EVIDENZA Serie C

Vicenza: Modesto deludente, ora stop ai passi falsi!

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

VICENZA MODESTO DELUDENTE,

ORA STOP  AI PASSI FALSI !

 C’era un tempo – siamo nella mitologia però – in cui una certa Cassandra, figlia di Priamo re dei Troiani, imperversava con le sue profezie. Profezie che solo qualcuno ascoltava perchè ritenute poco attendibili, salvo poi dover ricredersi amaramente. Nel nostro caso la mia previsione messa nero su bianco che la partita testacoda tra Piacenza e Vicenza non sarebbe stata una passeggiata, tutt’altro, si è rivelata purtroppo realistica. A differenza di Cassandra però speravo di sbagliare di grosso, e invece… Succede spesso nel calcio a tutti i livelli che, per una strana combinazione di fattori, quando si incontrano l’ultima in classifica e la prima o giù di lì, la formazione ritenuta battuta in partenza (secondo pronostico) tiri fuori energie e grinta insospettate o inattese, mettendo in difficoltà gli avversari che poi subiscono l’onta della sconfitta o il pareggio. Così è successo sabato scorso al Menti, con un Piacenza entrato in campo tonico, deciso a farsi rispettare, e soprattutto in grado di fare la partita. Nei primi venti minuti in effetti i piacentini hanno dominato, costringendo i biancorossi ad un gioco abbastanza confuso, certamente non quello che avremmo voluto vedere dopo la buona prova contro il Pordenone. Invece le occasioni sono tutte per la punta Munari che rischia di farci gol. Dopo il torpore iniziale durato oltre venti minuti, finalmente il Lane si ricorda di essere in alto, e comincia a giocare imbastendo un paio di buone azioni che alla fine portano al vantaggio. Merito del solito Nicola Dalmonte, il quale si fa trovare al punto giusto al momento giusto e, ancora una volta, scocca il suo colpo di fioretto preciso rasoterra che buca la difesa e brucia l’estremo Rinaldi. A questo punto si respira e si spera che i biancorossi mettano la testa a posto giocando come si deve contro l’ultima della classe (in realtà il Piacenza visto al Menti non merita l’ultimo posto in classifica e va detto, anzi, che aveva perso la partita precedente all’ultimo minuto, dopo una bella gara contrassegnata da molta sfortuna per la squadra di Scazzola) e invece cosa succede? Uno di quegli episodi inattesi che appartengono alla storia di queste partite e ne determinano l’esito “strano”.

IERARDI PERDE LA BUSSOLA ….

Facciamo prima un passo indietro per riocordare che il pur generoso Ierardi, capace di bel gioco e di fare gol pesanti, commette un fallo addirittura a centrocampo. Lui è difensore e una cosa  del genere poteva risparmiarsela. Certo può capitare anche questo, fa parte del gioco del calcio. Quello che però è poco perdonabile (almeno per questa settimana) è invece quello che ha fatto al 37′, quando si è messo a brigare con tale Francesco Cosenza, numero 5 del Piacenza, che non è uno qualsiasi. Tira e molla, dài dài, i due si strattonano e su un colpetto del biancorosso Cosenza crolla a terra come colpito da un fulmine. L’arbitro – pessima la sua direzione – si guarda bene dall’intervenire preventivamente, ossia alle prime schermaglie tra i due, e così la sceneggiata si compie in tutto il suo splendore. Ammoniti entrambi, con la differenza che il nostro era già stato ammonito e quindi viene spedito negli spogliatoi, mentre Cosenza rimane in campo e gioca da par suo.

Già, perchè Francesco Cosenza non è un giovincello, come tanti piacentini in campo, ma un esperto navigato dfensore che dal 2004 ad oggi ha calcato terreni di serie A e B, oltre alla C (ricordiamo quattro anni al Lecce con quasi cento gare e 4 gol). In altre parole sapeva bene che Ierardi era ammonito per cui un’eventuale altro suo errore avrebbe portato il Lane a giocare con un uomo in meno. E uno di peso! Così è andata invece e anche i fischi rabbiosi dei tifosi biancorossi non hanno certo impressionato l’esperto piacentino che ha giocato dietro alla sua difesa dettando tempi e organizzando il gioco. Direi anzi che i fischi hanno prodotto l’effetto opposto, caricandolo per bene. A noi invece l’episodio è costato carissimo perchè da quel momento il Lane non ha saputo risorgere e dettare gioco.

