Coppa Italia

Lo scudetto è un derby milanese…

Federico Formisano analizza il campionato di serie A arrivato al rush finale.

A 5 giornate dalla fine il Milan ha 71 punti,  l’Inter ne ha 69 con una gara da recuperare mentre il Napoli è terzo a quota 67.  La Juventus che dopo la vittoria sul Cagliari,  impatta con il Bologna  è ancora più indietro a quota 63 e sembra ormai che le ambizioni degli juventini si fermino all’ingresso in zona Champion’s league.

All’inizio di Aprile dopo il successo  sull’Atalanta,  i partenopei di Spalletti  erano tre punti davanti all’Inter e ad un solo punto del Milan capolista, ed erano attesi da duplice appuntamento casalingo con Fiorentina e Roma; Forse si sentivano vicini ad un impresa che non riusciva loro da tanto, troppo tempo,  ma nelle due gare al Maradona  il Napoli ha raccolto la miseria di un punto, finendo (salvo clamorosi sconvolgimenti) con l’autoeliminarsi nella corsa verso lo scudetto che ormai sembra diventata una faccenda ristretta alle milanesi.

Il Calendario delle cugine meneghine dice che il Milan dovrà incontrare la Lazio in trasferta, la Fiorentina in casa, il Verona al Bentegodi,  L’Atalanta a San Siro e  il Sassuolo in trasferta, mentre l’Inter giocherà con la Roma alla Scala del Calcio, poi con il Bologna e l’Udinese lontano da San Siro, quindi con l’Empoli in casa, con il Cagliari in trasferta e con la Sampdoria di fronte ai propri tifosi.  L’Inter per vincere lo scudetto deve arrivare davanti al Milan perchè negli scontri diretti hanno prevalso i rossoneri.

L’Inter di Inzaghi dopo aver vissuto un periodo di appannamento durato dai primi di febbraio (sconfitta nel derby con il Milan) a tutto marzo in cui ha ottenuto in sette partite solo 7 punti perdendo con i rossoneri e con il Sassuolo e pareggiando con Napoli, Genoa, Torino e Fiorentina, ha improvvisamente rimesso il turbo vincendo tre gare con Juventus, Verona e Spezia, incassando un solo gol (quello di Maggiore alla Spezia con la squadra in vantaggio rassicurante a pochi minuti dalla fine) ed è divenuto il primo competitor dei cugini nella corsa allo scudetto.  E come se non bastasse lo score è arrivato anche il successo nel ritorno delle semifinali di Coppa in cui Handanovic riesce a portare a casa anche grazie ad un benevolo Var l’ennesimo clean sheet della stagione.

 

dal sito della Lega A

Inzaghi inoltre può fregiarsi della miglior difesa del campionato (25 gol subiti contro i 27 del Napoli) e il miglior attacco  (68 gol realizzati 3 più della Lazio)

 

Livellamento

Il calendario sembra, però, contare veramente poco visto le numerose battute d’arresto che le formazioni che vanno per la maggiore  infilano contro le squadre della bassa classifica: il Milan infatti ha perso punti importanti con Salernitana,  Udinese, Bologna e Torino vincendo con Cagliari e Empoli solo con il minimo scarto. Se i rossoneri di Pioli avessero rispettato il pronostico con quelle formazioni avrebbero probabilmente stroncato la resistenza dei nerazzurri e messo la parola fine al campionato che invece è del tutto riaperto.

In sostanza questo campionato dimostra una volta di più che in Italia si stanno appiattendo i valori e la differenza fra le sette sorelle e le altre squadre non è così evidente come poteva essere nel passato. Se sia dovuto ciò all’accresciuto valore di Fiorentina, Verona, Sassuolo, Torino e c. o sia dovuto all’ indebolimento dei nostri top team è tutto da dimostrare e su cui potranno scorrere fiumi di inchiostro. La controprova che dipende dalla debolezza delle sette sorelle viene dalle Coppe Internazionali dove siamo riusciti a portare una sola squadra in semifinale e nella Coppa meno pregiata.   Resta il fatto che il campionato così è vivace ed interessante come non lo era stato nel passato.  E così la Juventus già dominatrice per dieci anni del campionato italiano ha perso quest’anno con Empoli, Sassuolo, Verona e pareggiato con Venezia, Torino e Bologna. Degli insuccessi di Milan e di Inter abbiamo già parlato e anche il Napoli ha lasciato per strada punti con le squadre della medio-bassa classifica.

