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Vicenza: una settimana importante ma l’inerzia potrebbe essere fatale

il Vicenza deve rinforzarsi di Federico Formisano

C’è ancora una settimana prima che il calciomercato di serie A e B chiuda: alle ore 20.00 di lunedì 1 febbraio si chiuderanno le trattative e le squadre avranno il loro volto definitivo fino alla fine della stagione 2020/21.

Finora il Vicenza ha preso il difensore Valentini e il centrocampista Agazzi e ha ceduto il difensore Bizzotto, il centrocampista Scoppa e l’attaccante Guerra.  Nessuno tra i giocatori ceduti era un titolare: Bizzotto è stato impiegato in 4 occasioni, Scoppa in 5 e Simone Guerra in 12 ( a proposito alla prima gara giocata con la Feralpi il buon Guerra è andato subito in gol).

Ma nemmeno Valentini e Agazzi appaiono come elementi che possano fare la differenza: il trentaduenne difensore viene dalla C dove ha giocato poco con il Padova; Agazzi a sua volta viene dalla terza serie e in carriera ha bazzicato prevalentemente in serie C anche se con il Livorno ha giocato due buoni stagioni in cadetteria.

In questa settimana la società biancorossa deve aggiungere qualcosa all’organico, soprattutto deve mettere a disposizione di Di Carlo un attaccante in grado di fare  la differenza. Finora a parte Meggiorini (in gol in 6 occasioni) gli altri attaccanti sono pressochè assenti dal tabellino marcatori: Longo 2 gol, Marotta, Gori e Jallow appena una segnatura.  Vorremmo dire che si sapeva perché indagando sui prospetti dei nostri “goleador” si scopre che Jallow in 7 stagioni da professionista ha segnato 30 gol (media 4, 5  gol a stagione), Longo 36 reti in undici annate (media 3 a stagione) mentre Gori ha appena iniziato la carriera e Marotta la sta chiudendo avendo realizzato soprattutto in terza serie.

Abbiamo scritto che il Vicenza deve operare sul mercato, perché altrimenti il rischio che si corre è grosso: la serie B è un campionato che non risparmia battute a vuoto. E la classifica non deve lasciare tranquilli.

Qualcuno ci dirà che siamo dei menagrami ma le cose vanno dette: nelle ultime 5 partite il Vicenza ha fatto 4 punti ( che divengono 5 con il punto ottenuto nel recupero con il Chievo) ;  Nelle stesse gare l’Entella ha fatto 12 punti  recuperando 8 lunghezze al Vicenza, l’Ascoli 8, la Reggina 7, ed in effetti le distanze si sono accorciate.

E nel mercato le nostre inseguitrici si sono rinforzate soprattutto in attacco: l’Entella ha preso Capello, un attaccante che può fare la differenza, l’Ascoli ha stravolto il suo organico e punta su Dionisi,  La Reggiana ha preso Ardemagni, il Pescara Machin e Odgard, ecc.

Ma c’è un altro aspetto di cui tenere conto. Ed è la capacità di investire per realizzare delle plus valenze che in B dovrebbe essere una normale strategia, come dimostra la politica del Cittadella.  Facciamo due esempi per spiegarci: in estate il Pordenone ha preso Diaw dal Cittadella.  Lo ha pagato un botto (si parla di una cifra superiore ai 2 milioni) ma l’attaccante ha ripagato la società con 10 gol spesso decisivi e ora è ambito da formazioni di Serie A che sono arrivate ad offrire 5 milioni di euro, raddoppiando di fatto l’investimento del presidente friulano.  E il Venezia ha speso un milione di euro per Forte (dalla Juve Stabia), ma il giocatore ha messo a segno 10 reti ed oggi vale molto di più di quanto è stato pagato.

Noi siamo certi che Magalini i giocatori li conosce bene, ma prende quello che il budget gli consente: va a pescare con sagacia i Da Riva e i Gori (che però arrivano in prestito)  ma non può competere con i paperoni dei cugini friulani o lagunari.  O meglio potrebbe farlo se i cordoni della borsa venissero aperti.  Certo il mercato di gennaio non offre le stesse opportunità di quello estivo, ma qualche colpo bisogna pur metterlo a segno e se i Capello, i Dionisi, gli Ardemagni, dovessero fare la differenza, non vorremmo doverci mangiare le mani. Secondo noi queste cose vanno dette anche a costo di fare la figura dei porta sfiga.

Vanno detti per amore di un pubblico di appassionati che con l’avvento della nuova proprietà intravvedeva un futuro meno fosco e oggi comincia a manifestare qualche dubbio. Chi è al comando delle operazioni dimostri, finalmente, coraggio.

Agazzi contrasta Muratore della Reggiana

 

 

 

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Federico Formisano