EVIDENZA Serie C

Martedì Horror!! Ci vuole uno psichiatra!!

Scritto da Luciano Zanini

Il punto sulla serie C di Luciano Zanini

 

Martedì Horror!! Ci vuole uno psichiatra!!

Come arriviamo al derby Vicenza-Padova?  Il derby storico per eccellenza. Quello che fa rinascere vicende calcistiche mai dimenticate, odi (sportivi) sopìti ma mai cancellati, ricordi di partite speciali che hanno fatto la storia unica di queste due grandi provinciali. Basta dire il Padova di Rocco, per dire calcio duro senza fronzoli, difesa rocciosa e poi via in contropiede quando si può. Con le grandi vittorie esaltanti contro gli squadroni e terzo posto in Serie A.  Basta dire il Vicenza di Scopigno, Fabbri, Guidolin per dire calcio spumeggiante, grandi giocate, risultati eclatanti sempre contro gli squadroni. Secondo posto in serie A. E così siamo giunti al 56mo derby: sinora sono (ahimè!) 24 le vittorie dei biancoscudati, 18 quelle del Lane e 13 pareggi. E’ ovviamente solo da vincere questa gara di domenica prossima perché lo chiedono i tifosi biancorossi che confidano, NONOSTANTE TUTTO, ancora nella promozione in serie B. Tifosi che vogliono dimenticare le recenti umilianti sconfitte in casa e fuori, contro Renate, Pro Vercelli e Fiorenzuola, un tris orribile per il Lanerossi Vicenza. Il Fiorenzuola, una delle ultime in classifica che però, lungi da presentarsi rassegnata contro una “grande” del campionato, ci ha letteralmente massacrati.   Ecco, a questo punto, dopo queste ultime quattro giornate che potremmo definire assolutamente schizofreniche, con tre sconfitte e un pareggio ( 4 partite e un solo punto, roba da ultra retrocessione), arriviamo al momento della verità. Vicenza contro Padova. Con quale spirito la nostra squadra affronterà il Padova? Non lo so proprio perché, dopo aver visto le ultime prestazioni, ci vorrebbe una psichiatra per capirlo. Nel senso che il Lane ha dimostrato atteggiamenti non coerenti con la propria rosa, con gli obiettivi fissati alla vigilia delle partite, con la determinazione e l’intensità da mettere in campo. E a questo punto non rimane che affidarsi alla dea Eupalla, deputata al calcio di ogni dove, dicendoLe: “Eupalla pensaci tu! Facci Vincere contro i dottori. Non puoi abbandonarci nel baratro calcistico!” Poi ne riparleremo. E la Società farà la sua parte.

Il bel primo tempo di Trieste ci ha illuso

Occhio però, perché la dea Eupalla difficilmente si ripete a breve distanza con chi non si impegna a fondo. A Trieste in effetti ci ha dato una buona mano, quando l’arbitro ha spedito negli spogliatoi il giuliano Vallocchia, reo di un fallaccio brutale su Laezza, uno dei nostri migliori in campo ( e non solo a Trieste).

Siamo al 41’, ossia allo scadere di un primo tempo in cui si è vista una bella partita, con due squadre di rango che si danno battaglia a viso aperto per vincerla. A questo punto uno pensa: nel secondo tempo l’espulsione dell’alabardato ci consentirà di giocare con un grosso vantaggio e potremo finalmente arrivare a segnare il gol o i gol della vittoria. A proposito di gol, nel primo tempo ci sono state alcune occasioni da rete niente male per il Lane, a cominciare da quella iniziale (al 3’) di De Col che, a due passi dal portiere Matosevic, sul cross di Costa sbrocca col pallone e l’occasione sfuma. Altra ottima chance mancata al 10’ dal pazzoide Ferrari che solo soletto in area spreca malamente di testa. Che disdetta! Al 13’ si ripete la capella a centrocampo di Ronaldo, il quale si addormenta vicino al pallone che gli viene soffiato con destrezza dagli avversari, consentendo allo scatenato Coreia di partire a razzo per fare gol ma, dopo una grande volata in campo aperto verso Confente, per nostra fortuna sbaglia la mira. Come dicevo la partita è bella, divertente, la Triestina ribatte colpo su colpo con i vari Finotto, D’Urso e Vallocchia, meno con il temuto bomber Lescano, e pare che da un minuto all’altro possa succedere qualcosa di importante. Che in effetti arriva, ossia l’espulsione del suddetto Vallocchia, ma di gol neanche l’ombra, e con un Lane che mostra un po’ la corda.

Quando non vinci con l’uomo in più…

Pronti via, e dopo due minuti si ripete la solita storia ormai cronica del gol avversario scampato per un pelo o per l’intervento ok del nostro portiere. Questa volta è Finotto a trovarsi in zona gol, ma il suo tiro viene abbrancato dall’attento Confente e l’azione sfuma.

