EVIDENZA Serie B

Pordenone e Monza: due gare toste dopo le chiacchere di mercato

Scritto da Federico Formisano

Il  punto di Luciano Zanini sul campionato  di serie B

L’appuntamento  con la 21^ e 22^ giornata

 

Provo a condensare in poco spazio le tante cose successe in quest’ultima settimana, a partire  dalla fredda serata di venerdì scorso, 30 gennaio: Vicenza-Venezia. Un derby d’altri tempi, quello tra biancorossi e neroverdi, ma che mantiene sempre intatto, ancora oggi, il suo fascino particolare. Anche quest’ultima gara tra cugini ha riaperto le vie del cuore e della nostalgia ricordando i derby passati, pure in questa situazione di  piena emergenza coronavirus, con annessi e connessi. Ci sono state, insomma, l’attesa e l’atmosfera delle partite particolarmente sentite dalle rispettive tifoserie, tristemente assenti dagli spalti, ancorchè rinnovati, del Menti. C’era, non troppo velata, la voglia del Vicenza di vendicarsi della prima sconfitta del campionato, ritenuta ingiusta, ma soprattutto quella di dimostrare di essere squadra alla pari dei lagunari che, nel mazzo, dispongono più di noi di un bomber di razza, decisamente forte per la categoria. Forte di nome e di fatto, Francesco Forte, il quale però ha dovuto limitarsi a prendere un palo (magnifico comunque il gesto atletico compiuto dal bomber che ha colpito di testa in tuffo un pallone teso crossatogli a mezz’altezza) nel secondo tempo, perché nella prima parte della gara il Vicenza – dobbiamo dirlo stavolta a suo pieno merito – ha di fatto giocato meglio dei neroverdi.

 

Vicenza con il Venezia (foto Sartore da facebook Vicenza)

Come non si vedeva, ma si sperava, da tempo. La compagine di Mimmonostro ha dimostrato di esserci, imponendo il suo gioco in lungo e in largo e costringendo il Venezia sulla difensiva. Un tempo a senso unico in cui ha brillato in particolare l’estro balistico di Beruatto, che meritava di intestarsi il gol capolavoro – da cineteca, direi –, segnato con un tiro potente e preciso da fuori area, dalla traiettoria perfetta, ma poi invalidato per un fuorigioco di Padella.

il gol annullato a Beruatto

L’ex-di turno Longo a sua volta, si è mangiato un gol fatto spedendo la sfera alle stelle. Primo tempo di marca biancorossa, dunque, con tante recriminazioni e avvio della seconda parte con la prospettiva di farcela. Invece no! Perché la dea Eupalla aveva già deciso che le cose andassero – come solo dopo avremmo visto – un po’ diversamente dalle nostre speranze. E’ bastata un’accelerazione – una grande accelerazione per la verità – dell’attaccante sprinter del Venezia Di Mariano, entrato nella ripresa, per lasciare di stucco i nostri difensori e filarsela verso la porta: Grandi pensava di fermarlo in maniera regolare, invece ha fatto la frittata. Rosso, espulsione del portiere biancorosso e partita totalmente cambiata. Finisce zero a zero, come noto, ma questa volta non mi sento di imputare cali o cadute di tensione o di gioco. Con un uomo in meno il Lane doveva cercare di difendere il punto e lo ha fatto. Bene così,  però che sf…ortuna stavolta!

E’ ARRIVATO, CON L’ULTIMO TRENO DALLA TURCHIA, DAVIDE LANZAFAME…

Se pensiamo alla famosa punta che garantisce dieci/dodici gol a stagione – era questo in sostanza il vero obiettivo di mercato del Vicenza, che nelle venti partite sin qui disputate ha mostrato i chiari limiti realizzativi delle sue punte – direi che la società sicuramente ci ha provato. Vedi Maric del Monza (ora non più) e Bocalon del Venezia, ma senza però riuscire a prenderli. Ha ripiegato obtorto collo su un giocatore dal più che buon passato calcistico in Italia (dove ha indossato varie maglie importanti come Palermo, Catania, Parma e anche Juve, dal cui vivaio proviene), ma che negli ultimi quattro anni ha giocato in Ungheria e Turchia.  Parliamo di Davide Lanzafame, 34 anni, l’attaccante arrivato con l’ultimo treno a Vicenza, e che dovrebbe risolvere i problemi di fertilità dei biancorossi. Ora, se guardiamo al curriculum più recente riferito all’esperienza vissuta all’estero, c’è di che rimanere abbagliati. Magari si ripetesse da noi.  Basta dire che ha vinto due campionati ungheresi con le maglie di Honvéd (2016/17) e Ferencváros (2018/19). Che è stato capocannoniere del campionato magiaro per ben due volte consecutive (2018 e 2019), sino a trasferirsi da ultimo in Turchia alla Adana Demirspor, prima di tornare in Italia. Ebbene, in questi quattro anni, Lanzafame ha messo a segno la bellezza di 56 reti in Ungheria, una sola in Turchia dove però ha giocato molto poco. Domande dalle cento pistole: cosa farà da noi dopo un’assenza del genere dai campi italici? Non è che in Ungheria le difese siano un po’ diverse dalle nostre? Farà la punta centrale? Non è troppo vecchio? Quesiti certamente di bassa lega, apparentemente (ma solo in apparenza) disfattisti, proprio perché in realtà vorrei che il Lanza avesse una grande fame di gol addosso, e soprattutto la capacità di farli, per la gioia dei tifosi biancorossi. Per cui freno le mie perplessità e lascio la parola al campo, unico giudice.

