Seconda Categoria

A Breganze il guizzo di Guazzo rompe il ghiaccio e gela il Lakota

 

 

Servizio di Omar Dal Maso

Il  Breganze nel nevischio ci sguazza eccome. Ed è Guazzo, quasi allo scadere, a mettere il sigillo sulla prima vittoria stagionale e tamponare l’emorragia emotiva una domenica dopo aver scialacquato un 3-1 a favore e a una manciata di minuti dalla fine a Valli del Pasubio. Poi c’è il Lakota, che incassa il secondo ko in tre partite sanguinose per una delle big del girone F, dopo aver accarezzato – soprattutto nella fase centrale della ripresa – il colpaccio nel derby di vicinato. “Ai punti” è indubbio che i paladini della frazione (di Fara Vicentino – Perlena avrebbero meritato miglior sorte, ma i breganzesi hanno saputo reggere l’urto, soffrire con generosità e piazzare un paio di colpi di coda fino a quello vincente dopo tre salvataggi da Linea Maginot.

Panchine coperte (Breganze)

Panchine coperte (Lakota)

BREGANZE-LAKOTA PERLENA 1-0 (pt 0-0)

BREGANZE: 1. Antoniazzi, 2. Farina, 3. Samhnine, 4. De Rossi, 5. Baldinelli, 6. Crivelletto, 7. Rodighiero, 8. Vicentini, 9. Rizzotto (1’ st 18. Maculan), 10. Guerra (23’ st 13. Hachem), 11. Guazzo. Non entrati Bertacco, Cattelan, Soardi, Sasso, Boscato. All. De Tomasi.

LAKOTA PERLENA: 1. Moro, 2. Scattolaro, 3. Casagrande, 5. Mabilia, 6. Zolin, 8. Ruzzante, 9. Basili, 17. Polga (37’ st 14. Pasquale), 18. M. Bonato (1’ st 4. Ortega), 22. Scrocco, 24. Boschiero. Non entrati: Marchiori, Ronzani, Zarantonello, Dal Bianco, D. Bonato. All. Poletto.

Arbitro: Fiore di Bassano del Grappa.

Reti: nel secondo tempo 43’ Guazzo (B).

Note. Spettatori 50 circa. Amm. Ruzzante e Scrocco (LP). Angoli 2-4 (pt 1-1). Falli 9-10 (pt 3-6). Età media al 1’:  24,1 anni (B) e 25,8 anni (LP). Recupero 1’ e 2’.

Al 1’ si sfidano una delle due cenerentole della banda E, un Breganze che abbandona il bianconero d’ordinanza per il rosso fuoco, reduce da due pareggi di fila ma con l’amaro urticante in bocca per la prima (possibile) vittoria stagionale sfumata sul più bello; e un Lakota Perlena in blu sgargiante ma che ha messo in freezer la brillantezza con l’arrivo delle temperature rigide. Si parte con due difese a quattro dirimpettaie ad alzare altrettante dighe che lasceranno poche falle. Freddo pungente, poi caleranno i primi fiocchi a “indurire” il match per poi sciogliersi a metà ripresa, ricca di brividi caldi in campo a contrastare quelli gelidi fuori. I padroni di casa cercano il lancio giusto in profondità, gli ospiti prediligono i traversoni dalle fasce. All’11’ Rodighiero, cercato in verticale, non aggancia lanciato a rete per un soffio. Più costruite le azioni Lakota, che sforna cross in discreto numero: al 22’ Scrocco calcia bene ma Antoniazzi va in presa alta, al 29’ più nitida la chance prima Basili (respinto) e poi Mabilia (botta out in corsa) a scaldare il derby. Sull’unico corner a favore del primo round svetta bene Crivelletto nel mucchio tra i “reds”, inzuccata incrociata out sul palo opposto (32’). Un altro paio di traversoni elettrici sparati a corrente alternata dal Lakota, con difesa casalinga a sparecchiare, infine vagito da lontano di Vicentini che prima del break calcia una punizione troppo pretenziosa sul fondo, da oltre 30 metri e defilato (45’).

Si riparte con le stilettate del freddo, le coperte multiple in panchina, e il ricordo dei primi 45’ che fanno più battere i denti che il cuore per le rade emozioni. Intanto il campo s’imbianca progressivamente anche se la nevicata non sarà mai fitta, alzano il ritmo i Lakota-boys. Al 6’ duetto Basili-Boschiero con pennellata a giro fuori target sul palo lontano. Al 12’ merita un plauso il balzo e la scornata aerea ancora di Boschiero che colpisce alto su servizio di Polga. Rodighiero un paio di minuti dopo spezza il forcing altrui con un tiro parato a terra senza problemi da Moro ma il Lakota è volitivo in questa fase: spicca l’occasione sui piedi di Basili che al 21’ aggancia in area e scarica il diagonale parato da Antoniazzi ultimo baluardo. Attenzione che c’è anche la prima vera chance lampante anche per il Breganze da “questi parti”, perché Guazzo intona il preludio, agganciando dal limite e calciando basso e angolato, Moro si tuffa e para a terra con bel riflesso ad agguantare la palla viscida sfuggita dai guantoni (23’). Fase concitata, un sinistro calibrato da Scrocco viaggia vicino al palo a portiere in prima visione (27’), ma è un minuto dopo che gli uomini di Poletto si mangiano le falangi ghiacciate: Boschiero salta in dribbling il marcatore due passi dentro l’area, spara un rasoterra nel riquadro giusto ma Antoniazzi compie la seconda parata a terra decisiva della sua gara.

Occasionissima al pari di quella capitata al 38’ quando Samhnine, di schiena e un paio di metri appena davanti la linea di porta, con un mix d’istinto e fortuna fa muro sulla correzione in area piccola di Scrocco dopo un’azione tambureggiante del neo entrato Pasquale. Dopo una ventina di minuti a spalare neve in retrovia senza sortite offensive degne di nota, il Breganze naviga verso la sesta divisione della posta in sette gare casalinghe quando Guazzo, che si ricorda la palla buona avuta sui piedi a metà ripresa da identica posizione in zona limite, rova pla fotocopia che viene meglio dell’originale: il tiro è meglio piazzato e più veloce con Moro che si distende ma non ci arriva. Il colpo mancino, letteralmente ma anche metaforicamente, è servito: l’hurrà del Breganze giunge cinque minuti dopo, il primo rincuorante successo del campionato arriva alla penultima di andata, e si elabora una mini-striscia di tre domeniche di fila senza magone mai vista in questa stagione. Considerazioni asimmetriche per il Lakota, che non capitalizza una ripresa più degna del suo lignaggio da playoff, zona nobile da cui esce per la prima volta in quest’annata dopo un solo punto conquistato in tre gare, un campanellino che suona, scendendo lo due scalini da quarto a sesto posto ma con le cinque davanti nel mirino.

 

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Omar Dal Maso