EVIDENZA Serie B

Parmigiana indigesta.. ora ci aspetta l’ascolana

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

 

 

 

Intanto zac!, via Magalini entra Balzaretti

Di fronte ad una classifica che ci vede relegati a quota 4 punti, uno solo al di sopra del fanalino di coda Pordenone che, peraltro, ha perso meno partite di noi (8 rispetto alle nostre 9), passa la voglia di fare battute perchè la situazione è obiettivamente grave. Definitivamente grave? E’ la domanda che mi ero posta nel servizio pre-trasferta in quel di Parma, e che mi rifaccio adesso in vista della difficile gara di sabato ad Ascoli. Dove, dopo l’indigestione di parmigiana che ci è toccato sorbirci nella serata di Ognissanti, ci attende l’assaggio di…ascolane (una battuta che vuol essere solo scaramantica). Tuttavia non mi sento ancora di rispondere perchè rimango in attesa – e nella speranza – che dalla terra marchigiana arrivi una svolta di un solo genere: la vittoria. Solamente in questa modalità – conditio sine qua non – si potrà parlare concretamente di futuro per questo Vicenza, così com’è oggi, delle sue prospettive di recupero e di salvezza.

Ora come ora le parole servono a poco e oltrettutto, vista la gara contro il Parma del sempre grande Gigi Buffon, viene da ripetere quello che scrivo da settimane: non ci siamo proprio, e lasciamo perdere del tutto il discorso della sfortuna! Fatta salva la vittoria esterna contro il Pordenone (la cui caratura si è dimostrata sin qui da retrocessione) – e che potrebbe, anzi, essersi rivelata dannosa dal punto di vista psicologico, visto che tutto l’ambiente si è caricato oltremisura sopravvalutando il successo contro i ramarri – per il resto è notte fonda. A livello societario, peraltro, qualcosa si comincia finalmente a vedere. Parlo della giubilazione, fresca fresca, del direttore sportivo Giuseppe Magalini, reo di aver sbagliato mercato con tutto quello che ne consegue.

Giusto? Vedremo, anche se per onestà dobbiamo dire che il licenziamento del buon Mimmo Di Carlo è parsa più una mossa dettata dalla volontà di dare una scossa alla squadra piuttosto che una misura “costruttiva”. Ora comunque c’è Federico Balzaretti, già noto come calciatore per aver militato in grandi squadre come Juve e Roma, il quale avrà spazio e modo per farsi valere. Ne riparleremo, ma ora torniamo al campo.

E’ mancata la voglia di fare il colpo a Parma

L’illusione ricavata dal secondo tempo giocato contro il Monza è proprio svanita nell’umida piovosa serata del Tardini, ma la sconfitta subìta a Parma assume contorni ancor più sinistri quando si pensi che c’erano tutte le possibilità di fare il colpo, grazie al regalo di Brunetta, fattosi espellere al 34′ per uno di quei colpi da… mona che capìtano ogni tanto anche ai giocatori di buona levatura. Prende di mira Diaw e dopo averlo abbattuto gli spara una pallonata addosso: ma si può? Eupalla insomma ci fornisce finalmente un assist di quelli buoni e noi cosa facciamo? Diciamo: no grazie! E’ come se non fosse successo nulla, tanto è vero che il Parma ha proseguito a giocare come prima, quasi a voler dar ragione al grande Nils Liedholm – indimenticato mister di Milan e Roma e non solo – che diceva:”in dieci si gioca meglio!”. Doveva diventare invece l’occasione per tentare il colpo salvifico, il colpo di reni che poteva cambiare l’inerzia del campionato. Doveva, ma il Vicenza del “secondo tempo contro il Monza” non si è visto per nulla. Scomparso. Senza capacità di una vera reazione, troppo timido, quasi impaurito e succube di fronte ai parmigiani che hanno giocato in maniera normale, nulla di trascendentale, considerando oltrettutto la rosa di nomi importanti di cui dispongono. Per me la nota più grave di questa partita sta proprio nella mancanza di autostima e di tranquillità adeguate alla bisogna. Carenze indubbiamente gravi per una squadra che vuole salvarsi.