UN AMORE NATO IN ESTATE …

Riguardo all’arrivo in biancorosso di Davide Lanzafame, abbiamo saputo da lui stesso che il Vicenza un pensierino l’aveva fatto da tempo. Non era quindi un obiettivo dell’ultimo momento, del tipo “meglio che niente”. Questo colpo di mercato del Lane, stando proprio alle fresche dichiarazioni rilasciate dal neo-biancorosso alla stampa, era stato concepito circa nove mesi fa :”Ho avuto un primo contatto con la società già quest’estate, anche se poi la trattativa è saltata per varie ragioni legate alle vicende di mercato. Ora però, eccomi qua nel periodo invernale, però ciò che conta è essere arrivato finalmente a Vicenza, società importante e dalla grande storia. Non voglio parlare più di tanto dell’esperienza vissuta all’estero, perché la mia concentrazione è adesso rivolta esclusivamente alla nuova squadra, e non vedo l’ora di cominciare con grande entusiasmo questa una nuova avventura. Sono curioso di misurarmi con questo campionato, naturalmente secondo le direttive del mister che deciderà come farmi giocare. In questi ultimi anni ho sempre giostrato come punta e segnato molte reti, è vero, ma  sicuramente all’estero c’è meno tatticismo, per cui anche più occasioni per fare gol. Fisicamente sto bene, ho giocato fino a inizio gennaio, e poi mi sono sempre allenato. E vorrei scendere in campo ancora per diversi anni visto, del resto, che la carriera dei calciatori si è allungata.”

IL PRIMO BANCO DI PROVA IN FRIULI

Dopo tanto parlare di mercato torniamo al calcio giocato, con le squadre finalmente “finite” nella loro fisionomia. Incombono per il Lane due esami tosti tosti che dovremo cercare di superare quanto meglio possibile, perché ulteriori passi falsi sarebbero devastanti. La prima partita ci vede impegnati in Friuli contro il Pordenone, squadra non brillante come in passato, ma pur sempre forte e in ripresa. Da rilevare – aspetto non di poco conto, altrochè – la cessione della sua punta di diamante, il forte Davide Diaw, ex-Cittadella, passato alla corte del Monza agli ordini di mister Brocchi (detto tra noi, se il Monza non vince il campionato, ci sarà da sorridere. Per il solo Diaw ha spesso cinque milioni di euro…). Non solo, anche Tremolada ha lasciato i ramarri furlani con destinazione Cosenza, per cui a mio parere il Pordenone si è indebolito non poco, visti anche i nomi degli ultimi arrivati a coprire il “buco” lasciato dai due.  Morra, Biondi e Finotto, questi i nuovi, sono certamente buoni giocatori ma non certo a livello dei due fuoriusciti. Poi ovviamente si vedrà. Oggi come oggi la squadra di Attilio Tesser – timoniere sempre fondamentale – si trova a metà classifica, più o meno, con 29 punti fatti, frutto di 6 vittorie, 11 pareggi e 3 sconfitte. In altre parole, i friulani quest’anno sono un po’ lontani parenti dal Pordenone delle scorse stagioni, ma in casa, sono tutt’altro che malleabili anche se, appunto, molte volte sono stati costretti al pari. La vedo, però, come una partita abbordabile se MN riuscirà a mettere in campo una formazione caricata a molle, come quella vista contro il Venezia: compatta, concentrata e soprattutto convinta dei propri mezzi. E chissà che nell’occasione non si sblocchi anche l’attacco, magari con il contributo dell’ex magiaro-turco Lanzafame. I tifosi hanno anche loro fame… di gol.

Pordenone

 

CON IL MONZA LA GIUSTA CARICA VIENE DA SOLA….

Comunque vada col Pordenone sabato pomeriggio (sperando di aver imbroccato la previsione di almeno un pareggio), la partita di cartello in assoluto arriva tre giorni dopo, col turno infrasettimanale che vede scendere al Menti lo squadrone-corazzata del Monza. La formazione già in partenza candidata a vincere il campionato, surclassando tutte le altre, ma che poi – come abbiamo detto – non è ancora entrata del tutto nella parte dell’ammazzacampionato. Ci sta però arrivando, grazie ad altri innesti di grande qualità che sono andati a lievitare ulteriormente il valore della rosa brianzola. Balotelli, Boateng, Barberis, Barillà,Bellusci,Frattesi,Gytkjaer, Mota Carvalho, Paletta, Scozzarella, tanto per dire, sono giocatori di serie A, fatti e finiti, ma poi ci sono gli altri come Diaw, Ricci, l’ex- Sampirisi etc., calciatori da serie A.  Come detto, il Monza ancora non è primo in classifica, preceduto com’è dal solitario Empoli, però appunto si sta avvicinando a grandi passi. A quota 35 punti, ha vinto 9 volte, pareggiato 8 (Vicenza compreso) e ne ha perse 3.  Contro una squadra del genere, Mimmo Di Carlo non farà nessuna fatica a caricare i suoi, dato che la carica giusta viene da sola contro un simile avversario. Ognuno darà il massimo delle sue possibilità, perché questo sta nelle cose dello sport. Il punto vero, invece, è un altro: come affrontare tatticamente la formazione di mister Brocchi e del duo Berlusconi-Galliani? Sono ottimista anche in questo caso, ma non faccio pronostici, anche se quello più spendibile sarebbe la vittoria del Monza. Faccio però conto sulla voglia di far bella figura dei nostri, sulla sagacia di Mimmonostro e, perché no, sull’invocazione alla dea Eupalla di essere equa con il Lane e risarcirlo, almeno un po’, dopo la falciata di Grandi a Di Mariano. Il fallo c’era tutto, d’accordo, però l’espulsione di un portiere non è cosa di tutti i giorni. Eupalla pensaci!

Balotelli finora un gol e una gara giocata….

Luciano Zanini

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Federico Formisano