EVIDENZA

Grazie Franco, grazie Gigi….

Scritto da Luciano Zanini

GRAZIE FRANCO, GRAZIE GIGI,

GRAZIE… EUPALLA ( A META’) !

IL PUNTO SULLA C di LUCIANO ZANINI

 

Franco è Franco Ferrari, soprannominato el loco per via del suo caratterino in campo (parlandogli è cortese e simpatico). Lo aspettavamo protagonista sul terreno di gioco da tempo, dopo un inizio campionato balbettante (sebbene per la verità abbisogni di qualche settimana  per entrare in forma, vista la caratura fisica) e con non poche difficoltà. La cura Vecchi  è stata tonificante anche per Ferrari, che ha trovato nel mister orobico un estimatore e un sostenitore proprio nei momenti meno brillanti. Franco ha ritrovato autostima e adesso – ed è quello che ci serve come il pane – sta ripagando proprio come ci si attendeva da un classico bomber di sfondamento, che però sa anche muoversi a supporto. Dopo la scorpacciata di gol dello scorso campionato, ora finalmente ha saltato la doppia cifra ( siamo a 12) e mancano ancora tre partite, playoff compresi. Grazie a Franco, dunque, perché la vittoria importantissima contro il Novara per 2 a 1 di domenica scorsa è per gran parte merito suo. Ha giocato bene durante tutta la gara ma, soprattutto, ha segnato la doppietta decisiva sfatando il brutto ricordo dei due rigori sbagliati di recente. Stavolta ha tirato con saggezza – altro che loco – ossia preciso, forte e angolato il giusto. Poteva sbagliare (vedi Ronaldo) e invece non ha sbagliato. Poteva segnarne uno solo, e invece ha fatto il bis che conta. Grazie Franco e voto 9. Senza di lui non saremmo tornati al terzo posto in classifica.

 

La grande mano della Virtus

Dopo Ferrari, il secondo grazie lo invio volentieri ad un personaggio a tutto tondo. Un santone del calcio: Gigi Fresco. Presidente, direttore, allenatore, tuttofare della Virtus Verona. Uno nato per esaltare il calcio fatto di valori genuini, di bilanci esigui ma di grandissima passione e vitalità. Lo scorso campionato la sua squadra ha giocato un torneo straordinario, impegnandosi poi ai playoff contro le “grandi” e uscendo a testa altissima dalla competizione. Ricordo – per inciso – la lezione di calcio che la Virtus ci diede al Menti giocando una grande partita e vincendo per 2 a 0. Quest’anno, dopo un avvio promettente, i veronesi sono incappati in una serie di partite negative finendo nella media-bassa classifica. Càpita, soprattutto se per ragioni economiche devi vendere qualche gioiello creato in casa, e privarti del meglio. Poi però entrano in gioco altri giovani e si ritorna a fare risultati. E’ del resto questo il destino di queste società che faticano a sopravvivere: la Virtus non sfugge alla regola. Così, ormai a ridosso della zona retrocessione, ecco che Gigi Fresco tira fuori il coniglio dal cilindro e cosa ti combina? Riesce a battere la Triestina, mica bruscolini, in trasferta e contro ogni ragionevole pronostico. E la batte facendo una partita spettacolare, alla maniera della Virtus Verona dello scorso anno. Squadra veloce, organizzata, decisa, grintosa e con idee. La Triestina, soprattutto nel primo tempo, è stata messa sotto dalla Virtus che poi ha trovato il gol partita ad inizio ripresa, autore Dino Mehic, portandosi a casa tre punti d’oro, essenziali per la salvezza che la Virtus si stramerita. Grazie a Gigi Fresco e compagni, dunque, perché la loro vittoria ha consentito al Lane di riportarsi al terzo posto, che rimane l’obiettivo di questo campionato, così da entrare meglio possibile nei playoff. Poi vedremo. Un passo alla volta.

Grazie Eupalla, quel palo poteva essere fatale…

Dopo Franco e Gigi, eccoci alla terza grande protagonista della 35 giornata del campionato di serie C, girone A. Si chiama Eupalla, è una dea, non la vedi mai ma c’è sempre. Talvolta ti sorride, talaltra ti sbeffeggia. Nel calcio è protagonista indiscussa, anche se molti non ci credono. Al Menti invece, domenica sera, era presente. Eccome. Siamo nel secondo tempo, con il Lane che si merita una punizione per aver sbagliato il rigore (Ronaldo, ahilui!). Avesse segnato molto probabilmente avrebbe chiuso la partita, o quantomeno consentito di giocarcela senza troppi patemi d’animo. Invece il Novara, al 47’, è in  avanti su un capovolgimento di fronte quando siamo sul risultato di 1 a 0 per noi, per via del rigore segnato in avvio di gara da Ferrari. Azione rapida sulla destra, che scopre i nostri difensori sorpresi , permettendo a Ongaro di agganciare la sfera, girarsi e tirare in porta colpendo però il palo. Sulla respinta zompa D’Urso che infila Confente. 1 a 1 e tutto da rifare.  Chi sbaglia paga, dice l’antico adagio. Il Lane accusa il colpo ma riparte e macina gioco. Punizione magnifica di Ronaldo ma l’estremo Minelli sventa con una grande parata. Ancora Pompeu poco dopo con un gran tiro che però non prende lo specchio della porta. Il Lane preme che è un piacere, entra Delle Monache al posto di Laezza e si assiste ad un vero e proprio assalto con quattro attaccanti: appunto Delle Monache, Della Morte, Ferrari e Pellegrini. Lo sbilanciamento in avanti rischia però di essere fatale quando, al 63’, Tronchin fa una fesseria mettendo la palla a disposizione del pericoloso Ongaro, il quale accetta il regalo e parte in tromba per freddare Confente. In tutta sincerità in quel momento ho visto un gol fatto e finito. E invece? Già, invece… ecco lo zampino miracoloso della dea Eupalla che indirizza la sfera sul palo alla sinistra di un Confente strabattuto. Qui si è risolta la partita a nostro favore. Non voglio immaginare cosa sarebbe successo in caso di gol. Altro che terzo posto in classifica. Grazie Eupalla.

