EVIDENZA Serie B

Fin che c’è vita, c’è speranza.. FORZA LANE !!!!

IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE B

 

 

 Correva il campionato di grazia 1959/’60. Il nostro Vicenza veleggiava da qualche anno stabilmente in serie A, allora composta da squadre tutte blasonate. Gran bei tempi quelli per i biancorossi e per i tifosi che alla domenica assistevano a partite di alto livello, con relativa adrenalina a mille. Senonchè, proprio in quella stagione, come a dire che la storia tende a ripetersi anche se in tempi e condizioni diverse, il Lanerossi Vicenza disputò un girone d’andata brutto brutto, meglio dire orribile. Bilancio tragico: alla vigilia del Natale 1959 erano solo 7 i punti in classifica con relativo ultimo posto solitario. Roba da deprimersi (calcisticamente parlando, s’intende!) e delusione palpabile tra giocatori, addetti ai lavori e tifosi. Con soli sette punti in saccoccia, hai voglia di fare progetti, di essere ottimista come ogni buon tifoso tende ad essere ispirandosi al motto: “fin che c’è vita, c’è speranza!”. Erano anche allora cavoletti amari. Un po’ come capita a questo Vicenza di oggi che ha chiuso l’anno 2021 a quota 7 punti e si trova adesso a dover affrontare un girone di ritorno tutto da scoprire, e tutto da scalare per poter conquistare la salvezza.

Prendiamo esempio dal Vicenza  ‘59/’60

Per la cronaca, ma soprattutto per iniettare un po’ di speranza e fiducia, voglio ricordare che in quella lontana stagione i biancorossi cambiarono completamente marcia proprio con il 1. gennaio 1960, battendo per 1 a 0 il Bologna, iniziando proprio da qui a risalire la china fino a chiudere alla grande quel campionato: decimo posto a quota 32 punti. L’allenatore era Roberto Lerici, grande tecnico biancorosso, “Seminatore d’Oro”, il quale proprio nel girone di ritorno potè fare affidamento sull’acquisto più importante del mercato invernale: Roberto Leopardi, uruguaiano di grande classe, regista dai piedi buoni, che prese per mano la squadra portandola in salvo. Oggi viviamo praticamente la stessa vicenda in fotocopia: 7 punti in classifica a fine 2021, ultimo posto in classifica e girone d’andata pessimo, se non disastroso. Che fare? Direi proprio come allora, ossia rinforzare adeguatamente l’organico e ripartire dimenticando il girone d’andata. E’ l’unica strada da intraprendere.

I rinforzi sono arrivati, bisogna impiegarli al meglio  

De Maio

 Come succede in molti casi, l’emergenza o le difficoltà, oltre a creare gravi problemi, consentono almeno in parte di trovare soluzioni, rimedi e misure importanti per riprendere il cammino interrotto. E’ il caso – neanche a dirlo – del nostro Vicenza che in questo lunghissimo periodo pandemico ha quantomeno cercato di tirare fuori dal cassetto la medicina adatta per guarire la squadra dai suoi mali. Ecco allora che l’attivismo, spesso sottotraccia, del DS Balzaretti ha portato a non pochi risultati concreti. Ovvio che sarà poi solo il campo a dirci se il Balza ha colpito giusto o meno, però da osservatori dobbiamo convenire che i nomi portati alla corte di Renzo Rosso non sono niente male. Almeno sulla carta.

Da Lukaku a De Maio, da Teodorczyk a Da Cruz, da Boli a Bikel la società ha conferito un notevole  valore aggiunto alla squadra proprio sotto l’aspetto della qualità. E’ pure logico, comunque, che ci vogliano alcune partite per vedere all’opera la vera formazione fatta e finita (sperando che gli infortuni e le rogne non comincino a presentarsi subito, come è già successo al bomber polacco Teodorczyk, infortunatosi contro il Cittadella) . Ora si vedrà anche il valore di Brocchi che, peraltro, ha avuto alle sue dipendenze tanti giocatori di nome, per cui non dovrebbe avere problemi in questo senso.

 

Così così la prima uscita contro il Cittadella

 

Proia gol dell’ex

La prima uscita post-pandemia  – molto attesa e anche un po’ temuta – si è consumata contro i cugini “peperini” del Cittadella ma non ha dato – né poteva dare – indicazioni ultimative. E’ vero che nei primi dieci minuti – tutti  noi sugli spalti speravamo fosse l’inizio del risorgimento biancorosso – la partita si era messa benissimo con alcune azioni spumeggianti del Vicenza e col subitaneo gol dell’ex- Proia. Ma è anche vero che ben presto sono affiorate gravi lacune soprattutto in difesa; lacune che non sarebbero perdonabili in quanto tali, ma che dobbiamo accettare proprio perché il lavoro di Brocchi è appena iniziato con i nuovi. Ovvio che dovrà il prima possibile trovare la quadra tra difesa, centrocampo e attacco.

