Prima Categoria

Anche per i tecnici della prima categoria meglio rinviare

Scritto da Federico Formisano

L’inchiesta iniziata con l’Eccellenza e la Promozione prosegue con gli allenatori del girone C di Prima Categoria.

Le domande poste sono le stesse: 
Secondo voi sarà possibile ripartire il 30 gennaio.
Com’è la situazione in casa vostra?

Vinicio Corato (allenatore Brendola): meglio il rinvio a metà febbraio Secondo il mio parere sarebbe meglio posticipare verso la metà di febbraio, noi abbiamo avuto nelle settimane scorse dei positivi; al momento la situazione è comunque sotto controllo e non lamentiamo positività nel gruppo squadra.

Federico Zordan (allenatore Due Monti): 30 data impossibile! Sicuramente adesso il 30 è una data impossibile per la ripartenza:  troppe problematiche, i contagi non mancano e con il protocollo dei 30 giorni molte società si troverebbero senza vari giocatori . In casa nostra stiamo facendo il possibile ma qualche assenza per isolamento l’abbiamo anche noi. La nostra speranza è quella comunque di ripartire.

Zordan e Allocca

Marco Rosin (allenatore Grisignano): o cambiano le regole o è meglio sospendere tutto.  Ci stiamo allenando rispettando tutte le misure previste dai protocolli. I nostri ragazzi sono tutti vaccinati con due dosi e qualcuno anche con la terza. Un solo giocatore non vaccinato non si allena. Aabbiamo avuto fino a 4 positivi e fatto allenamento con 11-12 ragazzi presenti. Ma il vero problema è il tempo che deve trascorrere dopo la negativizzazione: adesso un mio giocatore è tornato negativo ma la visita medica la dovrà fare fra un mese: è assurdo che giocatori vaccinati e asintomatici non possano allenarsi con i compagni. Secondo me se non si risolve questo problema e non si cambiano le regole, è meglio sospendere tempo e attendere tempi migliori!

Rosin Marco

 

Antonio Piccoli (allenatore Malo): ci atteniamo alle disposizioni.     Abbiamo qualche giocatore fuori causa Covid o da poco guariti e dunque in attesa della visita per essere riabilitati. Ci stiamo comunque allenando. Siamo favorevoli ad iniziare anche il 30. Altrimenti ci atterremo alle nuove disposizioni, sperando siano chiare e definitive

Davide De Forni (allenatore Real San Zeno): già decimati dai contagi Siamo stati decimati dai contagi. Ci siamo allenati discretamente la settimana scorsa e ora sembrerebbe , uso il condizionale, che questa settimana iniziamo a lavorare con i numeri giusti. È dal 21 che non giochiamo una partita vera ed è dura avere il ritmo partita, allenarsi e basta non è la stessa cosa. Iniziare il 30? Come ci arriviamo?

lo staff di De Forni

Andrea Venturini (Direttore sportivo Sovizzo): ripartire a Marzo!  Io penso che si debba ripartire a marzo. La situazione del Sovizzo è nella norma:

Massimiliano Cappellini (allenatore Valdagno): situazione sotto controllo ! Secondo me è possibile tornare in campo dal 30 gennaio. Dai noi a Valdagno la situazione è sotto controllo.

Giuseppe Allocca (allenatore Valdalpone): tornare alla normalità il prima possibile Mi auguro che si possa ripartire anche perché ci son troppe notizie confuse e sopratutto un caos globale sulle regole. Guarda per esempio il discorso della visita medica che dovrebbe essere a 7 giorni dalla guarigione ma che nessun medico applica perché non sono ancora state pubblicate ufficialmente dai loro organi, senza considerare la storia delle quarantene. Io credo che sia essenziale tornare ad una normalità il più rapidamente possibile perché comunque in gran parte siamo vaccinati e quindi al contrario cosa serve farlo ?
Per il resto noi in sicurezza abbiamo sempre continuato ad allenarci con un buon numero di giocatori e tenendo fermi chi era a contatto in base alle regole . Abbiamo avuto solo un positivo non vaccinato già guarito e che non ha intaccato il gruppo. Abbiamo perso invece un giovane perché non ha il super green pass come previsto.

Fabio Maimone (allenatore Valli) troppo allarmismo, meglio rinviare…. Il punto non è se si può ripartire o no, ma se ha senso o no. Al dì là della qualità dello spettacolo che saremmo in grado di offrire con così pochi allenamenti a ranghi completi , a mio avviso il fattore critico è la sfera psicologica ed emotiva dei giocatori. Lo sport, in special modo quello dilettantistico, non può essere praticato in un clima di costante allarmismo e preoccupazione sul come evitare il contagio. Resto della convinzione che sia opportuno rinviare ancora di almeno un paio di settimane.

 

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Federico Formisano