Redazionali

Le scarpe al chiodo: Alessandro Zanuso

Per questa rubrica dei giocatori che hanno dato l’addio al calcio dopo il pezzo dedicato a Riccardo Beggiato del Due Monti e a Matteo Costa del Poleo, ecco l’intervista ad Alessandro Zanuso dell’Altavilla.

Alessandro Zanuso ha giocato, domenica scorsa,  l’ultima gara di campionato con la maglia dell’Altavilla, perdendo con il Santomio la finale dei play-off.  Si riprometteva di disputare le gare dei play-off sperando di riuscire nell’impresa di vincere il campionato di terza e di lasciare questa maglia da vincente ed invece la sua corsa e quella della sua squadra si è fermata praticamente sul traguardo.  Ancora venti giorni fa ci aveva confessato.  “ Penso che sia arrivato il momento di smettere!”  dopo che i suoi compagni avevano imbastito per lui una festa di saluto.  Alle soglie dei 40 anni (li compirà in novembre) Alessandro ha sempre giocato da centrocampista.  Ha esordito con il Castelgomberto nella stagione 1997/98 giocando 26 partite e realizzando una rete. Poi ha giocato con il  Cornedo, nuovamente con il Castelgomberto, quindi con San Bortolo Fiamma, con il  Maddalene, con il  Brogliano, con l’Azzurra Maglio. E’ uno dei giocatori simbolo  dell’Altavilla con cui gioca dal dicembre del 2015. Ma certamente ha giocato più a lungo con il Castelgomberto con cui ha disputato nove campionati.

Zanuso, con la maglia biancoazzurra e il numero 10 ha appena calciato il pallone del gol realizzato contro l’Ariston (campionato 2017/18

La domanda di rito in questi casi è sempre legata ai motivi della decisione, se  questa sia dovuta alla constatazione di non reggere più i ritmi di allenamento o se invece siano intervenute situazioni familiari o di lavoro.

Alessandro non ci gira intorno: “Non sono più giovanissimo e questo influisce nella decisione. Ma soprattutto ho una compagna, Laura  e tre bambini (2 gemelli di 5 anni e una bimba di 7 anni) a cui ho rubato tante domeniche e tante sere a causa della mia passione e  a cui voglio dedicarmi con maggior disponibilità prima che diventino troppo grandi. Sicuramente non sono ancora come farò senza calcio perché mi manca già tutto quello che gira intorno al mondo del pallone. Mi dispiace solo per l’esito dei play-off:   L’anno scorso siamo retrocessi e avrei voluto  tornare in categoria, chiudendo la mia carriera con una grande soddisfazione. Invece è andata com’è andata..”

C’è qualche allenatore o compagno con cui sei più legato ?  “ Sicuramente si ed in effetti tra le mie amicizie più care ci sono persone che ho conosciuto tramite il mondo del calcio, ma non mi sento di fare nomi; tra gli allenatori ho avuto mister con cui ho legato maggiormente e altri con cui ho avuto qualche problema ma in ogni caso tutti mi hanno trasmesso qualcosa. Fra i ricordi serbo certo la vittoria nel campionato con il Castelgomberto nella stagione 1999/2000 con in panchina Imerio Caneva.  Nella mia lunga carriera posso dire di aver avuto tra i compagni di squadra anche Renato Beggio che poi ha guidato l’Arzignano in serie D”

Lasci l’Altavilla nel momento della fusione con la Seraticense. Che cosa ne pensi di questa collaborazione?  Credo che la collaborazione possa portare un beneficio per tutti. Verlato il principale promotore di questa collaborazione ha parlato spesso di investire sulle strutture e arrivare alla sistemazione dei campi porterebbe certo benefici per tutti.  Conto anche che l’attuale squadra dell’Altavilla venga comunque iscritta ad un campionato.  Quest’anno abbiamo fatto una squadra a costo zero, ci siamo divertiti, siamo stati bene con il gruppo e con i dirigenti, con il mister, con lo staff, creando una bella coesione.

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Zanuso quando militava nel Brogliano

A settembre ti capiterà di avvicinarti ad un campo di calcio e di sentire l’odore dell’erba e di aver voglia di rimetterti gli scarpini; pensi di resistere al richiamo ?

“ Riconfermo quello che ho detto: sarà dura smettere.!  Il calcio mi ha dato tanto.  Al tempo stesso credo che il taglio sarà netto:  Non penso di rimanere in questo mondo nell’immediato. Magari tra qualche anno potrei iniziare a fare l’allenatore soprattutto dei giovani. Ma non certo come allenatore dei miei figli.

 

 

 

Sull'Autore

Federico Formisano