Redazionali

Aggiornamento del pomeriggio sul Corona Virus

Scritto da Federico Formisano

Come abbiamo visto il, Comunicato Stampa di stamattina della Federazione non cambia i termini del problema

Attraverso la comunicazione Prot. 87953, la Regione del Veneto ha integrato l’Ordinanza contingibile n. 1 del Ministero della Salute.
Si invita a prestare particolare attenzione al capoverso in cui si esplicita che “in via generale non sono ricomprese in tali attività (da sospendere) quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, doposcuola, centri musicali e scuole guida), gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc), e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano concentrazione di persone”.

Rimangono in essere le altre misure restrittive contenute nel Comunicato Stampa pubblicato in data 24 febbraio.

Ma oggi abbiamo ricevuto moltissime telefonate e messaggi che chiedono lumi su come regolarsi sugli allenamenti: è vero che si possono riprendere (ammesso che i sindaci non mantengano in essere le loro ordinanze ristrettive ) ma rimane la responsabilità in capo al presidente ? e sopratutto è proprio il caso di tenere nello stesso spazio ristretto dello spogliatoio, venti giocatori ? Infine come ci dobbiamo regolare con i giocatori che non se la sentono di presentarsi agli allenamenti ?

Noi non siamo ne il Ministro nè il Presidente della Regione (a proposito dei quali sarebbe il caso che le smettessero di sparirsi reciproche bordate e cominciassero a remare tutti dalla stessa parte) ma ci sentiamo in virtù di una certa esperienza acquisita come presidente di società, come consigliere regionale della Figc, o molto più semplicemente come persona esperta (vista l’età) di situazioni complicate, di darvi i nostri consigli:

– CERCHIAMO DI NON ESSERE ALLARMISTI!  Oggi i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dicono che abbiamo superato fra la fine di Gennaio e i primi di febbraio il picco dei casi in Cina e che si sta iniziando a scendere. I decessi stando alle stesse organizzazioni sono stati nell’ordine del 1% degli ammalati e quindi si tratta di un morbo a limitato potere letale.  Al momento secondo gli esperti è più contagioso della Sars ma meno mortale. 

– ALLENIAMOCI PURE MA… Secondo il mio personale punto di vista (e lo ribadisco a scanso di equivoci) non c’è un grande rischio nel tenere sedute di allenamento su un campo di calcio. Se proprio volete essere al riparo da conseguenze chiedete ai vostri giocatori (se non abitano lontano dal centro sportivo) di presentarsi già cambiati e di andare a casa a farsi la doccia finito l’allenamento. E’ una prescrizione che la Lombardia ha dato ieri in una conferenza stampa del Presidente Fontana. Si eviterà il fatto di lavarsi assieme come capita nel 80% /90% dei campi sportivi dove le docce sono in un locale comune.

– IL PRIMO MARZO NON SI GIOCA, CON O SENZA PUBBLICO.. Inutile farsi illusioni: quasi certamente il divieto rimarrà vigente anche se ieri il Comunicato di Mantoan lasciava intravvedere la possibilità di svolgere attività sportiva, purchè senza la presenza di pubblico.  Oggi è in previsione un ulteriore incontro dei Sindaci della nostra provincia da cui potrebbe uscire una direttiva unitaria, ma questo non cambia l’orientamento generale. E domenica 1 marzo certamente non si gioca.

– SERIE D  E a maggior conferma di questa sensazione, è arrivata la comunicazione del dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti ha stabilito il rinvio di tutte le gare di serie D fissate per il 1 marzo (gironi A,B, C, D) E anche delle gare infasettimanali previste per mercoledì 4.

– SIAMO TUTTI SULLO STESSO PIANO?  Qualche allenatore si chiede se tutti siano sullo stesso piano, visto che ci sono società che non intendono concedere nemmeno la possibilità di allenarsi e che in qualche caso sono gli stessi giocatori a chiamarsi fuori. E’ impossibile arrivare all’uniformità di comportamento.   E difficilmente potrà essere la Federazione ad imporre regole in un settore in cui entrano in gioco sensibilità e atteggiamenti personali. Certo  la prudenza non è mai troppa, ma ci sembra doveroso far capire che bisogna condurre il più possibile una vita regolare e che si deve cercare di rientrare alla normalità quando prima.

 

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Federico Formisano