Eccellenza Editoriali

I panni scomodi del Giudice Sportivo

Camisano- Valgatara diventa una grana che il Giudice Sportivo (ahilui..) dovrà derimere.

L’appello del Camisano documentato dal nostro inviato Maurizio Lissandrini, giocatori, staff e direttori di gara hanno tutti la mascherina

Eravamo presenti a Camisano con due inviati ma nessuno dei due erano presente nel pre gara e quindi nessuno conosce quanto sia veramente avvenuto. Si sa che il Valgatara ha presentato ricorso e si sa che il Giudice Sportivo si è preso tempo per decidere. Non conosciamo il testo del ricorso ma sappiamo che i veronesi del Valgatara sostengono che  “i tamponi vanno effettuati in una struttura sanitaria pubblica o privata esterna alla società e devono essere di terza generazione“. Evidentemente ritenendo che il Camisano non abbia usato i tamponi previsti o non abbia rispettato il protocollo in alcune sue parti

Da fonti camisanesi arriva un richiamo forte alla consolidata serietà di comportamenti di questa società con l’assicurazione di aver rispettato quanto previsto in protocollo. Il Camisano disporrebbe di tutte le pezze giustificative per garantire la veridicità delle sue affermazioni. Su questi atti dovrà decidere il Giudice Sportivo.

Ma in realtà non solo su questo: quella che viene brandita come un’arma, cioè quella del ricorso è un arma che non rischia di colpire solo il Camisano, rischia di colpire l’Eccellenza e la sua già stentata ripartenza (con solo la metà delle squadre che hanno aderito), ma anche tutto il riavvio del sistema calcio dilettantistico, di cui l’Eccellenza rappresenta un laboratorio e un esempio.

Le squadre che sono ripartite per questo mini torneo sono sicuramente fra le meglio organizzate e le più “ricche” ma ci sono anche altrettante squadre di Eccellenza che hanno deciso di rimanere ferme, tutte le 72 formazioni di Promozione, le 144 di prima categoria, le 256 di seconda categoria, ecc. E che stanno alla finestra per capire quello che succederà adesso, ma sopratutto che prospettive ci sono di ripresa a settembre.

Se l’applicazione dei protocolli e delle norme, peraltro giustificati, dovesse essere attuata in modo pedissequo e rigoroso, e se la situazione da qui a settembre non dovesse migliorare drasticamente, senza varianti, senza ricadute, senza quarte ondate, con non tutti vaccinati e rivaccinati, tutto il mondo del calcio dovrà essere pronto a coniugare un verbo: convivere. Ovviamente convivere con il Covid, adattarsi alla situazione, affrontare le emergenze che si infrapporranno come ostacoli all’attività.

E se ad ogni piè sospinto una società dovesse presentare un ricorso perchè anzichè usare il tampone di terza generazione si usa quello acquistato al prezzo più abbordabile, o se ad effettuare il tampone saranno chiamate infermiere piuttosto che medici, se i tamponi sono stati effettivamente fatti il venerdì sera piuttosto che al pomeriggio, allora si sappia che il calcio rischia seriamente la paralisi e lo stop per chissà quanto tempo.

Ecco questo il Giudice Sportivo dovrà saperlo: perchè è vero che deve giudicare sugli atti e sulle norme, ma deve anche applicare del sano buon senso.  E noi ci auguriamo che,  avvocati o non avvocati, intervenga a salvarci sopratutto questo:  l’amore per il nostro sport e appunto il buon senso !!!

Federico Formisano

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Federico Formisano