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La giornata del corazziere Ierardi

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

LA GIORNATA DEL CORAZZIERE IERARDI

 

Non è questa la mentalità che ci può portare a fare risultati e punti importanti. Bisogna avere più anima e cuore per creare qualcosa in più, qualcosa di concreto. Una squadra che si ritiene forte deve essere sempre capace di ribaltare la situazione in corsa.” Di chi sono queste parole? Di qualche grande allenatore? Di qualche grande ex-giocatore ora opinionista? Niente di tutto questo. Sono le parole pronunciate a caldo dal signor Mario Ierardi –  giocatore biancorosso riconfermato di recente dalla Società sino al 2025 – al termine della batosta subita dal Lane, domenica 5 febbraio scorso, in quel di Busto Arsizio per mano della Pro Patria.

Ierardi

Non sono parole qualsiasi, ma direi un pò profetiche e personalizzate, perchè è stato proprio lui a prendere per mano la squadra a pochi minuti dalla fine della partita di sabato al Menti contro il Renate, e a portare a casa i tre punti. Lui, il magentino Ierardi che quest’anno ha ritrovato classe, grinta, capacità realizzativa straordinaria per un difensore. Lui, che ha già segnato quattro reti e tutte di grande importanza, meglio dire decisive, come  appunto quest’ultima della serie messa segno al 32′ della ripresa. Quando temevamo che ormai i brianzoli ci avrebbero inferto la solita detestabile delusione, a seguito del golletto messo a segno al 22′ della ripresa da Angeli su calcio d’angolo, con il duo Valietti/Confente a fare da testimoni del rito. Una mazzata tra capo e collo per un Vicenza che doveva vincere a tutti i costi e che, pur se rimaneggiato per le assenze di Ronaldo (quando finalmente giocherai o Pompeu e farai meno i capricci, ormai non più accettabili, in campo?), Cavion e Dalmonte (mica bruscolini), pareva in grado di poterlo fare. Invece trac, e il Renate resuscita. Il Renate che peraltro può legittimamente protestare per alcune sviste arbitrali, quali la palla uscita dalla linea del campo prima della lunga cavalcata di Della Morte, che poi ha fruttato il primo gol biancorosso con Begic, e pure il rigore negato sul mani di Rolfini in area nostra. Il Renate che però non aveva sentito le parole pronunciate da Ierardi, di cui sopra, il quale al 32′ del secondo tempo decide di passare dalla teoria alla pratica per dimostrare come si fa a “ribaltare la situazione in corsa“.

L’ASSALTO DI MARIONE E’ DA INCORNICIARE

 

Siamo giunti al 32′, poco più di dieci minuti dal termine della gara contro i brianzoli, quando il corazziere Ierardi decide di intestarsi la giornata di gloria. Probabilmente la Dea Eupalla si trova nei paraggi e decide di concedergli l’occasione super. Così il nostro guerriero anticipa di netto Baldassin a metà campo o giù di lì, e parte in tromba a tutta birra verso l’area avversaria. Giunto al limite, scambia  stretto e rapido con il pazzo Ferrari (ritornato finalmente a fare bene i suoi utili appoggi), che gli ritorna la palla mettendolo in condizione di sferrare una bomba diagonale rasoterra su cui nulla può neanche un portiere che si chiama Drago. E’ il gol che ci voleva. Quello che dà senso a questa partita e fa applaudire anche la quasi silente Curva Sud, incacchiata per le ultime opache prestazioni del Lane. E’ un gol che corrisponde esattamente allo spirito e al carattere di questo ragazzo che dovrebbe essere preso d’esempio da qui in poi e da tutti gli altri, a partire dalla prossima partita in trasferta a Mantova e sino all’ultimo minuto del campionato. Va anche detto che la prova di Ierardi è sì diventata super per il gol decisivo segnato, che vale 3 punti d’oro, ma anche a livello difensivo il Mario ha fatto il proprio dovere giocando con attenzione, raziocinio e tempestività, lasciando spazio zero alle punte avversarie. A mio avviso una prestazione da 8, 5 con lode. Senza dimenticare che la dinamica dell’azione ha trasmesso – almeno a me – la sensazione della sua grande forza fisica e della sua feroce determinazione a voler cambiare la situazione in corso, situazione che stava diventando preoccupante o peggio negativa. Bravo e grandi applausi dunque per il nostro corazziere che dall’alto dei suoi 191 centimetri bastona i portieri avversari sia di testa che di piede. Come un vero bomber!