Da Gigi Buffon una lezione ed un esempio per i biancorossi

Le occasioni da gol viste in campo sono state più dei ducali che non nostre, nonostante la nostra lunga superiorità numerica. E la rete del successo del Parma, neanche a farlo apposta, è giunta  pochi minuti dopo l’espulsione di Brunetta, a dimostrazione che il Lane in campo non c’era come avrebbe dovuto. Lo stesso Diaw, che ha il compito di segnare per noi, si è trasformato in difensore offrendo, seppur involontariamente, una bella mano  ai ducali con quel suo passaggio che ha prima colpito Padella, per finire poi tra i piedi di Benedyczak, bravo a tirare subito in porta e realizzare un grande gol dalla distanza. Pure nel secondo tempo la musica è cambiata ben poco, a parte qualche spunto isolato del Vicenza, ma si percepiva l’estrema difficoltà di cambiare il volto della gara da parte nostra, a meno di un colpo a sorpresa. Tanto più che Di Pardo, autore di una partita insufficiente, trovava il modo di farsi espellere per doppia ammonizione, facendo mancare a 20’ dalla fine la superiorità numerica del Lane. Il colpo a sorpresa, tuttavia, si è presentato negli ultimissimi minuti della gara, e forse sarebbe valso il pareggio se il solito (frenetico) Diaw,  ahinoi, non avesse trovato sulla sua strada un signore di 43 anni, di professione portiere, che gioca, si impegna, suda e combatte come un ventenne. Uno che non molla mai! Gigi Buffon: tra i più grandi estremi di ogni tempo, il quale a pochi istanti dalla fine della partita, ancora perfettamente concentrato, ha detto di no a Diaw, al Vicenza, ai tifosi biancorossi. Che peccato, certo! Però che esempio da imitare quel Gigi Buffon. Meditate biancorossi!

 

Ci aspetta un Ascoli su di giri dopo il pareggio con la capolista Pisa

 

Ricordate le prime giornate del campionato quando Ascoli, Pisa e Brescia guidavano la classifica e collezionavano vittorie una dopo l’altra? Non è più così! Questo campionato – l’ho scritto più volte – non è facile per nessuno, tanto è vero che dopo un inizio sfolgorante, tutt’tre hanno dovuto ridimensionarsi, eccome, lasciando sul terreno diversi punti. Lo stesso Pisa, certamente sinora la migliore formazione del torneo, ha inanellato quattro pareggi nelle ultime partite e quindi rallentato una corsa che pareva inarrestabile. Stesso discorso vale per il Brescia di Inzaghi che tallona la capolista ad un solo punto. Peggio di tutte ha fatto però l’Ascoli che ha dovuto fare i conti con una vera e propria mezza crisi durata un po’ di tempo, ma che ora pare rientrata.

Ascoli

Dopo la bella prova di forza dimostrata a Pisa, dove è riuscita ad impattare per 1 a 1. Su undici gare giocate l’Ascoli ha vinto 4 volte, pareggiate 3 e perse 4. Un ruolino non da prima della classe, certamente, frutto di alcune partite negative, forse dovute all’appagamento per il grande avvio di stagione. Sia come sia, la squadra di Sottil, a mio parere, è pur sempre temibile, soprattutto può contare su una organizzazione di gioco collaudata e in grado di fare risultato dappertutto. In casa, al Del Duca, non farà sconti ma vorrà dimostrare che è tornata l’Ascoli di inizio torneo. Davanti dispone del sempre vivo e bravo Dionisi (nonostante l’età è la bandiera della squadra) che segna e fa segnare i vari Fabbrini, Bidaui, Iliev e la nostra “vecchia conoscenza” Sabiri, centrocampista con licenza di fare gol. A proposito di centrocampo, ci sono inoltre i vari Eramo, Maistro, D’Orazio, Buchel, ossia nomi di categoria, mentre forse la difesa non è proprio fortissima anche se vanta un portiere di buon curriculum come Leali. La tifoseria è anche qui di quelle forti e appassionate, ma il Vicenza deve scendere in campo solo per vincere.

 

Luciano Zanini

Sull'Autore

Federico Formisano