Ronaldo si fa parare il rigore

L’arbitro palermitano ha fatto il suo dovere

Tornando alla partita nel suo insieme si dovrebbero e potrebbero dire varie cose. A partire dal fatto che per qualche tratto la difesa non è parsa posizionata al meglio, c’è stata qualche sfasatura di troppo. Vedi nell’occasione del gol di D’Urso e ancor più nel gol mancato da Ongaro sull’errore di Tronchin. In sostanza la difesa nel suo complesso non è parsa all’altezza dei suoi tempi migliori e c’è bisogno di una registrata. Davanti Pellegrini e Delle Monache non hanno fatto vedere grandi cose, anzi, mentre Ferrari si è esaltato e Della Morte si conferma un grande talento. Bene i subentrati Cavion e Greco, insufficiente Tronchin (ma può starci in una partita), buoni Costa e Ronaldo nonostante l’errore dal dischetto. Insomma un Vicenza da rivedere da parte del mister. Tuttavia, proprio in ragione del pragmatismo più becero, stavolta preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che il contrario. Dovevamo conquistare il terzo posto e ce l’abbiamo fatta. Ovvio che i meriti sono, come detto, dovuti anche a fattori extra-Menti (rileggi impresa Virtus Verona), ma alla fin fine non mi aspettavo tanta grazia. E a caval donato… Archiviamo dunque questa partita traendone la giusta lezione (lo stesso Vecchi molto onestamente ha ammesso qualche errore nei cambi), ossia rimanere concentrati al massimo sull’obiettivo. Nel calcio basta un filo d’erba storto per piangere lacrime amare… In positivo ho notato invece un’importante conferma della grinta dei biancorossi, della voglia di fare, di non mollare. E questo è un aspetto determinante che servirà nei playoff. Infine, se non un grazie plateale, visto che i tre rigori concessi dall’arbitro palermitano Madonia c’erano tutti, quantomeno un apprezzamento va rivolto al direttore di gara che è stato limpido e conseguente nell’assegnare i penaltyes al Lane, a differenza di tanti suoi colleghi continentali che in varie occasioni hanno fatto saltare la mosca al naso ( e non solo) ai tifosi biancorossi.

Che disdetta quel palo a Sesto…

Dopo la vittoria di Novara il Lane era chiamato a recuperare lo spezzone di partita interrotta per nubifragio a Sesto San Giovanni al 10’ della ripresa, con la Pro Sesto in vantaggio grazie al gol del suo uomo migliore, quel Toci che anche nel recupero ha fatto vedere di essere un gran bel giocatore. Trentacinque minuti e per di più in trasferta non sono tanti per recuperare una gara in salita, però è anche in questi frangenti che si misura la forza e la testa di una squadra “che vuole fare playoff importanti”, come dice Stefano Vecchi. Alla fine è stato un pareggio (1 a 1) che poteva anche accontentarci per come si era  snodata la gara fino al 56’. In effetti dopo il primo tentativo dei biancorossi con Pellegrini al 18,’ sventato da Del Frate in angolo, sono seguite due occasioni pericolose create dal solito Toci. La prima deviata in angolo da Confente e la seconda fuori misura su colpo di testa ravvicinato del bomber lombardo. Al 27’ ancora Toci, sempre lui, mentre Golemic di testa spreca su corner di Ronaldo. Insomma più Pro Sesto che Lane e così Vecchi decide di cambiare inserendo Cavion e Proia al posto di Delle Monache e Golemic. Cambio che lo premia perché al 42’ Pippo Costa ci prova dalla distanza trovando la deviazione provvidenziale di Caversasi che buggera il suo portiere. Pari e patta. Risultato, come detto, accettabile se non che il Lane fa vedere che vuole vincere e non molla (questo è molto consolatorio). Prova a chiudere il match al 56’ proprio con il subentrato Michele Cavion, che su azione di Greco e conseguente cross di quest’ultimo, gira la sfera in porta. Pare gol e invece è palo con la sfera che si rifugia tra le braccia del miracolato Del Frate. Che disdetta! Ecco perché Eupalla va ringraziata a metà: ok col Novara, male con la Pro Sesto. Il calcio è così, e ora a 62 punti in classifica andiamo a Mantova per fare una grande partita. Il terzo posto è ancora tutto da mantenere.

Luciano Zanini

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