Jacopo Tirapelle: l’asticella continua ad alzarsi.
Intervista di Francesco Andreotti
Basta leggere il rinomato curriculum di Jacopo Tirapelle per capire il perché lo Schio lo abbia prelevato, in data 23 luglio andando coì a rafforzare il parco attaccanti a disposizione di mister Pozza. L.R. Vicenza, Cittadella, Alto Academy, Junior Monticello, Longare e Caldogno: classe 2006, nonostante l’ancor giovane età ha avuto l’opportunità di militare e segnare in alcuni dei settori giovanili di provincia e non più prestigiosi.
Una crescita continua che lo porterà, in questa nuova stagione calcistica a vestire appunto la gloriosa maglia giallorossa, condividendo il campo con i vari Valenta, Meneghetti e Borgo, suoi nuovi compagni di reparto. Un’occasione importante per dimostrare tutto il suo talento in una categoria come l’Eccellenza a lui non però totalmente sconosciuta.
Nell’annata 2022-2023 ci pensarono le 23 reti nel campionato Juniores Elite’ a spalancargli le porte della prima squadra del Longare Castegnero e della suddetta categoria, con 3 presenze ricordate ancora oggi da Jacopo con soddisfazione ed affetto.

Tirapelle a Longare
È proprio lui ad accettare l’invito fattogli, concedendosi gentilmente ad il nostro sito per una chiacchierata a tutto tondo su passato, presente e futuro. Si parte in ordine decrescente, dall’ultima esperienza calcistica fatta prima di approdare alla corte di patron Vallortigara: “A Caldogno ci sono arrivato grazie alle prestazioni positive con il Longare. Ci dovevo andare già la stagione prima ma alla fine non si è concretizzato nulla. La società però ha creduto in me e la ringrazio per avermi dato l’opportunità di giocare in Promozione. Mi sono trovato veramente bene con tutti, è un ottimo ambiente che ti aiuta a crescere e non ti scredita al primo errore. Ho avuto il piacere e l’opportunità di venire allenato da mister Alessandro Sgrigna, che considero una sorte di padre calcistico. Avendo giocato per anni ad alti livelli, capisce i ragazzi e i loro stati d’animo dopo le partite. Mi ha insegnato molto e se ora sono allo Schio il merito è anche suo per avermi dato fiducia buttandomi nella mischia.”

Jacopo con la maglia del Caldogno
4 goal in campionato ed 1 in coppa, recita così il suo bottino personale in maglia arancio, sufficiente per permettergli il salto di categoria. “Quando lo Schio mi ha chiamato ero orgoglioso come giocatore e come persona perché è una piazza importante con obiettivi altrettanto importanti. Ce la metterò tutta per raggiungere assieme ai miei compagni per rispettare le aspettative della società e continuare questo mio percorso di crescita. Accanto a me so di avere compagni di reparto molto forti dai quali spero di apprendere il meglio, facendo mio il loro carisma e la loro presenza.”
Scendendo nei dettagli, due sono i calciatori che più lo hanno impressionato una volta arrivato a Schio: “Di giocatori forti ce ne sono tanti, cito volentieri, restando in tema di attaccanti Emanuel Valenta e Lucas Finazzi, di ruolo invece centrocampista. Hanno fatto entrambi categorie importanti e una volta presa palla, sanno già cosa fare. Alzano sicuramente il livello del gruppo dal punto di vista mentale e ovviamente tecnico, grazie al loro tocco e alla loro eleganza.”
Alla domanda relativa ad un suo possibile idolo calcistico, risponde così: “Mi ispiro fin da piccolo a Cristiano Ronaldo. Mi piace molto per la sua costanza, la sua determinazione e il suo lavoro continuo che lo porta anche ora a 40 anni a fare ancora la differenza. È sicuramente un grande esempio, lo osservo attentamente cercando di coglierne ogni minimo particolare.”
Tocca a lui ora descriversi, calcisticamente parlando: “Sono un attaccante di movimento, più seconda punta che centravanti vero e proprio. Mi piace molto abbassarmi a prendere la palla, anche se devo sicuramente migliorare in fase realizzativa per aiutare ancora di più la squadra. Mi definisco un attaccante brevilineo, molto rapido e veloce nei primi metri, altrettanto bravo ad attaccare la profondità. Sono un attaccante altruista, quando ho l’opportunità preferisco passare la palla ai miei compagni mandandoli in goal ma se serve sono in grado di diventare egoista. Il mio baricentro basso mi permette di proteggere la palla spalle alla porta e di difenderla bene con il primo controllo. Sono destro ma uso anche il sinistro senza difficoltà e non per ultimo, stacco bene anche di testa.”

Tirapelle
Segue un veloce tuffo nel passato, in particolar modo con riferimento agli anni giovanili: “Credo che fare il settore giovanile in squadre professionistiche sia molto d’aiuto perché la competenza degli allenatori e delle persone che seguono la crescita dei ragazzi è tanta. I 6 anni di professionismo (5 a Vicenza e 1 Cittadella) mi hanno aiutato e insegnato molto. Una volta uscito ho imparato tanto e se riesci a far tuo quello che hai appreso puoi fare un qualcosa di veramente importante. Ci vuole ovviamente costanza e impegno per mettere in pratica tutto ciò, parti con un bel vantaggio ma ben presto ti devi confrontare con le prime squadre e non è mai semplice farlo.”
E ancora: “Non è sicuramente il mio goal più bello ma quello di cui vado più fiero l’ho realizzato ai tempi di Longare. Mia madre mi aveva chiesto una dedica speciale e quando ho visto la palla varcare la linea di porta, ho subito pensato a lei. Mi sono emozionato.”
Chiudiamo questa piacevolissima discussione scavando nel cassetto alla ricerca di un sogno futuro: “Il sogno nel cassetto c’è e rimane lì ben custodito. La volontà è sicuramente quella di salire il più possibile e arrivare a giocare nei massimi livelli del calcio italiano. Essendo la squadra della mia città ed avendoci giocato fin da piccolo, ovviamente segnare un goal al Menti con la maglia biancorossa addosso resta sempre il top.”