Ma, sempre rispetto alla gara contro il Cittadella, vorrei estrarre alcune cose buone, come la prestazione di Da Cruz, che ha visione di gioco, movimenti eleganti e freddezza (vedi il rigore segnato). Come la forza e la determinazione dell’ex-laziale Lukaku che ha fatto vedere alcune sgroppate delle sue, condite da dribbling e da un controllo di palla decisamente superiori rispetto alla qualità della serie B. Come le buone prove di Boli e Bikel che hanno giocato uno spezzone di gara, facendo però intravvedere buona qualità. Punti grigi invece vanno attribuiti al bomber polacco Teodorczyk che ha sbagliato un rigore, per fortuna senza conseguenze perché la ripetizione del penalty è andata a buon fine con Da Cruz (e grazie al Var che ha “visto” alcuni giocatori padovani entrare in area prima del tiro). Grigio anche al difensore Di Maio, giocatore proveniente della massima serie, esperto e bravo, ma che deve ancora entrare nel gioco della squadra. Un bel voto, invece, al vecio Meggiorini che alla sua veneranda età gioca quando viene chiamato in causa, e soprattutto segna gol decisivi. Vedi il rigore messo a segno con sicurezza e il gol successivo a Lecce. La partita ai punti,  l’ha vinta però il Citta che ha mostrato ancora una volta la propria caratura, quella di una gran bella squadra. Importante, comunque,  per noi avere preso un punto all’esordio.

 

A Lecce un Vicenza dimesso, da dimenticare

La partita infrasettimanale di recupero con il Lecce, rimandata più volte causa Covid, è stata finalmente giocata. Non ci pensiamo più. Il Lecce ringrazia per i tre punti conquistati senza troppa fatica al Via del Mare – peraltro meritati visto il gioco espresso nel suo complesso dai nostri biancorossi – seguendo un copione pressochè già scritto. Squadra di caratura altissima per la serie B, il Lecce, ha messo subito le cose in chiaro giocando una partita a tutto campo, facendo risaltare sin dall’avvio la differenza tra le due squadre. Dal 30′ al 45′, i salentini sono quindi passati alla cassa per incamerare la doppietta realizzata da Listkowsky (debutto da titolare proprio contro di noi) e dal solito Coda che si è pure mangiato poi, quantomeno, un altro gol fatto.

La reazione del Lane è stata pallida e certamente tale da non impensierire più di tanto i leccesi che hanno sfiorato la terza marcatura in più occasioni. Ci sarebbero tante cose da dire su questa partita, tutte o quasi negative, partendo dalla scelta del turnover (che sicuramente avrà avuto una sua motivazione oggettiva ma ha prodotto una formazione “antica”, quella dei pochi punti in classifica). La squadra biancorossa è apparsa sostanzialmente rassegnata, quasi consapevole della superiorità degli avversari e di conseguenza non ha mostrato quell’animus pugnandi che non può mai mancare (sottolineo mai) in una squadra che voglia salvarsi. Chiunque ti trovi di fronte, devi mangiare l’erba, altrimenti parliamo di altro. E’ questo l’appunto principale che muovo alla squadra, pur comprendendo che la situazione è complessa, che vengono giocate tre partite in pochi giorni, etc. etc. Ho notato, peraltro, che dopo il gol di Meggiorini, ossia ad una manciata di minuti dal fischio finale, la partita è sembrata riaprirsi. I biancorossi parevano essersi ripresi. Domanda forse inutile a questo punto: come mai? Non potevano farlo prima? Ora però voltiamo pagina e pensiamo all’Alessandria.

 Da domenica si parte per la salvezza

Già, l’Alessandria. Una concorrente per la salvezza che si trova a quota 20 in classifica, quindi in una posizione molto migliore della nostra. Posizione che le consente di scendere a Vicenza e giocarsela con relativa tranquillità. Tanto più che viene da una vittoria di quelle che ti iniettano grande autostima e vitalità: il 2 a 0 inflitto al Benevento lo scorso 22 gennaio e… scusatemi se è poco. Il Benevento è una realtà apicale, come il Lecce, per cui c’è poco da dire. I grigi piemontesi si sono rinforzati, eccome, nel mercato invernale ( ultimo acquisto il frusinate Gori) e ora come ora possono vantare una formazione niente male. Basta dire che in avanti ci sono attaccanti di categoria del calibro di Palombi, Marconi e Corazza; a centro campo Mustacchio (ex biancorosso),il vicentino Chiarello, Lunetta, Bruccini, Casarini, Beghetto; dietro Benedetti, Parodi, Bellodi e via dicendo. Insomma la squadra c’è e lo ha dimostrato proprio nelle ultime gare. Il tecnico Longo è uno che conosce il calcio (Frosinone e Torino) per cui la gara è tutta da vedere. Non abbiamo però alternative alla nostra vittoria. Se contro il Cittadella abbiamo preso un punto, ora ne servono tre. Non importa come, è essenziale farli. Solo così si può cominciare ad alzare la testa, respirare a fondo e ripartire. A te Brocchi il compito di scegliere bene e subito. Ai biancorossi nuovi e vecchi, quello di mettercela tutta. Dal 1′ al 95′. Non ci sono alternative.

Alessandria

Luciano Zanini

 

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