Prima Categoria

Il match clou arride al Berton: Cassola battuto!

Scritto da Roberto Pivato

BERTON BOLZANO VICENTINO – CASSOLA 1-0

Berton Bolzano Vicentino: Barci, Jotic, Bortoli, Talli, Lucarda, De Checchi, Breschigliaro, Santini, Tugnoli (47’ st Baggio), Scanagatta, Shahini (34’ st Primon). All. Pertegato

Cassola: Mason, Radu, Alberton M. (17’ st Ferraro), Fagan, Rizzo (16’ pt Bortolotto), Busnardo, Frison, Bissacco (28’ st Gazzola), Fabbian (13’ st Soldera), Alberton F., Parise. All. Destro

Arbitro: Vincoletto di San Donà di Piave

Reti. Pt 3’ Shahini

Note. Ammoniti Santini, Scanagatta, Shahini (BBV), Busnardo, Alberton F., Bortolotto (C). Corner 2-2. Rec. pt 1’, st 6’

BOLZANO VICENTINO

Al Comunale di Bolzano va in scena il match clou della quarta di ritorno del girone D di Prima Categoria. Di fronte le due squadre più in forma del momento: da una parte il Cassola capolista con sette punti di vantaggio e imbattuto da oltre quattro mesi; dall’altra il Berton secondo, in striscia positiva da quattro turni e con la porta inviolata da inizio dicembre. Altro motivo di interesse del confronto è rappresentato dai primati delle contendenti: la compagine di Destro vanta il miglior attacco del girone, quella di Pertegato la difesa meno perforata.

Cassola in rossoblù, Bolzano in nero.

Partono fortissimo i locali, che passano al 3’: violento mancino di Scanagatta, Mason ribatte corto, riprende Bortoli che centra per Shahini, il quale insacca sotto misura (3’).

La doccia fredda stordisce gli ospiti, che rischiano nuovamente il tracollo al 7’: gran destro di Breschigliaro dai 20 metri, vola Mason. La partita è piacevole, i ritmi alti e al 9’ pure il Cassola si fa notare: Frison converge dalla sinistra e calcia a giro col destro: a lato. Al 15’ pericoloso su azione d’angolo il Berton: ci prova Lucarda, ma la difesa sventa a pochi metri dalla linea di porta.

I bassanesi iniziano a premere con maggiore intensità, andando vicinissimi al pari al minuto 19: lunga punizione di Alberton F., uscita rivedibile di Barci, Fabbian non ne approfitta calciando fuori. Un minuto più tardi mancino rasoterra dalla distanza di Radu: stavolta l’estremo difensore di casa fa buona guardia. Nel primo tempo non ci sono altre occasioni da segnalare.

La ripresa inizia con un Bolzano arrembante. Al 3’ ci tenta Tugnoli dai 16 metri: centrale. Al 10’ Shahini smarca Tugnoli in area, ma il centravanti calcia sopra la traversa. Il Cassola fa tanta fatica ad impostare la manovra e ad arrivare dalle parti di Barci; quando lo fa è su calcio da fermo: batte Parise, Talli devia di testa nella propria porta, Barci con la manona alza sopra la sbarra (12’). È un fuoco di paglia: il gioco lo controllano i padroni di casa, che sfiorano ripetutamente il raddoppio.

Al quarto d’ora destro teso dal limite di Breschigliaro: alto non di molto. Al 18’ Talli serve Shahini nel corridoio: spericolato e provvidenziale Mason in uscita. Al 24’ punizione di Santini che sfiora il palo. Al 27’, infine, cross basso di Shahini per Scanagatta, il quale cerca il preziosismo di tacco: a lato.

esce a lato la punizione di Santini

Il monologo del Berton si interrompe alla mezzora e comincia il forcing del Cassola. Al 31’ ci prova al volo Fagan dalla distanza, senza inquadrare lo specchio. 60 secondi dopo Soldera centra dalla sinistra per la testa di Frison: alto. Al 42’ l’episodio che potrebbe cambiare il match: Frison calcia da pochi passi, incontrando l’opposizione di Bortoli. Secondo il signor Vincoletto il difensore tocca col braccio e quindi è calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta lo specialista Alberton F., che stavolta, tuttavia, fallisce calciando a lato.

Alberton manda a lato il rigore

L’ultima chance è sui piedi di Radu, che gira al volo un traversone di Ferraro: la mira è ancora una volta imprecisa (50’).

Si chiude così un incontro che il Berton Bolzano fa suo con ampio merito, riaprendo di fatto il campionato e dimostrando di essere squadra organizzata e tosta in ogni reparto. Giornata negativa per il Cassola, che non si esprime al meglio delle proprie possibilità e vede affievolirsi il suo vantaggio, benché quattro punti di distacco rappresentino un discreto tesoretto da amministrare.

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Roberto Pivato