità di fare tre punti in casa per continuare nel cammino intrapreso da Modesto e compagni. La voglia dei tifosi biancorossi di mostrare agli avversari di sempre il vero Vicenza di oggi, quello che aspira alla promozione diretta.  L’occasione di ampliare l’attuale distacco in classifica per portarlo a tredici punti. E, dulcis in fundo, la vendetta calcistica più consolatoria da infliggere : la piena rivincita dopo la sconfitta subìta all’andata per 2 a 1, con reti padovane di Dezi e Russini e, ricordate, quella di Matteo Stoppa. Una partita infelice per noi, ma che pareva aver proiettato il Padova verso luminosi traguardi, con il tecnico Bruno Caneo alla guida dei biancoscudati. Le cose sono andate però diversamente, e il Padova con i suoi 27 punti è da poco rientrato a fatica in zona playoff . Dico subito a chiare lettere che sarà una partita più difficile delle altre. Il Padova, seppur malridotto in classifica,  ci metterà l’anima per farci lo sgambetto, le proverà tutte per ovvie ragioni di classifica e di prestigio. Ora in panchina siede l’ex-biancorosso (per poco tempo) Vincenzo Torrente, che conosce l’ambiente vicentino e sa quanto vale un derby del genere. Si prospetta dunque una partita certamente dura, ma che ci auguriamo corretta, e soprattutto con il Vicenza umile ma spietato, trascinato alla vittoria dai suoi incredibili tifosi. Forza Vicenza!

Luciano Zanini

Sull'Autore

Federico Formisano