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Le interviste di Calcio Vicentino (4): per Fabio Ebene una scelta affrettata

Dopo aver intervistato Antonio Bonati del Real San Zeno, Antonio Mandato del Longare e Claudio Giarolo del Montebello, siamo andati a sentire  il direttore sportivo della Calidonense Fabio Ebene

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La Calidonense è stata una delle prime squadre a doversi fermare per il Covid: ritenete che la vostra classifica sia stata condizionata da questo fattore?

Sì, siamo stati i primi a dover fermare la nostra prima squadra a causa del Covid-19 rispettando al massimo le indicazioni dell’Ulss e della nostro Sindaco Nicola Ferronato che tra l’altro è anche il nostro medico sociale. Lo stop forzato può aver influito sui risultati, ma noi siamo abituati ad affrontare il presente e il futuro senza cercare alibi o attenuanti.

La dirigenza della Calidonense con mister Piccoli, il terzo da sinistra è il dottor Ferronato, sindaco e medico sportivo.

La Federazione ha deciso per la ripresa della stagione a febbraio con i recuperi a gennaio. Concordi con questa soluzione?

Aver avuto dal Comitato Regionale Veneto dei riferimenti temporali è stato fondamentale per poter prendere delle decisioni organizzative: noi il 26 ottobre abbiamo sospeso a malincuore ogni attività sportiva e siamo convinti di aver fatto una scelta di grande responsabilità visti gli attuali sviluppi sanitari. Realisticamente, ritengo comunque che sarà difficile riprendere a febbraio visto lo scenario di questo momento.

Il Comitato ha altresì deciso di chiudere il campionato dopo il girone d’andata. Su questo sei d’accordo?

Rispetto la decisione, ma non la condivido assolutamente.  La ritengo una scelta quantomeno affrettata e poco chiara. In questo momento bisogna riflettere, rispettare la grave situazione sanitaria generale, capire la tempistica di uscita da questa emergenza ed eventualmente, in ultima analisi, pensare a cosa fare di questa tribolata stagione sportiva.

La discussione del momento verte sugli allenamenti: voi come pensate di agire?
La scelta del nostro Consiglio Direttivo è stata quella di sospendere qualsiasi attività sportiva.

E’ possibile programmare il lavoro di una società calcistica in una situazione come quella attuale?

Gli ultimi mesi sono stati molto duri e stressanti: si è fatto più COVID che CALCIO. In questo momento, l’idea della Nostra Società è quella di approfittare della pausa calcistica per strutturarsi e organizzarsi nel modo migliore per una futura ripresa che ci auguriamo avvenga nel più breve tempo possibile

Sull'Autore

Federico Formisano