EVIDENZA

Vicenza Ok e “rosicchione”…ora 6 punti dalla Triestina!!!

Scritto da Luciano Zanini

IL PUNTO SULLA SERIE C

di Luciano Zanini

I tifosi del Padova speravano alla vigilia di Mantova-Triestina, partita clou della 25ma giornata, nello sgambetto dei giuliani alla squadra dell’ex-Jack Giacomelli. Un tifo ovviamente interessato perché l’eventuale successo della Triestina avrebbe aperto scenari decisamente incoraggianti per mister Torrente e compagnia. Nonostante l’umiliante sconfitta per 0 a 5 sofferta all’Euganeo poco tempo fa, i biancoscudati non sono ancora rassegnati a fare la damigella d’onore dei mantovani e accompagnarli in serie B. Ma gli 8 punti attuali di distacco tra le due squadre più forti sono una distanza siderale, e ben difficilmente potranno essere assorbiti. Dipende da cosa faranno le due formazioni da qui a fine torneo, ma per intanto il big match di Mantova ha chiarito che il recente passo falso della squadra di Possanzini contro l’Albinoleffe (incontro perso per 2 a 1 ) può essere considerato alla stregua di un incidente di percorso, visto e  considerato quanto appunto è successo contro la Triestina. Ho visto la partita e devo dire che non c’è stata gara tra le due formazioni. I ragazzi di Possanzini hanno vinto strameritando, e il risultato finale di 2 a 1 gli risulta veramente stretto sia per il gioco espresso, sia per le occasioni da gol fabbricate in serie. E buon per la Triestina avere in porta tale Matosevic, portiere di esperienza che ha evitato un paio di gol fatti. La stessa rete della bandiera messa a segno dagli alabardati è frutto solo di un’ingenuità difensiva che può capitare anche alle big. Insomma il Mantova è parso in gran spolvero, facendo vedere un gioco arioso e incisivo. Avranno quindi un gran bel da fare i dottori padovani per raggiungere la capolista se mai ci riusciranno. Invece chi ci ha guadagnato di più dalla sconfitta della Triestina ha un nome e cognome. Si chiama Lanerossi Vicenza, che stavolta ha compiuto appieno il proprio dovere rosicchiando tre punti preziosi. Che non sono pochi, né dal punto di vista strettamente numerico, nè da quello psicologico. Ora leggiamo la classifica così: Triestina punti 46, Lane punti 40. Se il Padova appare troppo lontano a 52 punti, la Triestina invece si vede.

Sei punti dalla Triestina: è un bel vedere!

La sconfitta della Triestina contro il Mantova è stata importante perché, appunto, ha detto le cose di cui sopra con il Lane che, vincendo due gare in trasferta consecutivamente, sta mostrando cose nuove. La prima è che gli interessa fare punti, non solo giocare tanto per giocare. La filosofia di Stefano Vecchi – la stessa che plasmato il Sudtirol arrivato con lui in serie B – è quella di prendere meno gol possibile e farne uno in più per vincere la gara. Una filosofia di gioco che, per chi se lo ricorda, era pane quotidiano di un grande mister, Renzo Ulivieri, toscanaccio dal carattere duro e combattivo. Ebbene, pare proprio che la mano di Vecchi cominci a spuntare tra il verde del campo, e soprattutto che la squadra inizi ad essere tale, magari ancora con qualche difettuccio di troppo (leggi amnesie con alcuni spazi di calo nel corso della gara), però con una fisionomia che la rende omogenea: difesa, centrocampo e attacco che comunicano tra di loro. Non più reparti slegati ma – come si è visto nelle due ultime uscite – assemblati in maniera convincente. E, neanche a dirlo, i risultati ottenuti e i sei punti presi in trasferta ne sono la migliore prova del nove.  La seconda cosa che ci dice il Lane di oggi riguarda la psiche dei biancorossi. Pare finalmente che si sentano tutti – chi entra in campo dall’inizio, chi entra in campo a partita in corso – membri di un gruppo unito e mossi dal giusto spirito di squadra, di attaccamento alla gloriosa maglia biancorossa. Non vorrei essere smentito nelle prossime gare, ma ora come ora vedo progressi nel Lanerossi Vicenza. Solo così, e mettendoci sempre l’anima, potrebbe cambiare l’inerzia del nostro campionato per cogliere l’unico traguardo importante alla nostra portata: il terzo posto in classifica che ci consentirebbe di giocare i playoff con qualche chance.