Foto da Facebook /Triestina

Il Lane si ricorda di essere in undici e comincia ad attaccare in massa, ma in realtà è la Triestina che controlla il gioco, impostato sulla difesa e sul contropiede. C’è da parte nostra più possesso di palla, come ovvio, ma non c’è vero gioco d’attacco efficace. Così si cambiano gli attori in campo (Jimenez e Scarsella per Proia e Laezza dolorante) al 53’, poi al 64’ (Rossi e Greco per Ronaldo e Costa) e al 69’ (Rolfini per Della Morte), ma il risultato non cambia. Anzi, come ormai abituale, ecco giungere la solita occasione da brividi sulla schiena: siamo al 70’ e il triestino Moretti azzecca un gran bel colpo di testa su cross di El Azrak. Pare gol fatto ma Alessandro, in questo caso magno, ci mette il tuffo salvifico e riesce a mandare la palla in angolo. Sembra paradossale ma è proprio la Triestina a fare gioco e rischiare di vincere. Il Vicenza pare spento e incapace di reagire. La dea Eupalla però vuole darci una grande mano e a cinque minuti dal termine un cross perfetto di Freddy Greco mette Scarsella in condizione di segnare. Il suo colpo di testa invece va incredibilmente fuori (all’insegna del classico “era più facile farlo che sbagliarlo…) e con questo mancato gol finisce anche il match. Un risultato ad occhiali che dice – anche qui c’è l’aspetto schizofrenico – primo tempo buono come gioco e corsa, secondo tempo male seppure con un uomo in più. E quando non si vince con un uomo in più per un tempo, il futuro diventa nero.

L’Arzignano ci prova ma non ferma il Padova. Peccato!

Con la Triestina, vista la partita, abbiamo in sostanza perso altri due punti pesanti nella rincorsa al Padova che, sabato scorso, ha battuto l’Arzignano per 2 a 1. Un vero peccato questa sconfitta dei nostri cugini della Val Chiampo, ma che disdetta per un risultato assolutamente immeritato. Se c’è infatti una squadra che meritava la vittoria questa è proprio l’Arzignano di Bianchini che ha messo sotto i dottori per tutto il primo tempo con un gioco migliore ed efficace.

Ha sbagliato però due grandi occasioni proprio nei primi 45’, colpendo una traversa con il solito Parigi, e ha pure subìto la cervellotica espulsione di Casini,  pochi minuti prima della fine. Con un uomo in meno il Padova ha saputo tenere il campo e poi colpire per ben due volte un Arzignano comunque mai domo e pericoloso sino al termine della gara, arrivato a cogliere la rete dell’ 1 a 2. A differenza del Lane, in questa trasferta al Dal Molin, il Padova ha saputo insomma “utilizzare” il suo uomo in più e anche giocando maluccio ha portato a casa i tre punti. Al termine della 9^ giornata la classifica del girone sorrideva solo al Padova che, dall’alto dei suoi 21 punti, poteva guardare i biancorossi con comprensibile soddisfazione vista la grande distanza tra le due squadre. Ma ecco il martedì nero…

 

Il disastro di Fiorenzuola

Dalla trasferta in terra piacentina ero convinto – e penso lo fossimo in tanti – che nonostante il periodo di crisi attraversato dal Lane, almeno un pareggio si sarebbe ottenuto. Dico pareggio come il peggiore dei risultati possibili, perché si doveva invece vincere, per forza. E non serve spiegare il perché. A costo di schiattare sul prato verde. A costo di giocare male, ma bisognava vincere.  Affronti la squadra penultima in classifica e, pur con tutti i se e i ma del calcio giocato che regala sorprese infinite, non puoi perdere in questa maniera, buscando tre gol. Dando al Fiorenzuola una gioia infinita che sicuramente merita, visto il suo comportamento in campo e il nostro assoluto distacco dalla gara. La nostra abulìa, l’incapacità ormai cronica di fare gioco efficace, di mettere sotto gli avversari sulla carta ritenuti inferiori a noi, ma sul campo no. A questo punto non serve neanche raccontare la cronaca di questa disgraziata partita che è terminata con un secco 3 a 1, frutto dei gol di Alberti e della doppietta (addirittura!) di tale Omoregbe che è parso una specie di angelo nero sterminatore, e seminatore di vero terrore tra i nostri malcapitati, bruciati e beffati dalla sua velocità e intraprendenza. Il gol di Pellegrini su cross di Costa, al 37’ della ripresa, non è valso a nulla se non a far aumentare il rimpianto per quello che non è stato. Mi fermo qui, perché non c’è altro da dire. La situazione della squadra è tremenda e a questo punto ci vogliono immediate contromisure a tutti i livelli. Con un solo obiettivo prioritario e ineludibile: battere il Padova domenica al Menti.

Un monumento ai 250 coraggiosi che di martedi sera dopo una giornata di tregenda hanno seguito il Vicenza a Fiorenzuola

 

Luciano Zanini

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