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Le interviste (12): Andrea Luccarda, vicepresidente del Santomio

Finora abbiamo pubblicato le interviste ad Antonio Bonati (Real San Zeno) , Antonio Mandato (Longare), Claudio Giarolo (Montebello) Fabio Ebene (Calidonense), Giulio Strazzabosco (Maddalene), Marco Aleardi (Monteviale),  Luca Bertollo (Eurocalcio), Marco Piredda (Junior Monticello),   e Spes Geremia (Rosà), Fabio  Bagnara (Trissino), Fabio Munaretto ( Toniolo ); oggi abbiamo posto domanda di taglio leggermente diverse e aggiornate alla fase particolare che stiamo vivendo al vicepresidente del Santomio Andrea Luccarda.

Che cosa pensi della norma sullo svincolo dei dilettanti ? 

Credo fortemente che l’eliminazione del vincolo sportivo fatto in questa maniera e nel contesto storico che stiamo attraversando sia completamente sbagliata e fuori di ogni logica e poteva soltanto essere partorita da persone che di sport ne capiscono ben poco e che la realtà e le dinamiche delle società sportive dilettantistiche siano a loro sconosciute. Prima di ricoprire certi ruoli e cariche sarebbe opportuno avere fatto l’esperienza necessaria nel mondo cui si vuole rappresentare e questo è un classico esempio della classe politica inadeguata. Servirebbe una bella pulizia ad alti livelli. Se era per un abbassamento dell’età del vincolo, come si ventilava già da tempo visto la trattativa AIC-FIGC, trovava la mia adesione ma sono completamente contrario alla cancellazione del vincolo.  Per le società che hanno investito sui giovani e sul settore giovanile e visto la difficoltà economica causata dal momento storico questo decreto è una mazzata.

Il Santomio in occasione della presentazione ufficiale

l’introduzione della clausola per la regolamentazione del lavoro sportivo penalizza le società sportive  ?

Ho letto il testo del decreto nei vari punti e invito i vari dirigenti delle società a farlo. Bisogna attendere poi, se sarà convertito in legge, i vari decreti attuativi e recepimenti delle varie Federazioni Sportive Nazionali ma si possono trarre le prime indicazioni totalmente negative per tutte le società sportive. Ci sono tantissimi punti meno noti per molti che fanno rabbrividire. Il testo inquadra il lavoratore sportivo come un dipendente a tutti gli effetti, con tutti i costi e diritti che ne derivano (contributi, fondo pensione, ferie, rol, malattia, assicurazione INAIL, vista medica psico-fisica sportiva e visita medica del Medico competente, obblighi salute e sicurezza luoghi di lavoro…) porterà sicuramente ad un ridimensionamento delle società e la disaffezione di molti volontari, dirigenti, addetti ai lavori a stare in questo mondo perchè è un mondo fondato sulla passione per lo sport e se si inizia a sconfinare invece in sempre più obblighi, burocrazia, pensieri si rischia che molti lasciano poichè il gioco non vale più la candela. Comunque diamo il tempo al tempo e vediamo come evolverà il decreto nei prossimi vari passaggi.

il presidente Ruzza ha rimescolato le carte e oggi parla di completare la stagione giocando anche durante la settimana e fino a giugno e luglio Sei d’accordo? 

Ho ascoltato l’intervista rilasciata dal presidente Ruzza e la soluzione di giocare interamente il campionato sarebbe la più giusta per la regolarità dei campionati ma considerando la situazione pandemica ancora tutt’altro che rosea a venirne a capo e che il nostro settore sarà uno degli ultimi a cui sarà concesso di ripartire la ritengo molto utopistica. La proposta di giocare solo l’andata e poi play off e play out sembra la più realistica da attuare sperando che i tempi non si allungano troppo da non permettere anche questa opzione. Ho sentito che la federazione vorrebbe sfondare il 30 giugno e/o mettere molti turni infrasettimanali a giugno e luglio ma però la norma dell’illuminazione omologata e i pochi campi che rientrano nei parametri previsti, sono un grande impedimento per la fattibilità della stessa, considerando anche che oltre le prime squadre anche il settore giovanile dovrà ricorrere ai turni infrasettimanali. Se non verrà concessa una deroga su questa norma sarà difficile attuare questa proposta.

Qualora si dovesse giocare solo il girone d’andata pensi che sia giusto ridurre le retrocessioni e quindi puntare ad una nuova stagione con i gironi di Eccellenza, Promozione e prima categoria a 18 squadre? 

Se si dovesse giocare solo il girone d’andata giustamente ci sarebbe da rivedere il meccanismo delle retrocessioni diminuendole e penso sarà la strada che la federazione proporrà alle affiliate se otterrà la deroga per la prossima stagione sportiva riguardante i gironi da 18 per risolvere l’empasse. Sarà comunque da trovare una soluzione accattivante per i play off perché se si gioca solo per il piazzamento per la graduatoria ripescaggi e non vengono messi in palio invece dei posti diretti per la categoria superiore il campionato sarà comunque meno combattivo e tirato fino alla fine poiché molte squadre potrebbero già andare in vacanza con molti mesi d’anticipo.

Pensi che in queste condizioni sia possibile programmare l’attività sportiva?  In queste condizioni è molto dura programmare qualcosa visto sia il contesto attuale e il nuovo decreto appena emanato in attesa di evoluzioni. Passata la “tempesta” sicuramente lo spirito e la passione che ci accomuna tutti per questo sport darà la linfa per ripartire a farlo.

Sei soddisfatto finora della stagione della tua squadra?

Nonostante si sia giocato solo un piccolo scampolo di stagione possiamo dire di essere soddisfatti dell’inizio promettente della nostra prima squadra. Segnali incoraggianti nella strada da noi programmata del continuo processo di miglioramento e crescita della nostra formazione e negli ultimi anni si sono fatti dei bei passi in avanti ma c’è ancora molto lavoro da fare. Lo staff tecnico capeggiato dal mister Franco Herik sta lavorando molto bene e il gruppo molto affiatato fra loro, come una famiglia, lo sta seguendo con costanza ed impegno. Speriamo che alla ripresa si continui con questo spirito costruttivo.

Andrea Luccarda e Erik Franco

Sull'Autore

Federico Formisano