PECCATO ANCHE PER I CAMBI RITARDATI

Fuori Ierardi, il Piacenza si rende conto di poter puntare a fare gol e infatti lo realizza al 60′. Rossetti approfitta di un brutto liscio di Confente, uscito alla carlona su cross d’angolo e lo fa secco, rimettendo in corsa la sua squadra. E se Ierardi con la sua fesseria, o enorme ingenuità se vogliamo chiamarla così, si merita un bel 3 in pagella, il nostro portiere è grandemente colpevole del gol subìto e quindi a lui un 4 netto. A questo punto della gara sul risultato di 1 a 1, giunti a mezz’ora dal termine dell’incontro, proprio per dare una svolta incisiva, mi sarei aspettato dei cambi all’altezza, in modo da poter impostare un gioco adeguato e soprattutto utilizzare i nostri giocatori migliori. Modesto aveva già cambiato Stoppa con Cappelletti per riforzare la difesa al 39′, ma appunto l’attesa da parte mia era tutta per l’ingresso in campo del duo Ronaldo-Cavion, ossia i due pezzi pregiati,  dati per recuperati alla vigilia, e quindi in grado di giocarsi almeno un tempo. Invece Cavion è entrato solo al 67′, mentre Pompeu addirittura a 6 minuti dalla fine. In una partita del genere, con un giocatore in meno, un tiratore scelto come il brasiliano costituisce  certamente un valore aggiunto: basta dire che proprio allo scadere della gara ha battuto una punizione delle sue sfiorando il gol clamoroso. Insomma, è andata così purtroppo, tra la delusione palpabile dei tifosi che sognavano la vetta solitaria del Lane, visto tra l’altro come sono andate le concorrenti che hanno tutte pareggiato. Peccato, non si può tornare indietro, ma ora stop con i passi falsi perchè i punti persi diventano sempre più pesanti.

A SESTO VOGLIONO VENDICARE LA BATOSTA

 Chiuso con un passo falso il girone d’andata, ora ci attende l’esame tosto di Sesto. Dove Sesto sta sia per San Giovanni – un tempo patria dei metalmeccanici duri e puri – sia per la sestina buscata dai lombardi nella prima di campionato al Menti. Una raffica di gol biancorossi che hanno contribuito  a “ubriacare” un pò tutti, facendoci occhieggiare gloriosi destini, salvo poi essere ricondotti a miti consigli e, solo di recente, tornare a sperare. Cosa faremo a Sesto? Spero bene, perchè dopo una delusione del genere con il Piacenza, viene quasi spontanea la voglia di rifarsi, di far vedere ai tifosi che si è trattato solo di una giornata no. E basta. Certo, sarà battaglia semplicemente per due motivi.Il primo è che a Sesto vogliono lavare l’onta dell’asfaltatura subìta all’andata e anche in questo caso non serve motivare i ragazzi della Pro Sesto. Il secondo è d’altra natura, ossia il fatto che ci troviamo di fronte (il calcio è così, sorprendente e spiazzante) all’attuale capolista. Da squadra materasso a regina del torneo, seppure in compagnia dei gardesani della Feralpi Salò: una specie di favola tipo cenerentola, insomma. Per una singolare coincidenza le due prime della classe hanno vinto entrambe 10 volte, pareggiato 5 e perso 4. Totale 35 punti per loro,  con il Lane a ridosso. La Pro Sesto ha segnato 27 gol e ne ha presi 25 (di cui appunto 6 a Vicenza). Il suo cammino all’inizio disastroso è diventato improvvisamente marcia trionfale dall’ottava giornata in poi: negli ultimi undici incontri ha vinto 8 volte, pareggiato 3 e mai perso. Roba da prima della classe. La squadra guidata dal tecnico Andreoletti, mister di categoria che evidentemente ci sa fare, ha la sua punta di diamante nel bomber Nicolò Bruschi che ha messo a segno 8 reti, e insegue il nostro pampero Ferrari a due sole lunghezze. A proposito di Ferrari, peccato non sia della partita, proprio lui che contro il Piacenza è stato uno dei pochi a farsi valere, insieme con Dalmonte, Pasini e Cavion (Ronaldo senza voto per i suoi pochi minuti, ma con un bel 8 per la splendida punizione quasi gol alla fine della gara). E’ stato fermato per un’ammonizione che con la diffida in capo lo esclude dalla partita di vertice. Ci sarà Rolfini che deve farsi perdonare la brutta  partita giocata contro il Piacenza, senza concretezza, e con un errore sotto porta che grida vendetta. Non ci sarà Ierardi, e anche questa non è assenza di poco conto. Però siamo il Lanerossi Vicenza, squadra nobile che deve dimostrare di essere meritatamente in corsa per la promozione in serie B. Modesto ha la possibilità di fare bella figura, dopo la delusione patita, e su di lui contiamo. Forza Vicenza!

Un immagine della gara d’andata

Luciano Zanini

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