 

IL PICCOLO SIVORI DA’ SPETTACOLO

 Non mi soffermo più di tanto su questa partita, perchè la squadra messa in campo era frutto di assenze e della necessità assoluta di fare i tre punti. Che sono arrivati – e meno male – come il cacio sui maccheroni. Se dovessimo fare valutazioni sulla prestazione complessiva ci sarebbero da dire certamente alcune cosette, come ad esempio il fatto che per alcuni tratti della partita i biancorossi sono ricaduti nel loro troppo frequente “dormiveglia”, ossia nell’allentamento della tensione che va  mantenuta sempre alta, altrimenti gli avversari ti puniscono (vedi appunto il gol subìto che grida vendetta e che doveva essere evitato).

Oppure anche che il gioco deve essere più continuo e organico e non basarsi soprattutto sulle folate, peraltro talora spettacolari, come le due che hanno portato ai gol. Ma lasciamo perdere e prendiamoci i tre punti. Prendiamoci però pure altre cosette positive. La prima è la bellezza delle reti segnate. Detto della performance di Ierardi, va sottolineata la bellissima rete di Begic, giovane talentuoso sloveno, uno che ci sa veramente fare con i piedi, che ha replicato  paro paro il gesto tecnico fatto ammirare nel realizzare il terzo gol contro l’Albinoleffe. Sul tocco di Stoppa si è rapidamente preparato il tiro, poi sferrato di interno destro ad uccellare Drago sulla sua sinistra.

Grande rete spettacolare nata da un’entusiasmante percussione sulla corsia destra del neoacquisto Matteo Della Morte, il quale nel dubbio che la palla sia uscita o meno dal campo (a me è parso di sì), ha proseguito continua la sua corsa fatta di guizzi e serpentine, lasciando lì gli avversari sino a porgere la sfera a Stoppa, da cui il passaggio per Begic. Ebbene in questa, come in altre azioni, Della Morte con i calzettoni abbassati alla Sivori (per i più giovani un grandissimo del calcio) ha deliziato il pubblico con i suoi tocchi, le sue finte, sempre impostate sul piede sinistro. Speriamo che questo nostro “piccolo Sivori” possa giocare e dare spettacolo con qualche gol nelle prossime partite. Del resto è figlio d’arte: suo papà è Ivano Della Morte che ha vestito la maglia biancorossa nel campionato 2001/2002, con 28 presenze e una rete segnata.

ORA ALLA CORTE DEI GONZAGA PER PROSEGUIRE

Guardando la classifica dopo la 27.ma giornata, emerge come l’incertezza regni più che mai sovrana. Un campionato oggettivamente tutto da definire a poco più di dieci giornate dal termine. Non solo in testa alla classifica ma anche in coda, dove la Triestina pare ormai spacciata con i suoi 22 punti, peraltro raggiunti con la vittoria esterna di sabato scorso contro l’Albinoleffe. Certo, la matematica non condanna alcuno per adesso, ma ci sono ben otto squadre che rischiano la pelle, ossia la retrocessione. Tra queste il Mantova, appunto l’avversario di domenica prossima allo stadio Martelli. E qui per noi c’è poco da fare. Direi una cosa sola. Prendere a prestito le parole di Mario Ierardi,  e scendere in campo con la voglia di battere i mantovani senza altri calcoli. Ogni partita da qui alla fine del torneo è una finale, in cui conta solo vincere. In casa e fuori. I calcoli sugli avversari sono stucchevoli e possono andare bene in altre situazioni. Non in questa che ci vede ancora al quinto posto in classifica con posizioni da recuperare. Ora Francesco Modesto, smaltita la paura per la panchina, può costruire una formazione completa in ogni reparto, in grado di produrre gioco mettendo in condizione i nostri attaccanti di fare gol. Si è visto che là davanti il duo Ferrari-Rolfini ci sa fare, però bisogna dargli i palloni giusti e non costringerli a correre su e giù per il campo. Passata insomma la paura, ora il Lane deve ritrovare sè stesso e la sua forza. A Mantova non sarà facile visto che i virgiliani si trovano impelagati nei bassifondi, da cui cercano disperatamente di uscire, essendo peraltro reduci da una grossa batosta casalinga inflitta loro dalla Virtus Verona per  3 a 2. Che si aggiunge alle 11 sconfitte precedenti, con 9 vittorie  e 7 pareggi. Punto debole dei mantovani rimane la difesa che ha buscato 43 reti contro le 33 segnate, e proprio su questo versante ci sarà da agire cercando di fare gol e non attendere troppo gli avversari. Tra questi come non citare l’ex-biancorosso Emanuele Padella? Che cercherà di farsi valere per ovvie ragioni. Forza Vicenza!

Padella prima gara da avversario

Luciano Zanini

 

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