A Caravaggio Ronaldo fa un capolavoro

Chi mi legge sa che ho un debole calcistico per Ronaldo Pompeu da Silva. Ognuno di noi ha le sue preferenze. Per molti tifosi Pompeu è pieno difetti: talora lento, distratto, fuori dal gioco, irritabile, troppo solista, etc. etc.. Chi più ne ha più ne metta. Tutto in parte vero e accettabile, anche se in molti casi le critiche paiono esagerate e condizionate da simpatie soggettive.

Anch’io ho visto partite in cui il nostro è stato desolatamente lento, distratto, svogliato e via dicendo. Però Pompeu è dotato di classe innata e, quando sforna qualche giocata delle sue, mi regala emozioni. A Crema ad esempio mi era assai piaciuto il passaggio al volo rasoterra che ha messo Talarico davanti all’estremo cremino. Sabato scorso contro l’Atalanta U23, a mio parere, il nostro brasileiro ha giocato la sua migliore partita del torneo, riuscendo a dirigere il centrocampo da par suo (con il sostegno dei polmoni di Talarico, Tronchin, Costa e poi di Cavion), conquistando un voto molto alto: 8+. Uno dice: perché proprio 8+ ? Perché nello stadio di Caravaggio, probabilmente ispirato dal nome di uno dei più grandi pittori di ogni epoca, ossia Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (non è nato qui ma i suoi genitori erano originari di qui), Ronaldo Pompeu da Silva ha pensato bene di fare l’artista. Siamo al 58’ quando Ronaldo da centrocampo vede Filippo Costa lanciarsi sulla corsia sinistra  avversaria. Pompeu lo vede e se ne accorge. Effettua un lancio millimetrico verso Pippo che, bravo anche lui, smorza bene la palla, entra in area e serve al centro. Tocco anche di Cuomo e palla a Ferrari che finalmente centra la porta. Lane 2 Atalanta 0. Azione splendida e gran gol. Ma che dire del lancio di Ronaldo? Il classico colpo che vale il biglietto e non solo. Complimenti davvero, sperando possa continuare a giocare così!

Buone notizie anche da Ferrari e Rolfini

La vittoria contro i giovani talenti dell’Atalanta non è poca cosa perché, sebbene la squadra avversaria abbia giocato lamentando alcune assenze di peso, si tratta pur sempre di una concorrente temibile in questa corsa playoff e i suoi 38 punti in classifica (però con una partita da recuperare) stanno lì a dimostrarlo. L’incontro di sabato pomeriggio è stata una bella partita perché gli orobici non hanno mai mollato e in più occasioni hanno rischiato di perforarci: su tutto la traversa presa da Capone a seguito del suo gran tiro da fuori area. Lo stesso ex-Jimenez pareva un altro giocatore rispetto solo a pochi giorni fa. Sciolto e dinamico ha giostrato bene a centrocampo sfiorando pure lui la rete con un calcio di punizione dei suoi. Insomma il Lane per vincere ha dovuto giocare con testa e cuore. Alla fine ha prevalso la maggiore esperienza e la determinazione dei nostri che, come detto, hanno giocato tutto sommato bene. Anche questa volta non sono mancati momenti di stasi, però non siamo stati puniti dai giovani dell’Atalanta. Al 13’ per esempio Gyabuaa si è trovato il pallone da mettere in porta ma l’ha lisciato telefonando a Confente. Al 24’ è la volta di Capone che ci grazia colpendo la traversa, ma solo due minuti dopo  ci pensa il cobra Rolfini a mettere in mostra la sua specialità, bruciando la difesa avversaria con una zampata letale su cross di Tronchin. Nella ripresa l’Atalanta cerca di recuperare il punteggio e mette sotto il Lane per un decina di minuti, ma la nostra difesa tiene bene su un campo intriso di pioggia. Al 58’ arriva il secondo gol già descritto, con Ferrari festeggiato alla grande dai compagni. Sul 2 a 0 la partita parrebbe chiusa ma l’Atalanta non ci sta e cerca il gol. C’è però un nostro contropiede con fuga di Cavion (subentrato a Proia al 75’) che mette letteralmente la palla sui piedi del loco Ferrari, evidentemente sazio, il quale si esibisce in un passaggio a Vismara. Il finale è di marca orobica con vari tentativi di andare a rete. Confente fa una grande parata, ma poi al 92’ Falleni si inventa un gran gol al volo su un cross dalla destra. Finisce così con il 2 a 1 la partita che frutta tre punti e autostima. Adesso aspettiamo ulteriori verifiche nelle prossime due gare. Al Menti contro la temibile Pro Vercelli e poi in trasferta contro il Renate. Due partite importanti se non decisive per futuro del Lane.

Luciano Zanini

 

 

 

 

 

 

 

Sull'Autore

Luciano Zanini