EVIDENZA Serie C

Mondiali? La festa è al Dal Molin e a Trento!!!

Scritto da Luciano Zanini

  IL PUNTO DI LUCIANO ZANINI SULLA SERIE C

 

Lunedì sera in pompa magna Rai1 trasmetteva l’ennesima partita dei Mondiali in Qatar, per l’esattezza Portogallo-Uruguay. Rai58 invece si era installata su un altro campo, molto più casereccio e vicino: lo stadio comunale “Dal Molin” di Arzignano. Quanti tifosi biancorossi hanno guardato il Mondiale? Non lo so ma a sensazione personale ritengo che i tifosi del Lane abbiano giustamente optato per Arzignano-Vicenza, la partita di cartello della 15. giornata per tutta una serie di ragioni che avevamo già elencato la volta precedente. Tra queste, il fatto che sempre di un derby si tratta, con tutto ciò che ne consegue, ma soprattutto che l’Arzignano avrebbe fatto vedere ai cugini blasonati di che pasta è fatto. Guardando la classifica prima della partita, il giudizio complessivo sul Grifo non poteva che essere positivo, visto l’ottimo cammino compiuto sin qui da una formazione che – lo ricordiamo – sempre matricola è. E ora, dopo l’incontro perso tutto sommato immeritatamente (il pari era probabilmente il risultato più equo), le quotazioni dei valchiampesi sono salite e di molto (giovedì 1 dicembre, per dire, ha “rischiato” di battere la Pro Vercelli).

UNA PARTITA-IMMAGINE  PER LA VALCHIAMPO

Era abbastanza prevedibile, peraltro, che una partita-immagine come questa tra Grifo e Lane, avrebbe dato la stura all’entusiasmo dei tifosi locali, dei dirigenti e dei giallocelesti. Giocare contro la squadra più importante di Vicenza e provincia, dalla storia sontuosa, costituisce  di per sè uno stimolo eccezionale. Che fa correre di più, fa impegnare tutto sè stesso, mente e cuore, fa scovare energie inaspettate. E poi, le riprese televisive a livello nazionale. E ancora, i commenti degli addetti ai lavori sullo stadio, sull’ottima organizzazione della società. Una giornata particolare insomma. E’ stato così, ma anche qualcosa di più, in termini di calcio giocato, la gara tra Arzignano e Vicenza. E’ stata la prova del nove che la grinta, la determinazione, l’entusiasmo e la fame calcistica fanno tanto, tantissimo.

Ma che possono non bastare. In altre parole l’Arzignano ha iniziato l’incontro a spron battuto, togliendo fiato e idee ai biancorossi, pressandoli senza tregua in ogni parte del campo, costruendo gioco, tentando di fare gol. Il VicenzaModesto però non ha ceduto, non è crollato, come accaduto in tante altre precedenti analoghe situazioni. Ha subìto gli avversari indemoniati, ben registrati in ogni reparto, ben organizzati nel loro gioco, ma non ha ceduto. E se contro la Triestina avevo scritto che non era  stata vera gloria il poker rifilato agli alabardati, la partita disputata al Dal Molin dai nostri alla fine mi ha fatto una buona impressione. Per prima cosa, come detto, ho apprezzato la tenuta del Lane nel primo tempo, anche se con qualche sbavatura, qualche sofferenza di troppo. E poi, seconda cosa,  per la più che sufficiente ripresa, naturalmente favorita non poco dall’aver giocato con un uomo in più per l’espulsione del difensore gialloceleste Piana. Recidivo nel fallo (su Rolfini), frutto anche di eccesso di aggressività, che ha pagato cara. Insomma, il VicenzaModesto stavolta mi è parso più maturo e consapevole che in certe partite conta portare a casa punti. Come infatti è avvenuto.

NON DIMENTICHIAMO L’ASSENZA DI POMPEU

Tre punti d’oro quelli conquistati ad Arzignano perchè hanno permesso al Lane di accorciare la distanza dall’attuale capolista Pordenone che ne ha ceduti due in trasferta all’attuale castigamatti (ex squadra materasso di inizio torneo) Pro Sesto. Non solo: al Dal Molin c’era attesa per vedere in azione Pompeu Ronaldo che da qualche giornata ha assunto il ruolo di leader in campo, oltre che di grande facitore di gioco e autore di reti spettacolari. La sua assenza valorizza ancor più la portata del successo biancorosso, appunto perchè ottenuto in assenza di una pedina fondamentale, cui tutti riconoscono classe superiore e visione di gioco di altra categoria. Il Vicenza ha dimostrato di poter vincere anche senza Ronaldo e questo non è poco. Vuol dire che la squadra c’è e sa farsi valere pure in assenza del suo leader.

