EVIDENZA Serie B

Dalla Padella all’abbraccio. Il punto di Luciano Zanini

 

Il  punto di Luciano Zanini sul campionato  di serie B

                        L’appuntamento del Sabato

 

In queste ore in cui il Covid-19 sferza senza pietà la famiglia biancorossa, e in particolare il bravo Pontisso con il doppio ko dell’infortunio e del virus, conviene ricrearci un pochino lo spirito pensando a sabato scorso. Che poteva essere il sabato della caduta dalla… padella alla brace, e invece è diventata la serata di Padella, con la p maiuscola, nel senso del bravo difensore centrale biancorosso, che ha atteso la serata meno limpida – e non solo dal punto di vista meteorologico, visto il nebbione che avvolgeva Cremona e il suo torrone nella serata del 7 novembre u.s. – di questo avvio di campionato, per strozzare in culla la squadra di Pierpaolo Bisoli, con il classico gol letale, il colpo del killer che fa stramazzare per terra gli avversari, li demoralizza e li condanna alla sconfitta, perchè oltrettutto giunti all’epilogo della gara.

Una gara indubbiamente importante quella giocata tra Cremonese e Vicenza, concorrenti in lotta per la salvezza. Parlare di lotta per la salvezza, già alla settima giornata del campionato cadetto, potrebbe sembrare fuorviante, però le premesse sulla carta c’erano tutte, eccome! Entrambe in fondo alla classifica, senza una vittoria in saccoccia, con più di qualche nube profilantesi in lontananza sulle rispettive panchine, beh! diciamo pure che gli ingredienti non mancavano. Basta solo rivedere lo sguardo e risentire l’urlo di esultanza di Mimmonostro quando, immerso nella coltre biancastra che avvolgeva lo stadio Zini, ha intravisto il pallone finire nella porta grigiorossa.

Uno sguardo e un urlo liberatorio, di quelli che fuoriescono quando ci si libera di un incubo, o di un quasi-incubo, incombente. La sconfitta, come dicevo nell’appuntamento di sabato scorso, avrebbe procurato una falla notevole sulla fiancata della barca biancorossa, compromettendone la navigazione. Sorte per fortuna toccata alla Cremonese e al suo mister Bisoli, il quale è stato messo senza complimenti sulla graticola dalla critica e dagli addetti ai lavori di Cremona, anche se poi ha prevalso, rispetto all’adottare misure estreme, il ricordo dell’impresa compiuta lo scorso campionato, con il tecnico emiliano protagonista della salvezza del club lombardo (ma intanto è arrivato un nuovo DG nella persona di un certo Ariedo Braida, uno mica male…). A mister Di Carlo, invece, va dato il merito di aver gestito al meglio la situazione venutasi a creare a seguito dei vari maldipancia e spifferi scaturiti dal pareggio di Halloween contro il Pisa. “Calma e gesso” è stato il motivetto flautato da Mimmonostro nella settimana precedente la trasferta a Cremona. Flautato in maniera efficace e convincente, però, tanto da aver creato evidentemente il pre-clima di squadra perfetto per affrontare una partita del genere, dal cui esito negativo potevano fuoriuscire veleni e sussurri destabilizzanti.

Dalmonte contrastato

Nè va dimenticato, anzi va stra-sottolineato, che il Lane ha saputo mettersi dietro le spalle senza soffrirne troppo la grana procurata dall’arrivo del famigerato Covid-19, che ha falcidiato la rosa, costringendo gente come Grandi, Cappelletti, Bizzotto, Zonta e Jallow e Giacomelli a dare forfait. E adesso se ne sono aggiunti pure altri… Anche stavolta calma e gesso, come certificato dal presidente Rosso in persona.

IL PIU’ BRAVO STAVOLTA?… MIMMO DA CASSINO (Up) – PP BISOLI (Down)

La caratura di un tecnico di calcio, intendo sia dal punto di vista professionale che umano, si misura non solo nel suo acume tattico, nel mettere in campo la squadra al meglio. Certo, questo è essenziale, ma altrettanto determinante è saper tenere uniti  i propri giocatori, difendendoli e sostenendoli nei momenti di crisi, come pure ammortizzandone gli entusiasmi nei momenti di boom. E qui, anche stavolta, il mister biancorosso ha fatto valere la sua di caratura, riuscendo a dare il supporto che ci voleva all’intera compagnia. A Mimmo darei un bell’otto in pagella, stavolta, con i complimenti del caso. Darei invece un bel cinque a  Pierpaolo Bisoli che a fine gara ha dichiarato tra l’altro: “Il Vicenza non ha mai creato niente, ha sfruttato uno dei suoi pochi calci d’angolo e ha fatto gol. Nessuno pensava che ci saremmo trovati in questa situazione, stiamo vivendo un momento delicato”. Parole dettate senz’altro dalla delusione e dalla frustrazione, però, dire che il Vicenza – oltrettutto fortemente penalizzato dal virus – non ha mai creato niente, significa non aver visto la partita, forse a causa della nebbia.