Rivelazione

La rivelazione del campionato risulta essere certamente la Fiorentina e la cosa non ci può che fare piacere visto che l’allenatore è quel Italiano che abbiamo avuto modo di apprezzare alla guida dell’Arzignano .  I toscani sono sesti in classifica con 56 punti a sole due lunghezze dalla Roma di Mourinho, alla pari con la Lazio  e davanti all’Atalanta a cui con molte probabilità strapperanno uno dei posti che contano nelle Coppe Europee. Va detto che Italiano è orfano da gennaio del suo miglior attaccante Dusan Vlahovic passato alla Juventus. E in maglia gigliata  il serbo aveva realizzato 17 reti in 21 partite  dopo i 21 gol realizzati lo scorso campionato.

Italiano quando guidava l’Arzignano

Note negative

Note negative arrivano per la Juventus che dopo aver infilato un filotto niente male è incorso nella sconfitta con l’Inter in una gara infarcita di episodi che hanno giocato tutti a sfavore della Vecchia Signora. Dopo il pareggio con il Bologna conquistato da Vlahovic quando i rossoblu erano stati ridotti in nove da due espulsioni la Juventus deve proabilmente puntare alla conquista del quarto posto per la Champions  più che a sogni scudetto che lo stesso Allegri sembra aver archiaviato. Attualmente i bianconeri hanno cinque punti di vantaggio sulla Roma che dovrebbero bastare per conquistare il traguardo minimo stagionale.  L’altra nota negativa viene dall’Atalanta che è entrata in una spirale di risultati negativi che l’hanno tolta di scena dalla lotta scudetto e stanno per escluderla anche dalla possibilità di guadagnare un posto per l’Europa. Nelle ultime 6 gare i bergamaschi hanno perso 4 partite, ottenuto un pari con il Genoa e vinto solo con il Bologna. E sopratutto hanno perso tre gare consecutive con Napoli, Sassuolo e Verona: un filotto che da queste parti non ricordavano da anni.

Verona, ahinoi

Nell’anno delle sofferenze vicentine,  il Verona disputa un grande campionato che colloca la squadra di Tudor al nono posto della graduatoria subito alle spalle dell’Atalanta che proprio nel week end appena trascorso gli scaligeri hanno infilato al Gewiss Stadium, una delle perle di una stagione invidiabile.  Si ripetono sempre a livelli di Eccellenza il Sassuolo, il Torino, l’Udinese, il Bologna.

 

Zona retrocessione

La parte bassa della classifica  ha una  connotazione abbastanza chiara, con tre squadre fortemente indiziate di lasciare la categoria: Il Venezia e  il Genoa che hanno 22 punti e la Salernitana fanalino di coda con 19; i campani devono recuperare due gare, mentre il Venezia dovrà giocare nel recupero proprio contro la Salernitana.  Per il Venezia e il Genoa sei punti di distacco dal Cagliari appaiono comunque tanti. Sopratutto per i lagunari che arrivano da 7 sconfitte consecutive con un parziale di 14 gol subiti e 3 soli fatti.  Nelle prossime giornate dovrà andare a cercare i punti della sicurezza anche la Sampdoria ferma a quota 29 che ha iniziato a tremare dopo aver perso in casa con la Salernitana.  I blucercati dovranno cercare di fare punti al Bentegodi contro il Verona, nel derby della Lanterna (che potrebbe diventare decisivo) a Roma con la Lazio, in casa con la Fiorentina e a Milano con l’Inter per quello che è un calendario obiettivamente complicato.  Non è semplice nemmeno il calendario del Cagliari che è atteso dal Genoa a Marassi, dal Verona al Sant’Elia, poi dalla trasferta di Verona, dalla gara casalinga con l’Inter e l’ultima giornata dall altro scontro diretto con il Venezia.  Da notare che, nonostante la classifica deficitaria dei lagunari,  ha finora salvato la panchina mister Paolo Zanetti, unico allenatore delle formazioni della zona retrocessione a salvarsi dall’esonero e per il valdagnese cresciuto nel vivaio biancorosso non possiamo che fare il tifo.

Mister Zanetti

Sull'Autore

Federico Formisano