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Il punto sulla serie A: fuga o non fuga, campionato ancora aperto…

Come facciamo già da qualche settimana proseguiamo a commentare anche il massimo campionato italiano.

Qualcuno si chiederà che cosa c’entra il calcio vicentino con la massima serie nazionale. Intanto rispondiamo che trattando l’argomento calcio non possiamo esimerci dal dare uno sguardo anche a questo campionato, in secondo luogo perché la vetrina della serie A in un momento in cui il calcio minore è fermo si è presa la scena e in molti abbiamo iniziato a seguirlo con maggior interesse rispetto all’anno scorso. Inoltre riteniamo di poter dare un taglio più statistico all’argomento come magari altri non fanno. E se proprio vi sembriamo presuntuosi, perdonateci….

Federico Formisano

Dopo il successo nel derby milanese qualcuno ha voluto considerare come concluso il campionato 2020/21: niente di più fallace e non solo perchè alla fine della stagione mancano ancora 14 partite che mettono in palio la bellezza di 42 punti ma per almeno tre ordini di motivi:

1- Il Milan è staccato di 4 punti e dispone di un organico importante che ha permesso a Pioli e ai suoi di dominare il girone d’andata; oltretutto dispone di un giocatore come Ibrahimovic che  è in grado di risolvere quasi da solo molte gare. Sarebbe veramente ingeneroso dare già per spacciato il Diavolo anche se indiscutibilmente la squadra sta passando un periodo di appannamento : nelle ultime 5 partite il Milan ha perso tre volte e vinto in due occasioni, cedendo ai cugini 7 punti.  Ma come è stato ampiamente dimostrato in un campionato come questo, lungo e compresso, con molti impegni ravvicinati, mantenere la condizione ottimale a lungo è quasi impossibile.

2- La Juventus è staccata dall’Inter di 8 punti ma deve recuperare la partita con il Napoli e potrebbe arrivare a -5 e la Juventus è la Juventus. Inoltre Ronaldo è tornato ad essere Cr7 nella gara contro il Crotone andando a prendere in cielo due traversoni e dimostrando che può essere giocatore risolutivo praticamente da solo.

3- Anche l’Inter è l’Inter, squadra imprevedibile,capace di battere Lazio e Milan ma anche di pareggiare con l’Udinese e di perdere con la  Sampdoria. E il vantaggio di 4 punti è tutt’altro che rassicurante, perchè la squadra di Conte secondo il nostro modo di vedere si troverà in difficoltà sopratutto quando dovrà impostare il gioco contro squadre preparate a difendersi dietro la linea della palla. Ecco se un difetto possiamo trovare ai neroazzurri in questo momento è sopratutto nell’incapacità di cambiare gioco: quando si pratica il contropiede veloce per ottenere i devastanti risultati visto con la Lazio e il Milan, bisogna essere aggrediti.   Ma se la gara la si deve costruire dalle retrovie allora il gioco diventa stucchevole e prevedibile e arrivando a Lukaku e Lautaro con una lunga impressionante serie di passaggi si toglie alla loro azione l’imprevedibilità e la rapidità di esecuzione che sono le loro caratteristiche migliori.

L’Inter sta attraversando un periodo magico: nel girone di ritorno ha giocato 4 gare vincendole tutte, realizzando 12 reti e subendo solo un gol su una punizione deviata da un giocatore in barriera. E veniva dal mezzo passo falso con l’Udinese ma anche dalla vittoria sulla Juventus. Nelle ultime 6 gare ha subito un solo gol e Skrinjar, De Vrie e Bastoni appaiono al massimo della condizione.  Mentre Handanovic come ha ampiamente dimostrato nel Derby è oggi in assoluto uno dei migliori portieri sulla piazza.  Certo oltre alla condizione ottimale dei difensori può contare su attaccanti in grado di fare la differenza con Lukaku in gol in 5 occasioni e Lautaro in 4.  In queste sei gare ha messo sotto Juventus, Lazio e Milan ovvero tre delle più accreditate rivali alla corsa per lo scudetto, garantendosi anche il vantaggio (con Lazio e Milan)  che in caso di arrivo in parità a fine campionato, potrà essere davanti in graduatoria per scontri diretti  e differenza reti. E il differenziale Conte lo ha ricavato sopratutto da due giocatori: Erikssen e Perisic che hanno trovato la miglior posizione in campo e imparato a seguire le direttive del loro allenatore. Senza contare  l’apporto di Brozovic, Barella e Hakimi sempre ai massimi livelli di rendimento. Infine non va dimenticato che Conte può contare su una rosa ampia e variata con elementi importanti come D’Ambrosio, Kolarov, Gagliardini, Vidal, Sanchez, Young ecc.