Bisoli, parole dettate dalla delusione

IL LANE HA MERITATO LA VITTORIA, ALTROCHE’…

A differenza delle opinioni personali di Bisoli, bastava solo guardare il semplice resoconto della partita, seppur malvista per la nebbia insistente, ad indicare il contrario di quanto affermato dal tecnico bolognese. Premesso che non è stata una grande partita, e questo ci sta tutto, né poteva esserlo anche in una situazione meteo normale, di occasioni da gol ne ha avute di più il Vicenza, non certo la Cremonese. Per essere precisi: 4 a 2. Nel primo tempo si ricorda la girata di Ciofani respinta dal portiere biancorosso, ma poi il tiro di Pontisso a lambire il palo, quindi il gran tiro di Gori parato dall’estremo Alfonso e, sul finire, ancora Lane con Meggiorini che per poco non azzecca il sette con una delle sue giocate. Nella ripresa, l’unica vera occasione dei grigiorossi è sui piedi di Strizzolo che si produce in un vero e proprio harakiri, sparando a lato una palla ricevuta sul perfetto lancio di Crescenzi. All’84’ la svolta definitiva e ci pensa il nostro Padellone che, sulla delizia tecnica di Da Riva (di tacco mette al centro una palla velenosa), si trova lì al momento giusto per piazzare il suo piedone, facendo secco il malcapitato Alfonso. Poi gioia irrefrenabile, contagiosa più del coronavirus, abbracci, dichiarazioni d’amore sparate sulle telecamere, tre punti d’oro. Domani (ossia la prossima col Chievo tra una settimana) è un altro giorno. Ne parleremo al prossimo appuntamento.

CROLLA IL CITTADELLA, LECCE A MITRAGLIA…

Sono sempre stato un osservatore interessato della serie B, perché mi piace un po’ tutto di questo torneo che ha “accolto” nei decenni squadre famose e blasonate, altre “novelle”  poi diventate grandi (vedi ad esempio Chievo e Sassuolo), addirittura super squadre cadute temporaneamente in disgrazia (come Milan e Juve – a proposito ricordo benissimo l’ultimo 2 a 2 tra il Lane e la Signora di alcuni anni fa al Menti) e via dicendo. Ogni campionato racconta una storia a sé, ma devo dire che questa tornata 2020/21, nonostante la nota situazione sanitaria, mi riesce particolarmente affascinante. Ci sono diverse squadre che sulla carta possono ambire al salto di categoria, molto più di tre, senza contare le eventuali sorprese che si registrano ogni anno. Ciò premesso, torniamo a noi. La settima di campionato, chiusa lunedì sera, ha registrato in sostanza due vere sorprese, più di tutto il resto. Per prima, la seconda sconfitta – e che sconfitta! per 3 a 1  – del Cittadella per mano del Pescara, ultimo in classifica, che grazie ai gol dell’ex-Chievo Ceter in serata di grazia ha steso i nostri cugini veneti, bloccandoli a quota 10.

Nulla è perduto, ovviamente, ma il buon Venturato avrà il suo da fare, una volta ripresosi dal Covid-19 che l’ha colpito. L’altro colpo ad effetto è quello messo a segno dal Lecce, che ha letteralmente asfaltato (5 a 1) la Virtus Entella a casa sua, mettendo in mostra un attacco risuscitato dopo le prime scialbe prestazioni di questa stagione. A Chiavari hanno banchettato tutti i bomber pugliesi: Coda, Stepinsky e Mancosu. Bomber intenzionati a replicare, sabato prossimo, contro una ritrovata Reggiana che ha messo ko il Venezia. Ma dell’ottava giornata, come detto, ne parliamo sabato prossimo.

Il Lecce

 

Luciano Zanini

Sull'Autore

Federico Formisano