 

JACK AD UN PASSO DALLA STORIA

Se il primo tempo è stato un monologo dell’Arzignano – come detto – con il Vicenza costretto a subire, nel secondo le cose sono cambiate, sia per le citata espulsione, sia perchè era prevedibile che il ritmo forsennato dei primi 45′ minuti non potesse essere mantenuto a quei livelli, e così l’ottimo Dalmonte, e con lui il talentuoso Stoppa, hanno inziato a farsi vedere e creare opportunità.  C’è dapprima una buona occasione su azione del tandem Ferrari-Rolfini (el loco totalmente bloccato nel primo tempo) con tiro troppo centrale, preda agevole dell’estremo gialloceleste. Ma al 73′ ecco arrivare il gol decisivo in tutti i sensi. Dalmonte avvia l’azione, e mentre si sposta sulla destra, si snoda un fraseggio alla “barcellona” tra i biancorossi che riconsegna la palla al nostro numero 7. Con il piede d’elezione, il furetto Dalmonte sferra un gran tiro preciso che si insacca alla sinistra di Saio, il quale nulla può. Festa in campo e sugli spalti per i biancorossi che si rendono conto del colpo da ko. L’Arzi comunque non si arrende e spinge in avanti per quanto può: in questo senso è veramente encomiabile. Ma il calcio è così: chi segna per primo in una partita del genere, quasi sempre vince. Finisce in gloria, ma alcuni minuti prima dell’epilogo c’è il tempo giusto per concedere a Jack Giacomelli di registrare la sua 317ma presenza in biancorosso. Ora Jack con 317 presenze attende di poter fare la partita della vita per arrivare a quota 318. A Trento non è sceso in campo, sarà forse domenica prossima.

da 250 della foto siamo già a 317 !

A TRENTO TANTE CONFERME (POSITIVE)

Dopo l’importante affermazione di Arzignano il Lane era chiamato all’esame Trento, una formazione di bassa classifica (peraltro allenata dal bravo tecnico Tedino) che non ha risposto alle attese iniziali dei suoi tifosi. Al Briamasco i biancorossi hanno in pratica ripetuto la prestazione offerta contro l’Arzignano, ossia hanno tenuto il campo da squadra tecnicamente superiore che ha lasciato sfogare nel primo tempo gli aquilotti, per poi colpirli e freddarli con un gran gol. Dalmonte ad Arzignano, Oviszach a Trento.

Due reti veramente magnifiche per la perfetta esecuzione che le accomuna. Di Dalmonte abbiamo detto, mentre rimane da applaudire la marcatura del giovane ex-udinese che ha, senza paura di sbagliare, provato a fare un gol da cineteca. Riuscendoci alla grande. L’azione parte da un cross da calcio d’angolo che il portiere trentino Marchegiani respinge come può: la palla perviene ad Oviszach che non ci pensa due volte, e al volo da 25 metri circa la piazza all’incrocio dei pali. Un supergol che la dice lunga sulla bravura del giovane biancorosso, di cui ho scritto bene sin dalla sua prima apparizione in partita, proprio per la sua caratura tecnica e visione di gioco.

 

A lui nella serata trentina va il mio otto pieno, anche perchè il suo bellissimo gol porta a Vicenza tre punti d’oro. Di questa trasferta rimane soprattutto il risultato che dice tre cose. Il VicenzaModesto ha preso a correre da grande squadra, con 4 vittorie su 4 partite. La difesa non è più colabrodo come in precedenza e questo cambiamento va ascritto al nuovo mister calabrese. Terzo, ma non da ultimo, si respira finalmente un pò d’aria fina di vetta, mentre il Pordenone di Mimmonostro – che ha fatto un paio di passi falsi un pò inaspettati – sente il fiato in salsa biancorossa sul collo. Se penso che un mese fa eravamo con le pezze al ……, un pò disperati, beh ora possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare avanti con ottimismo. Naturalmente l’errore più grave e imperdonabile sarebbe quello di sentirsi appagati, o peggio arrivati. Confido che Modesto farà di tutto per evitare questa deriva – che spesso si manifesta anche nelle squadre di categoria superiore -, a cominciare proprio da domenica al Menti contro la Pergolettese. Testa bassa e pedalare, in casa e fuori. Il resto non ci riguarda.

 

Luciano Zanini

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