Insomma rimane la squadra favorita ma solo se il suo allenatore riuscirà a trovare varianti tattiche anche ricorrendo agli odiosi traversoni lunghi dalla difesa.

Facile in questo momento scomettere più sulla Juventus che sul Milan come competitor prima dei nerazzurri. La Juve dispone in avanti di un Ronaldo “monstre”.  ma anche di Morata e Dybala, fin qui frenati da infortuni e problemi di varia natura, ma in grado di garantire soluzioni tattiche diverse. Tra i più in forma in questo momento c’è un Chiesa in formato nazionale, capace di scatenarsi sulla fascia e di centrare preziosi suggerimenti per i compagni. Oltretutto il gol di Chiesa ad Oporto è stato veramente importante in ottica Champions league.   E mi sento di dire che Ronaldo il suo periodo di appannamento potrebbe anche averlo superato.  Se proprio un handicap dovessimo individuarlo in questa Juve e nella mancanza di un centrocampista cucitore del gioco: un Pirlo, qualche anno più giovane che transita dalla panchina al campo per dare profondità ed inventiva ad un gioco spesso troppo piatto e monocorde.

Domenica scorsa ha patito una battuta d’arresto la Roma che ha pareggiato a Benevento pur avendo giocato mezzora in vantaggio numerico e che adesso è quarta ad un punto dalla Juventus e a -9 dall’Inter. Crescono invece l’Atalanta di Gasperini e la Lazio che salgono a 43 punti. L’Atalanta ha battuto 4-2 il Napoli che appare in questo momento come la squadra più fuori condizione tra le magnifiche sette. Ma va detto a difesa di Gattuso che la sua squadra ha attraversato un periodo in cui il Covid e gli infortuni hanno spesso creato problemi di organico. La Lazio invece ha vinto di misura con la Sampdoria grazie ad una rete di Luis Alberto. Va detto che prima della battuta d’arresto con l’Inter la Lazio era la squadra più in forma con 7 successi ottenuti nelle ultime 8 gare e con vittime illustri come la Roma, il Sassuolo e l’Atalanta.

Il Sassuolo nel girone di ritorno ha vinto solo una volta con l’ultima in classifica e pareggiato con Cagliari e Bologna e perso con lo Spezia, dimostrando di essere un lontano parente del team sbarazzino visto in inizio di stagione.  Sul Sassuolo sta per arrivare il Verona anche se a Genova è stato raggiunto all’ultimo secondo dalla squadra di un Ballardini sempre più protagonista, mentre frena la Sampdoria battuta dalla Lazio ma capace comunque di emergere nel gruppo delle formazioni del centro classifica che vede quasi su una linea il Genoa, (26) il Bologna, la Fiorentina, il Benevento   e l’Udinese (25) e lo Spezia  (24)che dopo le ultime imprese cade seccamente contro la Fiorentina rilanciando la squadra di Prandelli.

Nella zona bassa della classifica l’impresa del giorno è del Torino che vince a Cagliari decretando l’esonero di Di Francesco e portandosi a + 5 sugli isolani e +6 sul Parma che si è fatto rimontare (e non è la prima volta) dall’Udinese di Gotti. Il Crotone, staccato a 12 punti , nel girone di ritorno ha raccolto solo 4 sconfitte con 12 reti subite e una sola realizzata.

In classifica marcatori Ronaldo grazie alla doppietta torna al comando  con 18 reti superando Lukaku (che va a 17)  mentre più staccati ci sono Immobile, Muriel  e Ibrahimovic con 14 segnature e Lautaro con 13.

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Federico Formisano